Sorpresa!

postato il 18 Gen 2011 in Main thread
da cupnudeln

C’è una sorpresa, però è segreta! chi sarà il primo a scoprire la nostra nascosta novità?

Indizio: non è il nuovo tema.

A proposito, vi piace il nuovo tema? finora ho sentito opinioni contrastanti, quindi sentitevi liberi (tutti! davvero!, soprattutto voi, lettori silenziosi!) di dirci cosa ne pensate.

MA! (e non mi ero assolutamente dimenticato di annunciare una cosa DI TALE RILEVANZA) Avrete notato la presenza di un nuovo autore, che ci ha anche già concesso l’onore di ben un post e mezzo! Sì, sto parlando di freeronin, l’inimitabile e velocissima, che coi suoi polpacci d’acciaio e il suo giurismo non teme rivali! perfino il suo più acerrimo nemico, Cerbs, ne ha grande rispetto e cauto timore!

Ah, ci scusiamo anche per aver reinserito il CAPTCHA, ma purtroppo lo spam ci stava uccidendo :(

Detto ciò, buon proseguimento!

Perì tou anthropou

postato il 17 Lug 2010 in Main thread
da Viandante Solitario

Quando penso al collegamento, istintivamente penso a ciò che unisce, a ciò che permette l’unione di vari elementi, alla creazione di un insieme omogeneo che contenga in sé somiglianze e differenze. Dato che faccio parte di un gruppo di amici, ovviamente il mio primo pensiero va a voi ed ai miei amici più cari, ma prima di costituire un gruppo formato da vari elementi, varie menti e varie sensibilità, noi facciamo parte di una grande comunità: la comunità dell’uomo.

Il caro Diogene di Sinope, nella filosofia classica, è forse colui che ha posto di più l’accento sulla ricerca e sulla definizione di “uomo”, definizione che con Socrate, Platone ed Aristotele raggiunge il suo acme, per poi decadere con la filosofia medievale. Sarebbe interessare capire come l’uomo si è evoluto, cosa ci permette di affermare:”Sono un uomo” (inteso non come maschio, ovviamente). Non voglio creare un post che possa minimamente risultare noioso, quindi mi limiterò a tracciare un breve percorso che permetta però di far emergere il mio parere al riguardo. E poi, la filosofia è dialogo, è riflessione e dibattito con un interlocutore, quindi credo che sia più stimolante parlare di certe cose di persona, come è capitato spesso d’altronde.

Kant, attraverso le tre Critiche, ha delineato un ritratto dell’uomo molto interessante. L’uomo è quell’ente che non solo riesce a conciliare il mondo dell’esperienza con le  facoltà a priori di cui è dotato, ma che ha la facoltà di rielaborare l’ente esperito dandosi delle regole logiche, morali o riguardanti il mondo della sensibilità e dell’arte. Grande importanza ha la nozione di sensus comunis, ovvero l’idea di una facoltà a priori che permetta di discorre e comunicare con qualcuno riguardo qualcosa; l’uomo pensa e riflette se c’è un interlocutore che legittimi la sua attività di pensatore, anche quando riflettiamo in realtà parliamo col nostro animo. La comunicazione è il ponte tra l’uomo e l’altro.

Con Einstein, Freud, Pirandello e Gadamer viene sottolineato un altro aspetto molto importante. Il giudizio su qualcosa è un giudizio non solo condizionato dall’hic et nunc, ma è un’interpretazione; ovviamente un giudizio del genere è un giudizio relativo, che cambia, vive e cresce con noi come fa la nostra ombra;”l’unica verità è che la verità cambia” come cambiano gli eventi e come cambiano noi.

A questo punto possiamo dire che l’uomo è un ente pensante, che ha delle facoltà a priori ed è capace di interpretare e reinterpretare il mondo in cui è immerso. A questo punto mi si potrebbe dire che ho dimenticato di menzionare la fitta rete di emozioni e sentimenti che condizionano la vita dell’uomo. Anche se non sono un biologo, credo che anche alcuni animali, se non tutti, abbiano la capacità di provare sentimenti, anche se quelli dell’uomo sono a mio parere più complessi e profondi. Per ragioni di tempo non mi soffermerò sul complesso mondo delle passioni umane, anche se le ho incluse in quel sostrato metasensibile, quel mondo dell’io che distingue l’uomo dagli altri animali. Ovviamente l’interpretazione è data dall’azione combinata di pensiero pensante e mondo interiore.

Bene, l’uomo è, come abbiamo visto, un ente complesso. Ma come mai? Secondo me è il bisogno di porsi delle domande e di creare e seguire un cammino a rendere l’uomo ciò che è; paradossalmente è la sua caducità, la sua fragilità a renderlo infinitamente potente (e spesso pericoloso), e, se volete, speciale. Questo cammino, a mio parere, diventa realmente efficace nel momento in cui l’uomo arriva alla massima consapevolezza di sé, vera forza e strumento che egli da a se stesso per ricongiungersi ad un mondo da cui per troppo tempo si è separato.

Qualche tempo fa ho scritto una poesia al riguardo, anzi più di una. Se vi interessa posso postarla. E’ una poesia a cui tengo molto, forse la più importante che ho scritto. E poi, anche io cerco l’uomo come Diogene.

Così parlò il viandante solitario

 

Fatal error: Class 'AV\Telemetry\Error_Handler' not found in /membri/.dummy/apps/wordpress/wp-content/plugins/altervista/early.php on line 188