Sonata al chiaro di luna-Beethoven

postato il 23 Lug 2010 in Senza categoria
da Viandante Solitario

Banane

postato il 20 Lug 2010 in Senza categoria
da Adrio

Ci tenevo giusto a postarlo nella sezione adatta.

Paparappappapappappappai pa paris

postato il 20 Lug 2010 in Senza categoria
da Azazello

Paris la nuit est ancore plus jolie
Ca c’est la nuit qu’ il y a à Paris
Le peuple, la foule
Qui bouge come des fourmies
Ca c’est le monde qui vit a Paris
La musique se lève dans toute la ville
Le vin et la magie,de son parfum
La foule qui se lève à chanter
Vive le quatorze juillet

Pa parappaparapapapaParis,
Pa parappaparapapapaParis
Pa parappaparapapapaParis,
Pa parappaparapapapaParis,

Paris et les ruelles
Paris et ses galeries
L’odeur de la seine
Les histoires et sa magie
Les tetes coupèes
Pour avoir la libertè
Et come ce grand jour
rien ancore est changé
Paris, Paris
Paris, la paresseuse
Paris la nuit est ancore plus jolie
Paris, Paris
Paris et ses amoureux
Ca c’est le monde qui vit à Paris.
La musique se lève dans toute la ville
Le vin et la magie,de son parfum
La foule qui se lève à chanter
Vive le quatorze juillet

Pa parappaparapapapaParis,
Pa parappaparapapapaParis
Pa parappaparapapapaParis,
Pa parappaparapapapaParis,

Pa parappaparapapapaParis,
Pa parappaparapapapaParis
Pa parappaparapapapaParis,
Pa parappaparapapapaParis,

Pull Man PULL THE POLLAME!

postato il 20 Lug 2010 in Main thread
da Bustaros

Devo dire che apprezzo questo tema.

Partiamo da qualcosa di semplice.

Io morirò giusto?

Ok perfetto  questo è un NON COLLEGAMENTO  perchè quello che  ho appena detto no centra un cazzo con quello da cui  sono partito.

Altro esempio: es.     A:Ciao Marco! E’ tua quella banana?   B:Mia nonna ha  colpito il portiere con una carota gigante

NON COLLEGAMENTO

Pensiamo ora ad altro,  ai collegamenti veri e propri.

Quelli pubblici,  quì nella nostra magica città di Gigipizzamarardonad’alessiomandolinocamorra possediamo  per esempio Pullman, Metropolitana e Funicolare

In particolare voglio parlare da quello che mi è più vicino..

Il Pullman:

Con la parola pullman (italianizzato in torpedone durante il fascismo) si intende generalmente un tipo di autobus che effettua servizio su percorrenze medie e lunghe. Il nome deriva da George Pullman, l’imprenditore statunitense che a metà del 1800 progettò e produsse un tipo di carrozza ferroviaria, divenuta poi famosa per il comfort offerto ai passeggeri.

(From Wikipedia    http://it.wikipedia.org/wiki/Pullman <– Collegamento)

Interessante è sapere che l’uomo che inventò tale mezzo di collegamento  odiato dai suoi dipendenti quando morto:

L’odio per Pullman rimase diffuso tra la gente e quando morì nel 1897, fu seppellito senza cerimonie nel cimitero di Graceland, di notte e in una bara di piombo in una struttura di cemento rinforzata con barre d’acciaio. Diverse tonnellate di cemento furono versate sulla bara per impedire che il corpo venisse riesumato e potesse subire le ingiurie degli attivisti più estremi.

(Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/George_Pullman <–Collegamento)

XD Incredibile

I Pullman nella nostra città funzionano peggio della emerda di cane riscaldata nel microonde o peggio della colla stick che non ha mai attaccato manco il cazzo.

In questi giorni di caldo bestiale mi sono ritrovato dopo mesi a prendere il pullman:

Ore 12.22 Via Scarlatti lato EX-Mac Donald  temperatura che si aggira sui 38 gradi, io ne sento almeno 64,   abbasso la testa per toccarmi dietro il collo e sentire che ho il collo strasudato.

“MANNAGGIA A  CRISTO  E AL BIMBO DEL CAZZO CHE STA NEL SOLE DEI TELETUBBIES”

Una signora mi guarda malissimo dopo questa mia magica affermazione, per terra  noto  un gruppetto di  blatte che con un poncho e dei baffi finti ballano attorno ad un sombrero.

FINALMENTE  arrivo alla fermata dell’autobus e  mi fermo bestemmiando la madonna e il resto del mondo,  -C28 4 minuti-  Resto ad ascoltare i Megadeth

Scusate ero in bagno.

Allora dicevo..

Dopo 15 MINUTI ! DIOPAPERA! Arriva il Pullman io ormai ero diventato Michael Water, e non ho la minima idea di chi sia.

Si aprono le porte e dopo aver fatto salire tutti i terminali  (i vecchi) salgo finalmente.

Un getto tagliente e gelido  mi colpisce la  nuca, “Diocristo! Che cazzo è!?!?!”

Conducente:  Si muore di caldo eh?!?!     ” Si ma così la gente la uccidete”   Conducente:Eh ma fa caldo! (GRAZIE AL CAZZO CAPITAN OVVIO!)

Comunque  alla fine dopo 10 minuti di tragitto  sulle strade  sfasciate di città dentro al centro criogenia mobile scendo e lo sbalzo di temperatura mi  ammazza tanto che per un momento mi si annebbia la vista, basta poco per arrivare al portone e mettermi in salvo per fortuna.

DIOCANE XD

I collegamenti  che non funzionano che  funzionano male e le strade stesse che sono collegamenti sono totalmente scassate.

Chi ha il motorino come Spasko  sa bene cosa vuol dire ma non solo! :D Anche in auto si sono parecchi casini basta vedere la strada che va al Virgiliano.

Vi lascio con un video stupendo che spero sia abbastanza inerente all’argomento.

A PRESTO!

La bohème-Charles Aznavour

postato il 20 Lug 2010 in Senza categoria
da Viandante Solitario

Je vous parle d’un temps,
Que les moins de vingt ans,
Ne peuvent pas connaître,
Montmartre en ce temps là,
Accrochait ses lilas,
Jusque sous nos fenêtres,
Et si l’humble garni,
Qui nous servait de lit,
Ne payait pas de mine,
C’est là qu’on s’est connu,
Moi qui criait famine et toi,
Qui posait nue,

La Bohème, la Bohème,
Ca voulait dire, on est heureux,
La Bohème, la Bohème,
Nous ne mangions,

Qu’un jour sur deux.
Dans les cafés voisins,
Nous étions quelques uns,
Qui attendions la gloire,
Et bien que miséreux,
Avec le ventre creux,
Nous ne cessions d’y croire,
Et quand quelques bistrots,
Contre un bon repas chaud,
Nous prenaient une toile,
Nous récitions des vers,
Grouppés autour du poêle,
En oubliant l’hiver.

La Bohème, la Bohème,
Ca voulait dire,
Tu es jolie,
La Bohème, la Bohème,
Et nous avions tous du génie.

Souvent il m’arrivait,
Devant mon chevalet,
De passer des nuits blanches,
Retouchant le dessin,
De la ligne d’un sein,
Du galbe d’une hanche,
Et ce n’est qu’au matin,
L’on s’asseyait enfin,
Devant un café crème,
Epuisés, mais ravis,
Faut-il bien que l’on s’aime,
Et que l’on aime la vie.

La Bohème, la Bohème,
Ca voulait dire, on a vingt ans,
La Bohème, la Bohème,
Et nous vivions de l’air du temps.

Quant au hasard des jours,
Je m’en vais faire un tour,
A mon ancienne adresse,
Je ne reconnais plus,
Ni les murs, ni les rues,
Qu’y ont vus ma jeunesse,
En haut d’un escalier,
Je cherche l’atelier dont plus rien ne subsiste,
Dans son nouveau décor,
Momtmartre semble triste,
Et les lilas sont morts.

La Bohème, la Bohème,
On était jeunes,
On était fous,
La Bohème, la Bohème,
Ca ne veut plus rien dire du tout.

Rizoma

postato il 19 Lug 2010 in Main thread
da Lellida

La parola “collegamento” mi ha subito fatto pensare ad un concetto molto interessante, in questa era alter-moderna: il Rizoma. Botanicamente parlando il rizoma è un corpo che si estende orizzontalmente sotto il terreno ed ha la funzione di radice e serbatoio di nutrienti per la pianta, per esempio, lo Zenzero qui riportato.

Ma ciò che è interessante, è la presenza di multipli nodi e  snodi. Lo zenzero(come altre piante) si espande sotto il terreno, e da ogni nodo parte un pezzetto di “tubero” (non è corretto, ma non mi andava di fare una ricerca troppo accurata). Insomma, questo COSO si espande in modo non organizzato e sistemato come delle comuni radici di alberi. ( e qua parte il collegamento) E a proposito di alberi, si potrà ricordare come Descartes abbia organizato il sapere in una forma arborea, le cui radici fossero la metafisica, la fisica il tronco, e le altre scienze i rami. La conoscenza, il sapere, ma anche i procedimenti logici classici a partire dal sistema dicotomico, al sillogismo, al metodo scientifico (proprio quello di cartesio) sono rappresentabili sotto forma di piramidi o strutture lineari organizzate e ben definite; che partono da un concetto, a cui segue un altro (uno!) , per esempio: evidenza, analisi, sintesi ed enumerazione. Così, in modo organizzato e sistematico, può procedere il pensiero razionale (almeno credo). Ma una diversa rappresentazione del pensiero l’hanno avuta Deleuze e Guattari, due filosofi contemporanei che si sono ispirati al rizoma, per definire una modalità diversa di pensiero, multipli snodi: da ogni punto puoi arrivare ad ogni punto. <— ecco una cosa del genere. Il linguaggio, secondo loro è rizomatico, in quanto non esiste un “assoluto linguistico”, bensì molteplicità di dialetti e parole , un linguaggio può essere analizzato se lo si considera insieme a tutto ciò che è collegato (!) ad esso. Il linguaggio è molteplicità, e ingloba altre molteplicità. Ci sono molteplici linee, molteplici segmenti, e molteplici piani. Questi piani possono contenere e collegare qualsiasi idea o concetto, e il criterio di collegamento può variare. Come i link di internet, gli ipertesti. Forse per chi ha familiarità con l’informatica l’esempio che calza è l’ipertesto. I link sono ovunque e noi non ne possiamo fare a meno, li utilizziamo anche inconsapevolmente, e magari cliccando cliccando, ( ecco la magia di internet) da una pagina sulla filosofia di questi due che se si vogliono abbreviare ricordano un famosa griffe (D&G), si può arrivare a una pagina di un progetto musicale che si chiama J2O, e così via… Un’altra cosa interessante sempre su questi due tipi è che considerano  (ovviamente) la struttura rizomatica in maniera positiva poichè evade strutture “totalitarie/totalizzanti”. Loro fanno l’esempio del nomade che essendo in continuo movimento, non ha un territorio fisso, e non è confinato in alcun sistema politico o ideologico. Io ho personalmente trovato interessante l’dea che i concetti possano andare di qua e di là non in maniera circolare o concatenata, non avere un unico punto di partenza, ma molteplici; in maniera diversa dal sillogismo che parte da un concetto e arriva ad un altro (uno). E’ una apertura totale alle possibiltià infinite che si presentano, essere sempre nel “mezzo” e non avere né capo né coda… Non so cosa pensate di questo argomento… magari Viandante Solitario né saprà qualcosina in più!

La mensola.

postato il 18 Lug 2010 in Main thread
da Vobby

La mensola che sta sopra il mio letto collega fra loro i temi più disparati: essa indaga audacemente il mondo dell’incubo e dell’ignoto, affronta il problema dell’interpretazione della mitologia classica, racconta storie di paesini di campagna travolti dal progresso economico e tecnologico, ha una discreta formazione classica e  studia con la stessa attenzione le diverse posizioni del kamasutra come i sistemi politici succedutisi fra l’età moderna e quella contemporanea.

Un modo come un altro per dire che regge un fumetto di Dylan Dog, il libro di Marcél Detienne “il mito: guida storica e critica”, Pane e Tempesta di Stefano Benni, l’Antigone , Sesso e sentimenti- lui di Etienne e infine un libro di educazione civica, Questa Repubblica, di Gustavo Zagrebelsky.

(Per quanto riguarda le scienze sperimentali ha diverse lacune, ma almeno ha imparato qualcosa riguardo la genesi e l’evoluzione delle forme viventi (“La straordinaria storia della vita” di Piero e Alberto Angela))

Questi diversi elementi presi singolarmente hanno poco in comune.  Si può dire che Antigone ha a che fare sia con l’educazione civica che con il mito, in senso molto generico, ma a parte questo si scade nei CACCA (chi non sa di che sto parlando è pregato di leggere i post precedenti).

Di fatto il collegamento più solido che hanno questi autori e i loro libri è proprio la mia mensola, cioè la loro partecipazione alla mia esistenza, ai miei momenti di svago come alla mia formazione. Essi fanno parte di me più delle stesse dita che sto usando per scrivere, dal momento che le loro cellule  saranno sostituite da altre, mentre Benni , Zagrebelsky e Sofocle  (perfino Dylan) saranno sempre presenti,  nella mia cultura e nella mia memoria, (o quantomeno nel mio inconscio) e  quindi avranno un’inevitabile influenza sulle mie scelte e su tutta la mia vita.

Citando Azazello: “Cos’è, infatti, il pensiero razionale se non la capacità di formare collegamenti tra concetti conformemente ad un insieme di regole chiamato “Logica”? E spingendoci oltre: cos’è il pensiero stesso (razionale, irrazionale o burro che sia) se non la capacità di formare collegamenti tra concetti? Ma poi, che ragione d’essere avrebbero i concetti stessi, se non potessero essere collegati fra loro? La vita stessa, in tutte le sue forme, dipende da collegamenti sempre più elaborati tra cose diverse”.

Indipendentemente dalla volontà degli autori i racconti, le opinioni, i problemi e le soluzioni trattate nei loro libri sono ormai elementi organizzati di un unico sistema che è la mia mente. Ognuno di essi ha il proprio piccolo o grande posto nella mia identità, e sono perciò destinato ad agire seguendo i loro consigli.

L’insieme delle informazioni assimilate e delle esperienze vissute ( la lettura si colloca in posizione equidistante da questi due insiemi, e allo stesso tempo li lega) definiscono il bagaglio culturale di un individuo, ed è esattamente questo che sto cercando di definire.

La mia opinione è che sapere e ricordare dei fatti o comprendere dei concetti è cosa diversa dall’assorbirli, renderli propri e , come dicevo prima, partecipi della propria esistenza.

Per concludere: accumulare concetti non rende una persona colta, saggia o altro ma solo erudita. La cultura invece è tale nella misura in cui induce all’azione.

Comunque la soluzione era questa:

postato il 18 Lug 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Vobby

L’acqua dopo pochi minuti si rinfresca perchè la bottiglia presa non era vuota, era mezza piena, e si trovava in frigorifero. La critica di Azazello non ha ragion d’essere: mancava una premessa certo, ma infatti si trattava di un indovinello e non di un problema di fisica, come avevo specificato. Ovviamente il mio collega autore criticava solo perchè frustrato dalla sua stupidità e mancanza di acume, poverino.

Preveniamo il contagio dell’omosessualità (2)

postato il 17 Lug 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Azazello

Volevo chiarire un paio di cose sul post precedente, visto che rileggendolo oggi mi sembra dire esattamente il contrario di quello che penso:

1. Non penso che il comportamento dell’ospedale in questione sia scandaloso, tutt’altro. Immagino che non potessero fare altrimenti, vista l’unione col Policlinico nonsoche che aveva politiche diverse

2. L’articolo ovviamente ha più lo scopo di fare scena che non di informare, come al solito

3. Sono cosciente del fatto che l’aids sia frequente tra le persone che hanno o hanno avuto rapporti omosessuali (così sembra essere, perlomeno)

4. Non penso che donare il sangue debba essere un diritto insindacabile

5. Non penso che la scienza medica debba essere subordinata a criteri etici e politici a scapito della sicurezza, per cui ritengo la scelta di quale sangue prendere una scelta di carattere prettamente scientifico

TUTTAVIA, il punto che volevo fare (e che sicuramente non ho fatto) nel post precedente è che il criterio di selezione basato sulla sessualità è, a mio avviso, molto poco scientifico, o perlomeno troppo banale e poco efficiente, e che si potrebbe (dovrebbe) pensare a un criterio più preciso, al fine di aumentare la qualità del sangue donato e forse anche la quantità di donatori (sani) accettati e che, accidentalmente, sia anche eticamente più condivisibile.

Se il problema in questione è l’AIDS, per esempio, ci sono due aspetti da considerare::

1. Il sangue viene comunque controllato, prima di entrare nella banca, quindi quello proveniente da persone che hanno contratto la malattia non verrebbe comunque usato;

2. Esiste la possibilità che il sangue sia infetto (nel senso che contiene il virus) ma che la persona da cui proviene non abbia ancora sviluppato una reazione anticorpale, per cui il sangue risulterebbe negativo al test di sieropositività (non so nemmeno che test vengano fatti, quindi sto andando per un’idea). In questo caso, però, sono abbastanza sicuro che le domande “Hai avuto rapporti omosessuali?”, “Sei una prostituta?”, “Hai abitualmente rapporti non protetti con persone di dubbia provenienza?” (che già sono in ordine crescente di convenienza, a mio avviso, e sul cui inserimento nel questionario per i donatori non sono informato) potrebbero essere sostituite dalla più efficiente domanda: “Hai avuto rapporti sessuali non protetti nell’ultimo *inserire una valutazione statisticamente valida sul tempo massimo che ci vuole per la maggioranza delle persone a sviluppare una reazione anticorpale riconoscibile*?”;

Non so quanto di questo sia vero, ma la penso così e ovviamente i lettori sono invitati a spiegarmelo se la situazione è diversa. Come dicevo, il punto della mia indignazione non è il fatto in sé, che è indipendente dalla volontà dei gestori dell’ospedale in questione, ma il fatto che politiche così vaghe di selezione possano ancora essere considerate valide, quando basterebbe (sempre se non mi sbaglio) riformularle in modo che siano generalizzate e pertanto più specifiche per la malattia in questione, risultando oltretutto meno discriminatorie agli animi suscettibili degli omosessuali o di chi è sensibile ai loro problemi sociali.

Perì tou anthropou

postato il 17 Lug 2010 in Main thread
da Viandante Solitario

Quando penso al collegamento, istintivamente penso a ciò che unisce, a ciò che permette l’unione di vari elementi, alla creazione di un insieme omogeneo che contenga in sé somiglianze e differenze. Dato che faccio parte di un gruppo di amici, ovviamente il mio primo pensiero va a voi ed ai miei amici più cari, ma prima di costituire un gruppo formato da vari elementi, varie menti e varie sensibilità, noi facciamo parte di una grande comunità: la comunità dell’uomo.

Il caro Diogene di Sinope, nella filosofia classica, è forse colui che ha posto di più l’accento sulla ricerca e sulla definizione di “uomo”, definizione che con Socrate, Platone ed Aristotele raggiunge il suo acme, per poi decadere con la filosofia medievale. Sarebbe interessare capire come l’uomo si è evoluto, cosa ci permette di affermare:”Sono un uomo” (inteso non come maschio, ovviamente). Non voglio creare un post che possa minimamente risultare noioso, quindi mi limiterò a tracciare un breve percorso che permetta però di far emergere il mio parere al riguardo. E poi, la filosofia è dialogo, è riflessione e dibattito con un interlocutore, quindi credo che sia più stimolante parlare di certe cose di persona, come è capitato spesso d’altronde.

Kant, attraverso le tre Critiche, ha delineato un ritratto dell’uomo molto interessante. L’uomo è quell’ente che non solo riesce a conciliare il mondo dell’esperienza con le  facoltà a priori di cui è dotato, ma che ha la facoltà di rielaborare l’ente esperito dandosi delle regole logiche, morali o riguardanti il mondo della sensibilità e dell’arte. Grande importanza ha la nozione di sensus comunis, ovvero l’idea di una facoltà a priori che permetta di discorre e comunicare con qualcuno riguardo qualcosa; l’uomo pensa e riflette se c’è un interlocutore che legittimi la sua attività di pensatore, anche quando riflettiamo in realtà parliamo col nostro animo. La comunicazione è il ponte tra l’uomo e l’altro.

Con Einstein, Freud, Pirandello e Gadamer viene sottolineato un altro aspetto molto importante. Il giudizio su qualcosa è un giudizio non solo condizionato dall’hic et nunc, ma è un’interpretazione; ovviamente un giudizio del genere è un giudizio relativo, che cambia, vive e cresce con noi come fa la nostra ombra;”l’unica verità è che la verità cambia” come cambiano gli eventi e come cambiano noi.

A questo punto possiamo dire che l’uomo è un ente pensante, che ha delle facoltà a priori ed è capace di interpretare e reinterpretare il mondo in cui è immerso. A questo punto mi si potrebbe dire che ho dimenticato di menzionare la fitta rete di emozioni e sentimenti che condizionano la vita dell’uomo. Anche se non sono un biologo, credo che anche alcuni animali, se non tutti, abbiano la capacità di provare sentimenti, anche se quelli dell’uomo sono a mio parere più complessi e profondi. Per ragioni di tempo non mi soffermerò sul complesso mondo delle passioni umane, anche se le ho incluse in quel sostrato metasensibile, quel mondo dell’io che distingue l’uomo dagli altri animali. Ovviamente l’interpretazione è data dall’azione combinata di pensiero pensante e mondo interiore.

Bene, l’uomo è, come abbiamo visto, un ente complesso. Ma come mai? Secondo me è il bisogno di porsi delle domande e di creare e seguire un cammino a rendere l’uomo ciò che è; paradossalmente è la sua caducità, la sua fragilità a renderlo infinitamente potente (e spesso pericoloso), e, se volete, speciale. Questo cammino, a mio parere, diventa realmente efficace nel momento in cui l’uomo arriva alla massima consapevolezza di sé, vera forza e strumento che egli da a se stesso per ricongiungersi ad un mondo da cui per troppo tempo si è separato.

Qualche tempo fa ho scritto una poesia al riguardo, anzi più di una. Se vi interessa posso postarla. E’ una poesia a cui tengo molto, forse la più importante che ho scritto. E poi, anche io cerco l’uomo come Diogene.

Così parlò il viandante solitario

 

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