Quanto mi ci sto impallando!

postato il 20 Dic 2010 in Senza categoria
da Azazello

Soprattutto l’inizio mi arcisballa 8)

Siate saggi! Fate la…

postato il 16 Dic 2010 in Main thread
da Spasko

…scelta giusta. Dopo tanti mesi è il mio turno, e finalmente posso esternare la pessima idea che ho in testa da fin troppo tempo, nata fondamentalmente proprio per l’assoluta MANCANZA DI IDEE di cui il mio cervello è stato affetto. La mia impotenza cerebrale mi ha fatto porre quindi questa domanda: “la scelta, scegliere un argomento…mmmh…come si orienterebbero gli altri esseri umani?”, sicchè in questo ambito vi invito a discutere, scannarvi, sbizzarrirvi, proprio sul concetto di SCELTA. Cosa vi spinge a prendere l’una o l’altra nei più svariati ambiti, che voi tessi introdurrete, in base alla prima cosa che vi viene in mente. Ritengo sia un tema piuttosto ampio e generico, che quindi vi permetterà di scrivere qualunque cosa vi passa per la testa o quasi. Come scegliete cosa mangiare? e cosa indossare? e che insulto gridare al tizio che vi ha appena schizzati con la macchina in una giornata di tuoni e fulmini?… DIVERTITEVI! (p.s. scusate il ritardo)

Chi ci legge?

postato il 16 Dic 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Azazello

In base ad un’analisi che non ho fatto, ma che se avessi fatto, possibilmente su dati che supportassero la mia tesi, avrebbe portato alla stessa conclusione, sono giunto, appunto, a una conclusione, ovvero che chi viene informato della scrittura dei post sul blog è, ovviamente, chi ci legge di meno (se postiamo poco come in questi giorni). Cosa significa questo? significa che tutti quelli che vengono informati su fb o dal feed RSS, ovvero presumibilmente i nostri amici/parenti/conoscenti, ci leggono solo quando scriviamo, mentre quel centinaio di persone che da qualche giorno a questa parte sembra leggerci più o meno costantemente no. Questo può significare alcune cose:

  1. Queste persone non sono sempre le stesse, ed è ragionevole pensarlo per una serie di motivi, primo dei quali il fatto che in tutto il blog ci saranno 3 commenti di persone che non conosciamo a cui non è stato chiesto espressamente di commentare (per i lettori abituali: questo non è bello! se commentaste noi saremmo tanto più felici e tanto più grati e vi potremmo pagare tanto di più!). Questa è la possibilità più triste, perché significa che un discreto numero di persone ci trova per qualche ragione, non è contenta di quello che legge e se ne va (anche se il notevole incremento di lettori nell’ultimo periodo farebbe sospettare che, forse, a una componente di chi arriva per sbaglio piacciamo)
  2. Queste persone sono più o meno le stesse n > 100 e una componente di queste viene ogni giorno sul blog (nel senso che un numero approssimativo di persone casuali fra le 200 ci visita, non che le stesse 100 ci visitano ogni giorno e le altre 100 no), il che spiega comunque la variabilità (un giorno ne vengono di più e uno un po’ di meno) ma non tiene in conto la possibilità che ci sia correlazione tra la pubblicazione di un nuovo post e le visite, cosa che invece ci aspettiamo, soprattutto visti i numerosi canali attraverso cui comunichiamo questa cosa (due)
  3. (questa è quella vera, a prescindere dai dati e da qualsiasi speculazione io possa aver fatto) Queste persone sono composte in parte da chi ci legge di solito (o comunque sa della nostra esistenza), che a sua volta è diviso in chi è iscritto al feed o ci legge solo quando vede l’aggiornamento su fb e chi controlla manualmente con una certa frequenza (che può essere anche una volta al mese), e in parte da chi non ha mai sentito parlare di noi e ci trova per sbaglio, magari cercando “squallore” su Google, alcuni dei quali restano e altri dei quali vanno. Ovviamente in questo caso (che, come ho detto, è quello vero) è piuttosto difficile stabilire qualcosa dai dati che abbiamo, specie considerando che io i dati non li ho analizzati e sto inventando tutto.

Conclusione: questo post non dice niente, ma non lo fa per errore. In realtà l’ho scritto solo per vedere se avrebbe fatto aumentare le visite, visto che ultimamente postiamo di rado e ci sono dei picchi di visite nei giorni in cui lo facciamo (o vicino agli stessi). xd

Un ritratto regale

postato il 14 Dic 2010 in Main thread
da Cerbs

Si tratta di un pregiatissimo pezzo, tratto dalla sfolgorante collezione artistica della famiglia reale, che raffigura il re Wurstellonio IV in posa trionfale al termine della sua vittoriosa campagna militare contro il malvagio impero delle Mortadelle. Si ritiene che questo meraviglioso capolavoro sia stato dipinto nientepopodimeno che da Crautino il Vecchio, nell’anno 654 A Padella Scottata.

Come dite?
Perchè, o deficiente di un Cerbs, hai postato un disegno quando non sai nemmeno tirare due linee diritte?
Avete ragione, o miei a ben donde detrattori: ma che volete farci, non ho saputo trattenermi dal condividere con voi questo gioiello artistico.

Citazione coltissima!

postato il 14 Dic 2010 in Main thread
da Vobby

“Buono.”

Le liste di Vamina: 10 Cose da fare prima dei 25 anni

postato il 12 Dic 2010 in Cazzi e mazzi personali
da VaMina

Prologo: Vamina ha sempre tenuto dei diari, e dall’inizio della sua adolescenza questi hanno sempre contenuto delle liste di vario tipo. Alcuni diranno, non è molto innovativo e originale, Vamina. Lei risponde, chi ve lo dice che debba essere innovativa nelle mie cose proprie. Loro replicheranno, ma che ci importa di queste scemenze. Vamina dice, io posso pubblicare ciò che scrivo qui e vi dico questo e metterò questa lista. Vamina vi dice, non era necessario fare questo prologo, ma l’ho fatto lo stesso. Ragazzo di Vamina dice, sembra che Vamina abbia copiato “Vieni via con me” , per il fatto degli elenchi. E  Vamina purtroppo nemmeno lo ha visto, e non ha capito questa obiezione. Lei ha copiato da altre mille cose. Vamina non parla sempre in terza persona.

DIECI COSE DA FARE PRIMA DEI VENTICINQUE ANNI

1. Leggere “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust

2. Lavorare a Disneyland come principessa Disney

3. Fare colazione da Tiffany

4. Imparare a ballare la Ka Mate

5. Fare il bagno nello champagne

6. Andare alla stazione e fare come in “Amici miei”

7. Mangiare e bere per un giorno solo cose verdi

8.  Andare in mongolfiera

9. Farmi chiudere in un luogo pubblico di notte

10. Montare un mobile Ikea, che possibilmente abbia un nome tipo Krogstad, o simili.

Questo è il mio post sui wurstel

postato il 11 Dic 2010 in Main thread
da Azazello

Se avete visto Rapunzel, leggete o non leggete questo post

Se non avete visto Rapunzel, vedetelo. Poi leggete o non leggete questo post.

Se non avete visto Rapunzel e state continuando a leggere questo post:

Se intendete vederlo, non continuate a leggere questo post;

Se non intendete vederlo, continuate a leggere questo post, ché c’è il riassunto.

Lo sapevo che avreste comunque continuato, birichini! questa è la vostra ultima possibilità di non spoilerarvi un film fantastico! no? fottetevi :D

Il film, come molti della Disney, inizia con il racconto degli eventi che precedono la storia vera e propria. C’era un fiore magico e dorato (nato da “una goccia di Sole”, che è importante) in grado di donare l’eterna giovinezza, di guarire tutte le ferite e le malattie e cose simili a chi gli avesse cantato una certa canzone, e c’era questa anziana signora che periodicamente andava dove questo fiore era piantato a farsi ringiovanire, per poi occultarlo e tenere per sé i suoi poteri.

Intanto da quelle parti nacque un regno, i cui regnanti erano molto buoni, molto bruni, molto belli, molto amati dai loro sudditi e soprattutto molto incinti. Purtroppo la futura madre si ammalò gravemente, al punto che sembrava non esserci più speranza di salvarla, e nella disperazione il regno intero si mobilitò per trovare il fiore miracoloso delle leggende. L’impresa ebbe successo e grazie al te’ ottenuto dal fiore sradicato (taglio sul come) la regina, salva, poté partorire una meravigliosa bambina dai capelli d’oro (Rapunzel).

L’anziana signora di cui sopra, però, non disposta a rinunciare all’eterna giovinezza, si intrufolò nel palazzo e, verificato che i capelli avessero le stesse proprietà, oltre che lo stesso colore, della pianta, decise di portare con sé una ciocca degli stessi. La cosa non funzionò, così la signora pensò che fosse più pratico portare con sé la bambina e nasconderla in una torre altissima, crescendola come sua ed educandola a temere il mondo esterno perché non scappasse. Il tutti gli abitanti del regno, disperati, ogni anno in occasione del suo compleanno liberano in cielo delle lanterne volanti (in segno di lutto? sperando che la bambina ritorni a casa? boh?), che di notte sono un gran bello spettacolo.

Diciotto anni dopo la fanciulla era più splendida che mai, sempre chiusa nella torre, con i capelli dalla lunghezza chilometrica (mai tagliati, chiaramente). A questo punto la ragazza esprime con la madre il desiderio di uscire dalla torre in occasione del suo compleanno (“No”), cosa che riesce ad ottenere con vari stratagemmi, e finisce per trovarsi in compagnia di un giovane e avvenente ladro/avventuriero (Flynn Rider) in cerca di gloria che promette di accompagnarla a vedere, appunto, questa fiaccolata di lanterne volanti. Da qui si intreccia la storia che vede i protagonisti Flynn e Rapunzel (accompagnati da un camaleonte drogato e un cavallo molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto fiero) prodursi in una corsa disperata verso la capitale, in fuga dalla legge, dalla madre (adottiva) di lei e dagli ex complici di Flynn. Naturalmente la storia si evolve, i due si innamorano, c’è il classico momento tragico in cui sembra che tutto vada a rotoli, il momento della ribalta guidato dal cavallo e da un gruppo di vichinghi canterini già conosciuti verso l’inizio del film e infine la risoluzione, con la quasi-morte dell’eroe che si sacrifica per salvare Rapunzel e la vecchia madre che, sotto gli occhi impotenti della stessa, viene fatta inciampare cadere dalla torre (ma arriverà al suolo già polverizzata per l’età) per mano del camaleonte fattone. Il resto è storia: la fanciulla si dispera, le sue lacrime salvano la vita all’amato, i due tornano a casa e vissero per sempre felici e contenti (a loro detta).

Se VERAMENTE non intendete vederlo MAI NELLA VITA guardate il trailer a questo link, che gli rende abbastanza giustizia e riassume quasi tutto quello che spacca nel film in pochi minuti.

Innanzi tutto qualche considerazione generale:

In linea di massima possiamo dividere i film di animazione della Disney in tre filoni (almeno secondo me) che sono: quello delle fiabe classiche, raccontate più o meno così come sono ma omettendo i dettagli crudi e il quasi onnipresente finale tragico, costituito prevalentemente dai film più vecchi; quello delle storie nuove o comunque non classiche (tipo Alice nel paese delle meraviglie, per intenderci) di cui troviamo esponenti un po’ sparsi nella filmografia Disney; quello delle fiabe riviste (per non dire stravolte), in cui solo l’intreccio e (nemmeno sempre) il contesto di una fiaba più o meno classica sono usati come base per una storia completamente stravolta, spesso anche un po’ parodica. Rapunzel appartiene a questo terzo filone, poiché l’originale non aveva poteri magici (credo), non era figlia di un re e di una regina e non si innamora di un ladro (credo sia un bellissimo principe), per non parlare del fatto che non c’è nessuna avventura (mi pare che i due si organizzino per fuggire insieme, vengano scoperti e separati, per poi rincontrarsi per sbaglio in un deserto con lui menomato in qualche modo orrendo).

La storia, secondo me, è carina. Ha molti elementi originali che mi colpiscono favorevolmente e che difficilmente trovo in film con questo target, primo fra tutti l’assenza (eccezion fatta per due scene) di momenti tragici e statici, che onestamente mi infastidiscono. Un’altra cosa che ho apprezzato molto è lo spazio che viene dato ad aspetti paesaggistici e di ambientazione: le pareti decorate della torre di Rapunzel sono molto suggestive, come la scena (BELLISSIMA) delle lanterne o l’arrivo di Rapunzel in città, che culmina con tutto il borgo danzante al suono di una più che gradevole musica medievaleggiante; ma in generale tutto il film è costellato di ampie vedute, il che è più spesso un bene che un male. Altra cosa veramente bella, ma abbastanza tipica della Disney, è la caratterizzazione dei personaggi, che è non solo più o meno approfondita, ma anche particolare. Ho deciso, pertanto, di elencare i personaggi nell’ordine di figaggine:

1. Camaleonte drogato – non dichiaratamente drogato, ma si vede benissimo che lo è dalla faccia che fa sempre. Consigliere (lol) e unico amico di Rapunzel prima di uscire dalla torre, le resta vicino per l’intera durata del film e la difende anche, alla fine. BEST-CHARACTER-EVER

2. Cavallo fiero (molto fiero) (davvero) – eccezionale. Prima apparizione come cavalcatura di una guardia, poi nemesi di Flynn, infine elemento risolutivo dell’intreccio. Chiunque l’abbia animato è un DIO, perché per un personaggio che non parla essere così espressivo è un miracolo e lo capiamo subito, basta guardare come si impettisce appena viene inquadrato dalla telecamera. Il suo nome [ATTENZIONE: SE NON VOLETE ROVINARVI IL FILM QUESTA È VERAMENTE LA VOSTRA ULTIMA OCCASIONE] è Maximus. Non trovo parola migliore per descriverlo

3. Vichinghi canterini – vari e simpatici, coi loro sogni bislacchi. Non esattamente originali (il bruto dall’animo gentile è proprio una cosa già vista), ma gestiti molto bene

4. Flynn (Eugene) – ho un pessimo rapporto con i bellocci dei cartoni animati, perché sia quando sono buoni sia quando sono cattivi risultano un po’ forzati, anche quando non è intenzionale. Invece ho apprezzato molto che lui non esasperi questo suo aspetto e che sappia dare spazio alla personalità di lei, così come ho apprezzato il fatto che alla fine non si rivela un totale inetto (cosa che pure in genere succede), pur essendo vittima di varie sevizie (e devo dire che dal primo trailer non avevo avuto questa impressione, sono contento che quelle scene non ci siano nel film che ho visto)

5. (a parimerito) Rapunzel – se ho un cattivo rapporto coi protagonisti maschili, quelli femminili in genere li DETESTO. Rapunzel, però, è una delle poche protagoniste Disney a non essere insopportabilmente stupida/innocente/rompiscatole/stereotipata: è un personaggio sorprendentemente moderno, dalla personalità semplice e entusiasta più o meno di tutto (in perfetto accordo con la tradizione Disney), ma non risulta irritante e ha una gestualità più vicina all’adolescente medio; per capire cosa intendo, vedere il gesto che fa quando arrivano in città

6. Madre Goethel (la vecchia che vuole restare giovane) – tanto per cominciare, per una discreta percentuale del tempo in cui appare non si capisce se sia un personaggio completamente negativo. Cioè, è evidente che una persona che rapisce una bambina e la tiene chiusa in una torre come minimo non sta bene con la testa e soprattutto non è animata da buone intenzioni, ma non sono del tutto sicuro che non si sia affezionata alla ragazza, alla fine

7. Altri (re, regina, guardie) – più o meno irrilevanti, ma comunque simpatici

Un’altra cosa molto divertente è l’aspetto psicologico che, ovviamente, viene trattato in modo assolutamente implicito (o anche: “per sbaglio”) come nella gran parte dei film Disney. Riflettiamo sullo stato di Rapunzel: da bambina viene rapita, cresciuta da una madre adottiva (il che è già di per sé di interesse) e costretta a non vedere nulla del mondo, finisce per innamorarsi del primo uomo che le capita di incontrare e nell’arco della stessa giornata (verso la fine del film) non solo scopre che sua madre non è sua madre, che non l’ha mai amata (o almeno così è lecito supporre) e che la teneva con sé solo per i suoi poteri magici, ma (soprattutto) vede morire lei e l’unica persona che abbia mai amato (Flynn sembra stare morendo alla fine del film) nello stesso momento. Ecco, di tutto questo dramma nel film non c’è traccia, il che è quantomeno interessante.

Complessivamente è un film di intrattenimento (come prevedibile), molto gradevole, divertente e in nessun momento noioso o lento. Forse l’assenza pressoché totale di momenti di riflessione è uno degli aspetti più gradevoli, preferendo (io) la totale assenza di analisi interiore dei personaggi a una incompleta e improbabile che potremmo trovare in altri film simili. Lo consiglio a tutti coloro che non hanno letto questo post perché non hanno visto il film e a tutti coloro che l’hanno letto lo stesso, anche senza vedere il film, anche se probabilmente ho rovinato loro la maggior parte delle scene divertenti o belle (ma non tutte).

Venendo invece ai würstel, qualcuno di voi si chiederà che cosa c’entrino con il post. Qualcuno di voi forse c’è già arrivato. Cinema. Bravi, fuochino. Esatto, cos’altro si può comprare al banco dei popcorn, di solito? Bravi! gli hot dog! negli hot dog ci sono i würstel! bello eh? :D e visto che non voglio lasciare la vostra sete di informazione sui würstel a secco, vi dico anche una cosa che non sapevate: il nome “hot dog” ha quattro possibili derivazioni, che vi copiaincollo da Wikipedia perché non saprei riassumerle

  • Dog è la parola inglese usata per identificare non solo il “cane”, ma anche il “dente di arresto”, altresì detto “briglia”“grappa” e, più specificamente nel caso degli hot dog, questi ricordano le briglie (lunghe circa 15 cm) usate un tempo dai ferrovieri per bloccare le rotaie alle traversine di legno.
  • Il termine fu coniato da un venditore allo stadio nel 1867 che non riusciva a vendere i suoi würstel, si inventò la storia che questi erano salsicce di cane, e se ne andava in giro gridando “chi vuole le mie salsicce di cane?”, riuscendo così a far alzare le sue vendite. Poco dopo anche gli altri venditori di würstel lo imitarono, ma nell’abbreviare il suo slogan, urlavano “cane caldo!” (hot dog).
  • Quando, all’inizio del XX secolo, i New York Giants disputavano le loro partite di football, lo statunitense Henry M. Stevens pensò di distribuire tra le folle presenti allo stadio i dachshund sausages. Il nome hot dog venne dato a questi panini dal disegnatore di vignette sportive P.A. Dorgan. Egli raffigurò un panino con dentro un bassotto, associando il würstel a questo cane, che era anch’esso lungo e tedesco e dato che i venditori chiamavano la gente dicendo “get your dachshund sausages while they’re red hot” cioè “prendi la tua salsiccia mentre è ancora calda”, da lì prese il nomignolo equivoco hot-dog.
  • È nato per caso all’inizio nel 1860 si chiamava “Dachshund sausages” cioè salsicce bassotto per via della forma.

Onestamente la prima mi sembra una stronzata epica e non capisco perché sia lì. La più probabile mi pare proprio la quarta, o al più la terza xD

Questo non è un post sui würstel

postato il 10 Dic 2010 in Main thread
da ad.6
Würstel! Ecco tutto quello che avreste voluto sapere su di loro:
1) La gente non sa pronunciarne la parola (e spesso dicono “wrustel”);
2) Si mangiano;
3) È, per qualche ragione davvero misteriosa, associato all’asta, come ci consigliava Cerbs poco tempo fa;
4) Per chi avesse ancora qualche curiosità: http://it.wikipedia.org/wiki/Würstel.
Ok, molto divertente. E poi? Nulla. Ovviamente nulla di quanto mi venga in mente (di degno di essere scritto). Vi potrei informare sul suo utilizzo teutonico, sui conservanti che si usano per questo alimento, sul fatto che si possono bollire o fare alla piastra o mangiare crudi come qualcuno anche fa. Ok, ma poi? Vanno bene col pane, ad alcuni piacciono col ketchup, ad altri con la maionese, ad altri ancora con entrambi. Non posso scrivere di avvenimenti notevoli che abbiano questo genere di alimento come protagonista, non posso scrivere di questioni filosofiche o morali (veramente) attinenti. Potrei parlare del simbolismo associato, ma parlando dei simboli andrei sicuramente fuori contesto (a parte che non lo farei comunque :D). Ma potrei sicuramente scrivere un post “creativo” e riscrivere il Signore degli Anelli mettendo sempre “Würstel” al posto di “Sauron”. Sarebbe un post sui würstel?
Invece potrei dire che sarebbe interessante (giusto?) che questo argomento avesse avuto un’introduzione o che comunque prima o poi si possa leggere cosa ne pensa Nix, che l’argomento lo ha scelto.
E poi, visto che stiamo parlando di “Würstel”, chi sa perché mi ricorda tanto “Cioccolato” e “Gobbi”, anche se con le dovute differenze, soprattutto a livello immaginifico.
Bene, bello. Ma questo è un post sui würstel?

Les grands initiés, 1899

postato il 8 Dic 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Vobby

“Il più grande male del nostro tempo è che la scienza e la religione vi appaiono come due forze nemiche e irreducibili. Male intellettuale tanto più grave in quanto viene dall’alto e s’infiltra sordamente, ma sicuramente, in tutti gli spiriti, come un veleno sottile respirato con l’aria. E qualunque male dell’intelligenza, a lungo andare, si traduce in male dell’anima, e quindi in male sociale.

Finchè il cristianesimo si contentò di affermare ingenuamente la la fede cristiana in un’Europa ancora semibarbara, come nel Medioevo, esso fu la più grande delle forze morali e formò l’anima dell’uomo moderno. Finchè la scienza sperimentale, ricostituita nel XVI secolo, si limitò a rivendicare i diritti legittimi della ragione e la sua illimitata libertà, essa fu la più grande delle forze intellettuali e rinnovò l’aspetto del mondo: infranse le catene che da secoli legavano l’uomo e diede allo spirito umano il sostegno di indistruttibili basi.

Ma dacchè la Chiesa, non potendo più sostenere il suo dogma principale di fronte alle obiezioni della scienza, si è rinchiusa in esso come in una casa senza finestre, opponendo alla ragione il comando ed indiscutibile della fede; dacchè la scienza, inebriata delle sue scoperte nel mondo fisico e astraendo dal mondo psichico e intellettuale, si è resa agnostica nel metodo e materialista nei principi e nel fine; dacchè la filosofia , disorientata e impotente fra le due ha abdicato in qualche modo ai suoi diritti ed è caduta in uno scetticismo trascendente, una scissione profonda si è prodotta nell’anima della società umana ed in quella degli individui. Questo conflitto, dapprima necessario e utile (giacchè ha stabilito i diritto della ragione e della scienza) ha finito per farsi causa di impotenza e di aridità. La religione risponde ai bisogni del cuore, e da qui deriva il suo fascino eterno; la scienza da quelli dello spirito, e da ciò la sua forza invincibile. Ma già da molto tempo queste due potenze non vanno più d’accordo. La religione senza prove e la legge senza speranza stanno di fronte e si sfidano senza potersi vincere.

Sorge di là un disaccordo profondo, una guerra nascosta, non soltanto fra lo Stato e la Chiesa, ma in seno alla scienza, in seno alle Chiese, e perfino nella coscienza di tutti gli esseri pensanti. Poichè, indipendentemente dalla nostra individualità, dalla scuola filosofica, estetica e sociale apparteniamo, in noi stessi portiamo questi mondi nemici, irreconciliabili, all’apparenza, e che nascono da due bisogni indistruttibili dell’uomo : il bisogno scientifico e il bisogno religioso. Questa situazione, che dura da più di cento anni, ha contribuito senza dubbio in larga misura a allo sviluppo delle facoltà umane, disponendole le une contro le altre, ed ha ispirato alla poesia e alla musica accenti indicibilmente patetici e grandiosi. Ma oggi la tensione prolungata ed acutissima ha prodotto l’effetto contrario. Come nel malato l’abbattimento succede alla febbre, così la tensione si è cambiata in indifferenza, rifiuto ed impotenza. la scienza non s’occupa più che del mondo fisico e materiale; la filosofia morale ha perduta la direzione delle intelligenze; la religione governa ancora in qualche modo alle masse, ma non regna nelle alte sfere sociali (ndV: e meno male, per dio!): il principio di carità che la ispira è sempre grande, ma quello della fede non splende più. I duci intellettuali dei nostri tempi sono increduli o scettici, perfettamente sinceri e leali, ma essi dubitano dell’arte loro e si guardano sorridendo come àuguri romani. Pubblicamente, privatamente, essi prevedono le catastrofi sociali, senza trovarne il rimedio, o avvolgono i loro oscuri oracoli in eufemismi prudenti. Sotto tali auspici, la letteratura e l’arte hanno perso il senso del divino. Una grande parte dei giovani, perduti di vista gli orizzonti eterni, si è rivolta a quello che i nuovi maestri chiamano naturalismo, degradando così il bel nome della natura, giacchè ciò che essi ornano di questo vocabolo non è che l’apologia dei bassi istinti,il fango del vizio o la compiacente pittura delle nostre bassezze sociali, insomma la negazione sistematica dell’anima e dell’intelligenza (ndV: drogati!). E la povera psiche, perdute le sue ali, geme e sospira stranamente in fondo alla coscienza di quegli stessi che la insultano e la negano.

A forza di materialismo, di positivismo e di scetticismo, questa età nostra si è fatta un’idea semplicemente sbagliata della verità e del progresso.

I nostri scienziati, che con precisione meravigliosa e con risultati ammirevoli applicano il metodo di Bacone alle studio dell’universo visibile, si fanno un’idea assolutamente materiale ed esteriore della verità: essi credono di avvicinarsi ad essa accumulando fatti su fatti. Nel loro campo hanno ragione. Ma i nostri filosofi e i nostri moralisti hanno finito per credere la stessa cosa, e cioè veramente grave. In questo modo certamente le cause prime e i fini ultimi resteranno per sempre impenetrabili per lo spirito umano. Supponiamo infatti di sapete esattamente quanto avviene, materialmente parlando, in tutti i pianeti del sistema solare […]. Certamente sarebbe splendido conoscere tutto ciò, ma ci troveremmo poi più avanti nella conoscenza del nostro mondo stellare senza tener conto della nebulosa d’Andromeda e delle nube di Magellano? Ne viene che l’epoca nostra non può concepire lo sviluppo dell’umanità se non come una marcia eterna verso una verità indefinibile e inaccessibile sempre (ndV: e questo non è forse stimolante e affascinante?).

Ecco la concezione filosofia positivista di Aguste Comte e di Herbert Spencer che oggi ha prevalso.
Ma la verità era tutt’altra cosa per gli antichi sapienti dell’Oriente e della Grecia. Indubbiamente essi sapevano che non si può abbracciarla od equilibrarla senza una sommaria conoscenza del mondo fisico, ma sapevano che la verità è racchiusa innanzitutto in noi stessi, nei principi intellettuali e nella vita spirituale dell’anima. Per essi l’anima era l’unica, divina realtà; la chiave dell’universo. Raccogliendo la loro volontà nel suo centro, sviluppandone le facoltà latenti, raggiungevano quel focolare vivente, che essi chiamavano Dio, e senza la cui luce non può apparir chiara l’intelligenza degli uomini e degli esseri. Quello che noi chiamiamo progresso, cioè la storia del mondo e degli uomini, non era per essi che l’evoluzione di questa causa centrale, di questo supremo vertice del tempo e dello spazio. E credete voi forse che questi sapienti fossero soltanto dei contemplativi, dei sognatori impotenti, dei fachiri appollaiati sulle loro colonne? Errore grande sarebbe. Mai vi furono più grandi uomini d’azione, nel senso più estremo e fecondo della parola. Essi brillano come stelle di prima grandezza nel firmamento delle anime, e si chiamano Krishna, Buddha, Zarathustra, Ermete, Mosè, Pitagora, Gesù. Furono i più potenti modellatori di energie, i più formidabili risvegliatori di anime, i più salutari organizzatori di consorzi. Non vivendo che della loro idea, sempre pronti a morirne, sapendo che la morte per la verità rappresenta l’azione efficace e suprema, essi hanno creato le scienze e le religioni dapprima, poi le lettere e le arti, la cui essenza ci nutre ancor oggi e ci fa vivere. Dite: che cosa stanno per generare l’odierno positivismo e lo scetticismo dei nostri giorni? Una generazione arida, senza ideali, senza luce, senza fede, che non crede nè all’anima, nè a Dio, nè all’avvenire dell’umanità, nè a questa vita, nè all’altra futura, senza energia della volontà, senza fiducia in se stessa e nella libertà umana.

<<Voi li giudicherete da ciò che avranno prodotto>>, ha detto Gesù. Questo detto del maestro dei maestri s’applica alle dottrine come agli uomini. Sì, questo pensiero si impone: o la verità non sarà mai accessibile all’uomo, o i più grandi saggi e i primi iniziatori della terra l’hanno posseduta largamente. Essa forma dunque il fondo di tutte le grandi religioni e dei libri sacri di tutti i popoli; occorre soltanto sapervela trovare e trarla in luce.”

Edouard Schuré

Alcune considerazioni prima di andare a dormire (mi devo svegliare fra meno di 3 ore, haha): mi è sembrato che questo testo sia viziato dal fatto che si può considerare affine al genere del manifesto d’avanuardia artistico-letteraria. Specialmente all’inizio enuncia una serie di verità supportate solo in parte da dimostrazioni logiche o storiche, e il testo tutto è permeato da una sorta di manicheismo delle idee, che divide nettamente quelle giuste da quelle assolutamente errate. Ciò detto, però, questo scritto ( che è una prima parte dell’introduzione al libro “i grandi iniziati”, volume primo) mi sembra complessivamente efficace e ben costruito. Avrete notato che ho palesato il mio disaccordo con l’autore in alcuni punti, e certamente anche voi troverete alcune falle nel ragionamento, o delle considerazioni che riterrete assolutamente non condivisibili. E’ perfettamente legittimo. Il mio consiglio però è quello di aprirvi al dubbio, di ricordare che siete uomini di un’epoca e da quest’ultima plasmati, e che in fondo non potete sapere in nessun modo se qui è stato detto il vero o il falso. Se non altro potrebbe essere un salutare esercizio di umiltà e apertura mentale.

Würstel: non si può vivere con loro, non si può vivere senza di loro.

postato il 2 Dic 2010 in Main thread
da VaMina

Buongiorno. Oppure Buonasera? Insomma, guardate dalla finestra e scegliete tra le due opzioni. Quando ho letto l’argomento di questo periodo,in un primo momento ho pensato: “Nix ha aperto la porta a qualsiasi perversione sessuale volesse entrare in questo blog”. Poi ho pensato: “Parlerò di perversioni sessuali? MAI!”. E dato che la mia mente è infaticabile, ho pensato ancora: “Cosa scriverò? Cercherò l’ispirazione!! “. Quindi, niente affatto scoraggiata dalla questione del dover cercare ispirazione su un alimento tanto poco ispirante, ho fatto la prima cosa che fa una persona in cerca di ispirazione.

Il lettore ipotetico si chiederà cosa. Ovviamente ho scritto “wrustel” su Google, e..papparapààà! Ecco che la prima pagina si è riempita di risultati appartenenti a Yahoo Answers, meglio conosciuto come il Nuovo Oracolo di Delfi, la Nuova Sibilla Cumana, il Nuovo Socrate (ti esti wurstel?), eccetera eccetera. “Perfetto” ho pensato (HO PENSATO UN SACCO), e però mi sono allora accorta di aver scritto male questa musicalissima parola che è wurstel, e l’ho corretta. A quel punto risultati sono spariti tutti e ho dovuto riscriverla nel modo sbagliato. La fine della storia è che ho letto ciò che avevo trovato , e si è aperto un mondo davanti a me! Ecco le domande più pressanti e le questioni più spinose e i dilemmi più importanti che i wurstel possono sollevare:

Come mai si chiamano würstel?

Non potevano scegliere qualcosa di più semplice da pronunciare?

Credo che faranno un concilio apposito, per questo.

Se a il mio cucciolo do SALUMI e Wrustel possono fargli male ?

Siccome croccantini non ne mangia quindi per farglieli mangiare aggiungo un pezzo di prosciutto o wrustel possono fargli male ?

Io non lo farei. Cioè metti che DAVVERO lì dentro non c’è maiale… correresti il rischio di…? Questa bestia probabilmente mangerebbe rifiuti, in altri contesti.

Alimentazione gatto- il wurstel?

bene, i gattini se ne sono andati da soli, ma sono rimasti nei pressi del giardino al riparo, anche perchè qui piove. Ho dato a uno dei due ( il + grande e meno impaurito) un wurstel affumicato e lui lo ha mangiato. Ho fatto bene ? Non sarà mica pericoloso ? Non so dare un’età, ma non è piccolo, quindi dovrebbe digerirlo senza prbolemi.

Basta, ma a nessuno di voi viene in mente di meglio per i vostri santi animali???

 

Fin qui nulla di particolarmente sconvolgente.

Poi c’è questo:

Wurstel al cioccolato nello spazio?

amici il mio amico pasquale NA VOT lui e nu cumbagn suo ha sentito una notizia al telegiornale che ci sarà a breve una pioggia di wurstel ricoperti al cioccolato di origine aliena e potrebbero mandare a monte la festa di paese… Secondo voi c’è un modo per evitare la catastrofe? AIUTATEMI!! ho paura

 

E questo:

I WRUSTEL POLLO E TACCHINO FANNO INGROSSARE?

Ciao a tutti, volevo sapere se i wrustel pollo e tacchino fanno ingrossare…il pacco da 3 k si compra tipo nei super market..mi sembra k sn della woody…, xkè nn vorrei k fanno male visto k io li mangio..ciao a tutti

 “visto che io li mangio”… COSA VOLEVI FARCI , BELLO DI ZIA? Paura.

 

Qui non è tanto la domanda che è sconvolgente, ma la risposta:

Quante calorie ha un saltimbocca wrustel e patatine fritte?

Miglior risposta – Scelta dai votanti

Wouh! ma che ricetta è questa? Troppe, troppe, poi c’è la doppia associazione proteica di carne e wurstel, te la sconsiglio, se la mangi una volta al mese ancora ancora ma tutte le settimane, non va tanto bene!

..Cosa diavolo è LA DOPPIA ASSOCIAZIONE PROTEICA DI CARNE E WURSTEL? (E chi ti ha detto che questa povera ragazza se lo vuole mangiare tutte le settimane?)

 

Passiamo proprio alle cose serie.

Primo dilemma :

Compagno di classe che puzza di wrustel?

c’è un mio compagno di classe che non si sa xke puzza di wrustel o spek! è un mistero xke nn sembra sporco cioe i capelli celi ha puliti e poi sembra pulito! è un mistero boh… aiutatemi!

(Io sono morta dopo aver letto questa cosa XD. E sono morta anche adesso rileggendolo! Non lo farò mai più.)

 

Secondo dilemma:

Come si preparano gli wurstel?

Scusate sono alle prime armi e volevo farmi uno wurstel(il weberone quello grande)… thanks e sbrigatevi che c’ho fame XD

Ma questa persona vive da sola?

Da questa accurata ricerca appare nella sua immediatezza che questo piccolo salsicciotto causa dei problemi seri alle nuove generazioni. Dovremmo restare indifferenti? Oppure bisogna mobilitarsi e trovare una soluzione? Il problema resta aperto e pone non poche difficoltà e perplessità.

Da parte mia, io vi lascio con l’ultimo dilemma, un dilemma esistenziale, da non sottovalutare.

Xche il panino con il wrustel si chiama hot dog???

rispondete a questa domanda esistenziale x favore!!

 

Così parlò Yahoo Answers.

 

Fatal error: Class 'AV\Telemetry\Error_Handler' not found in /membri/.dummy/apps/wordpress/wp-content/plugins/altervista/early.php on line 188