Zanne e artigli

postato il 2 Gen 2012 in Main thread
da Vobby

Il motivo per cui trovo deprecabile gran parte delle specie animali attualmente in vita è, in fondo, che sono un essere umano. Capita, quando si appartiene alla specie dominante, di chiamare “animali” tutte le altre specie e “natura” tutto ciò che non appartiene alla nostra civiltà. Lo spettacolo degli animali che popolano la natura dovrebbe affascinarmi e interessarmi in quanto altro da me.
E invece? Io, che appartengo alla specie che ha fatto dell’intelligenza e dell’articolazione sociale la chiave del proprio successo, piuttosto che godermi un divertente e sanguinario spettacolo di belve feroci che si squartano a vicenda di continuo, non posso fare a meno di scorgere nel mondo animale qualcosa che cerca di assomigliarmi. Il problema è questo: l’uomo è solo il più intelligente e sociale di tutti gli altri animali, il primo ad aver raggiunto il livello di intelligenza e socialità tale da potersi lasciare alle spalle cose come pelliccia e artigli. Non è emerso, purtroppo, come unico animale intelligente e sociale in un mondo di mostri sanguinari. Se così fosse stato, lo spettacolo offertoci dalla natura sarebbe molto più divertente. Invece, è come guardare il proprio sbiadito riflesso.
Per questo, a differenza degli animali odierni, i dinosauri meritano il mio amore più profondo e la mia stima più assoluta.
Il tirannosauro non era come il leone odierno, che vive circondato dei suoi simili, con i quali divide il lavoro, si scambia tenere leccatine e organizza tecniche di caccia. Macchè. Il superpredatore antico si era meritato la vetta della piramide alimentare aggiungendo zanne su zanne e tonnellate su tonnellate nel corso della sua evoluzione. Non versi espressivi, cortecce cerebrali sviluppate e annusamenti di culo vicendevoli, come fanno quei rammolliti dei predatori odierni.
Il predatore si riflette sulle prede: se si devono fronteggiare morsi in grado di asportare quintali di carne, bisogna difendersi ammassando muscoli, corna e corazze. Vogliamo mettere a confronto il triceratopo con il rinoceronte? E l’anchilosauro con cosa, il pangolino? Siamo seri, i mammiferi sono scarsi. Tentavi falliti di diventare homo sapiens, nulla più. La natura odierna delude, perchè per cercare il genio e la società conviene volgere lo sguardo verso noi stessi, mentre per la violenza, bè, è sufficiente dedicare uno sguardo fugace al mesozoico, e otterremmo lo spettacolo più soddisfacente possiibile.
Oppure, forse, no. Forse, dopotutto, i dinosauri ci sembrano tanto interessanti anche perchè ci dicono qualcosa di noi stessi.
Perchè esattamente come, pur essendoci liberati della pelliccia, abbiamo conservato il bisogno di coprirci dal freddo, se pure abbiamo perso gli artigli, siamo ancora in grado di ferire e uccidere.
Qualcosa nella nostra socializzazione ha fatto nascere il dominio, che ha asservito le intelligenze alla sua conservazione. Abbiamo usato il carbone per la polvere da sparo prima che per l’industria civile, l’acciaio prima per la spada che per la solidità delle nostre abitazioni.
La mia idea è che sia successo qualcosa di molto sbagliato agli albori della civiltà.
Ma quali che ne siano le cause, esse ormai non sono importanti; nei rapporti individuali e sociali, come in quelli politici e internazionali, la maggior parte delle volte è esattamente come per il tirannosauro e il triceratopo, che sapevano bene di doversi contendere la sopravvivenza in un furioso corpo a corpo: è una questione di forza.
Ebbene, visto che essa esiste ed è così centrale nel nostro mondo, tanto vale parlarne. Sia la Forza l’argomento del mese.
Tollererò, malvolentieri, non più di un post inerente Star wars.

Tirannosauri al Krugel

postato il 8 Feb 2011 in Cazzi e mazzi personali
da freeronin

Freeronin: “Vobby, ma me l’hai insaporito di ribs!”

Cerbs “che schifo! È come se vi foste baciati attraverso un pezzo di carne cruda!”

[Vobby e Freeronin si avvicendavano nello spolpare l’osso di una bistecca alla fiorentina da 1.3 kg (alias i resti del fiero pasto di Cerbs)]

Il complotto dell’orribile John Horner

postato il 21 Gen 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Vobby

“Attualmente fra i paleontologi, l’americano John Horner è uno dei più attivi nel sostenere l’ipotesi di un tirannosauro non solo fondamentalmente saprofago, ma addirittura esclusivamente spazzino, analizzando soprattutto la struttura ossea delle gambe, le cavità craniche e la resistenza dei denti. Il dibattito è quindi ancora molto vivo.”

Questo è in parte falso, perchè Horner non è un paleontologo, bensì uno sfigato. Tuttavia la sua mente malata ha costruito un articolato piano atto a minacciare la felicità del genere umano tutto. Sto indagando per cercare di scoprire in che modo wikipedia sia coinvolta in questa sordida vicenda. Vi riporterò intanto i dati in mio possesso.

John Horner nacque in una TRISTISSIMA e minuscola cittadina del Midwest americano, figlio non voluto di due contadinotti ignoranti che praticavano sesso non protetto non tanto per compiacere dio quanto per allergia al lattice.
Brutto già da bambino, storpio e strabico, con le orecchie a sventola e la forfora, trascorse un’infanzia TRISTISSIMA nella fattoria dei genitori, trascorrendo gran parte del suo tempo facendosi beccare dai polli, cagare addosso dalle mucche e inseguire dai maiali.
All’età di 13 anni (i genitori non sapevano contare dal 7 in poi quindi non ricordavano bene quanti anni avesse il figlio) cominciò a frequentare le scuole medie in una cittadina vicina, appena un pochino meno triste. Qui ebbe il suo primo impatto con altri essere umani al di fuori dei suoi familiari e del pastore del paese, e in particolare conobbe il genere femminile (la madre aveva dei folti baffi neri e si chiamava Mario, ndV). Dato il suo aspetto rivoltate, i modi goffi, la stupidità immensa e l’odore di sterco, le ragazze lo rifiutavano e i bambini lo perculavano. Era così odiato che i ragazzi della sua classe gli infliggevano anche scherzi piuttosto pesanti: un giorno, durante la lezione di biologia, sostituirono la rana morta che doveva vivisezionare con vivissimo serpente a sonagli. John, che era cretino, non si accorse della differenza e appena provò a infilzare il corpo del crotalo con il coltellino venne morsicato ripetutamente, fra l’ilarità generale dei compagni e del professore.
Purtroppo sopravvisse.
Impaurito dalla possibilità di altri contatti umani, preferì proseguire gli studi da solo nella fattoria di famiglia. Essendo scemo, non imparò assolutamente nulla.
I genitori, costernati dalla creatura che avevano prodotto, pensarono fosse il caso di dare un senso alla sua esistenza. Dal momento che il figlio sembrava non avere proprio nessuna qualità, stavano giusto per sopprimerlo, incitati a gran voce da tutto il paese, quando il vecchio bue di famiglia si ammalò e morì. Perciò decisero che il figlio, prima di essere abbandonato nel deserto, avrebbe potuto rendersi utile trainando l’aratro. Nei due anni che seguirono, John tirò l’aratro, continuamente frustato dal padre, infuriato per la sua debolezza. Gli vennero 3 ernie.
Decise allora che era il caso di cambiare vita. Fuggì dalla fattoria e si rifugiò in un call center in un villagio a pochi chilometri di distanza, dove lavorò come lettiera del gatto del direttore. Una volta lì, volle dare una svolta alla sua vita sociale, e provò a iscriversi a facebook. Ma i centralinisti, che già lo odiavano, gli giocarono un brutto tiro:gli propinarono un contratto farlocco, con il quale egli si impegnava a combattere un match di wrestling con uno scimpanzè nano con la rabbia, armato di cavatappi.
John sopravvisse ancora una volta, ma perse un occhio, e non solo: scendendo dal ring, inciampò e si fratturò un’anca. In preda alla più totale disperazione, semi impazzito, corse e corse, caracollando, e fuggì da tutti e da se stesso e arrivò fino al mare. Si sdraiò sulla riva, sperando che l’acqua potesse portar via le sue sofferenze. Si addormentò. Al risveglio si trovò una balena spiaggiata sulle palle.
Aveva ormai sviluppato un odio particolare nei confronti degli animali.
Nella città dove si trovava in quel momento arrivò il circo. Quella particolare compagnia circense era divenuta eccezionalmente famosa per il bellissimo numero di Jumbo, l’elefante addestrato più simpatico e giocoso mai visto prima. Ebbeno, John decise che avrebbe ucciso quella bestia, subito prima della sua entrata in scena! Avrebbe rovinato la giornata a tutti quegli spettatori, la cui felicità gli riusciva insopportabile! Dunque, armato, si intrufolò fra le gabbie degli animali. Lo trovano un quarto d’ora dopo, masticato e poi sputato, per l’orribile sapore, nella gabbia dei leoni.
“Non era possibile -realizzò- che io riuscissi a fare del male a un elefante: sono troppo insulso!”.
Ma non si diede per vinto!
Rimuginò a lungo su come ottenere la sua vendetta sull’uomo e l’animale, che tanto fino ad allora lo avevano bistrattato.
La sua folle mente partorì il malvagio proposito: “Ci sono! so come fare! – urlava raggiante – riuscirò a rendere triste e vuota la vita delle persone, e lo farò umiliando il più amato animale di sempre: il Tirannosaurus Rex!”.
Ebbe la pessima idea di pronunciare questa frase ad alta voce; il suo corpo, così schifoso, rischiò di non reggere la magnificenza compresa nelle ultime due parole, e John quasi morì d’infarto.
Ma, purtroppo, sopravvisse ancora.
Ed è vivo ancora oggi! Ha dedicato la sua vita al più riprorevole degli scopi, sta cercando di danneggiare l’immagine del Tirannosauro, convincendo tutti che la magnifica belva non assaliva e squartava prede vive, preferendo invece nutrirsi di carogne!
Questo è EVIDENTEMENTE sbagliato! Solo una mente così intrinsecamente sofferente e patetica poteva partorire un simile errore! Non si hanno zanne di trenta centimetri per nutrirsi di cadaveri, per dio! Gli studiosi di tutto il mondo, che hanno a cuore la felicità della gente e la miticità della preistoria, stanno dedicando i loro sforzi alla confutazione di queste immorali teorie.
Guardatevi dall’individuo abietto che è John Horner! Non lasciatevi contagiare dalla sua tristezza!
L’idea di un T-Rex spazzino sarebbe davvero scandalosa.

Quando il mondo faceva sul serio!

postato il 31 Dic 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Vobby

I paleontologi che hanno scavato fra la Mongolia e il nord della Cina si sono sempre trovati in difficoltà nel realizzare scoperte sensazionali, dal momento che, si, il territorio mongolo è disseminato di resti di dinosauri, ma questi resti hanno il difetto di appartenere al 99% alla specie del Protoceratops, animale decisamente meno significativo del suo pronipote Triceratops, dal momento che si trattava di un tizio non più alto di un metro, privo di qualsivoglia corna o speroni sul collare osseo.
Per la sua fastidiosa ubiquità, gli studiosi hanno soprannominato questa bestia “la pecora del Cretaceo”.
Il paragone è solo parzialmente accettabile, secondo me. La pecora è si un animale comune, scialbo, privo di qualsivoglia zanna o artiglio o corno o corazza o spuntone che lo renda interessante e utilizzabile in un film d’azione, e lo stesso vale certo per il protoceratops, ma fra i due c’è una fondamentale differenza: mentre il dinosauro in questione ha se non altro il merito di aver generato, resistendo a milioni di anni di selezione naturale, bestioni lunghi 9 metri e pesanti altrettante tonnellate, capaci di difendersi dai predatori caricando e infilzando con le loro micidiali corna, la pecora è COLPEVOLE della sua banalità, dal momento che questa specie è il frutto di un peggioramento durato eoni. Perchè dico questo? Ecco spiegato:

http://it.wikipedia.org/wiki/Andrewsarchus_mongoliensis

Questa belva, terribilmente simile a un lupo di sei metri, è considerato dagli studiosi un antenato degli ungulati attuali, fra cui appunto la pecora.

Ecco quel che intendo! Mentre i dinosauri, anche i più piccoli e insignificanti, portavano in sè stessi il germe della grandezza e della possenza, i mammiferi, per quanto abbiano prodotto dal 65000000 a.C. qualche specie interessante, portano invece in se stessi il germe del fallimento.
Facciamo alcuni ovvi paragoni per semplificare ancora di più il discorso:

Più grandi mammiferi predatori: tigre, leone, grizzly. Non più lunghi di 3 metri, volendo esagerare.
Più grandi dinosauri predatori: Tirannosaurus rex, Tarbosaurus, Spinosaurus, lunghi anche più di 15 metri, capaci di asportare un quintale di carne con un solo morso.

E vogliamo parlare del contronto fra il collo della giraffa, che è fra i più lunghi mai raggiunti dalla triste progenie mammifera, con il collo del Mamenchisauro, lungo 11 metri?

Del fatto che per difendersi da quei di per sè tristi carnivori i mammiferi non sappiano fare di meglio che dotarsi di un paio di corna, quando esistvano mostri come l’Euplocephalus, lungo come due suv, completamente corazzato sul dorso, zampe e testa, che aveva placche ossee pure sulle palpebre, e una enorme clava al posto della coda?

Viviamo in un epoca davvero scandalosa.

Balocco…o non solo?

postato il 6 Ott 2010 in Main thread
da Cerbs

Questa tavola (che potete leggere cliccandoci su ed ingrandendola), tratta da quell’immenso capolavoro che sono i fumetti di Calvin & Hobbes, riassume quello che è il mio pensiero sui giocattoli.
Due semplici oggetti, così diversi fra loro come un dinosauro ed un aereo, nella mente di un bambino diventano associabili in qualsiasi modo, ancorchè inverosimile, ed accendono il variopinto fuoco della Fantasia.
Questa meravigliosa peculiarità del balocco lo distingue dai “giochi” propriamente detti, come il nascondino o l’acchiapparello (che sono comunque capisaldi nella vita di qualsiasi fanciullo perchè giocabili in compagnia), con le dovute eccezioni ( “Facciamo che…”); ma in particolare lo distingue dai videogiochi. Ora, essi sono una mia grande passione, tanto che la mia tesina della maturità puntava a mostrare come molti di essi non siano solo meri passatempi, perchè affrontano a modo loro tematiche molto care alla filosofia ed al mondo intellettuale; ma non posso non riconoscere che essi presentano al giocatore un prodotto “già fatto”, non dissimile da ciò che accade con i film ed i libri, su cui egli può solo limitarsi a riflettere senza partecipare alla sua costruzione.
Il balocco è sì un prodotto già fatto, ma plasmabile dalla infinitezza della mente delle persone a proprio piacimento: un personaggio buono può diventare malvagio, se così ha deciso di architettare la nostra fantasia, così come Paperino può diventare un agente segreto, per citare il post precedente.
In questo modo, si scopre che tutti noi abbiamo veicolato attraverso i balocchi quelli che erano i nostri progetti, le nostre emozioni, le nostre impressioni, architettando di volta in volta stupefacenti mondi in cui perderci felicemente; ad essi abbiamo affidato anche la risoluzione dei nostri problemi e delle nostre paure ( cfr. il classico orsacchiotto che il bambino stringe nel proprio letto), perchè essi trascendono il loro essere un semplice oggetto.
Mi sento libero di affermare che, mentre i giochi sono una opportunità per fare conoscenza e giocare in compagnia, e mentre i videogiochi sono un prodotto da apprezzare e con cui divertirci, il balocco diventa un SIMBOLO.
E quel che è più bello, può essere simbolo di qualsiasi cosa.
Il giocattolo è lo specchio su cui si riflettono la nostra fantasia e la nostra immaginazione.

Vi lascio con una canzone, tratta dall’album di Kevin Ayers “Joy of a Toy”. Potete ascoltarla, se vi sentite nostalgici.

My oh my oh my
Do you really have to cry?
Crying like a summer rain
Lady let me ease your pain.
Why oh why oh why
Don’t you spread your winds and fly?
Flying like an autumn wind
Lady did you lose a friend?

Don’t be sad and down

Take another look around
Maybe what you’ve lost you’ve found.

Don’t be sad and down
Take another look around
Maybe what you’ve lost you’ve found.

Uno e due. Ma chi è venuto prima? E dopo?

postato il 28 Giu 2010 in Main thread
da Vobby

L’uomo moderno che immagina il due nella sua mente visualizzerà questa figura: 2. Ma forse milioni di anni fa, quando per la prima volta in una mente non ancora umana l’astrazione del due vide la luce, esso fu senz’altro (banalmente, come i nostri interventi dimostrano) associato all’idea di coppia.  Ma nel momento in cui immaginate una coppia, come fate a capire quale viene prima, cronologicamente e logicamente? Che dubbio…

Prima considerazione: la religione, come suo solito, non dà risposte. La Bibbia difatti risolve il problema in modo inaccettabile, ponendo un divino ingenerato ed eterno come genitore di entrambi i membri di ogni coppia (si pensi all’uomo e alla donna)

Seconda (poteva mai mancare?) considerazione: non ci aiuta neanche la filosofia. Come decidere a quale filosofo dar retta su un argomento così complesso?

Per semplificare il discorso e il ragionamento potremmo affidarci a due figure arcinote, ovvero l’uovo e la gallina. Finora, nessuno è mai riuscito a dire chi dei due ha preceduto l’altro. Proverò a dare una risposta, senza essere davvero intenzionato a riuscirci, nè sapendo da ora come concluderò il discorso (ho in mente solo uno spunto (ma d’altra parte non sapere PRIMA cosa scrivere DOPO è molto coerente con l’argomento del post)).

uhm, dialogo

Eumolpo: Socrate! che piacere vederti da queste parti! Come sovente accade ai tuoi amici e conoscenti, sento il bisogno impellente di sottoporti un problema di difficile soluzione, che tu preferirai non risolvere, ritenendo più costruttivo lasciarmi maieuticamente nel dubbio.

Socrate: Che gioia.

Eumolpo: Mi chiedevo chi fosse nato prima fra l’uovo e la gallina.

Socrate: Se me lo chiedi così, nient’affatto arguto amico, la soluzione è semplice: può mai nascere un uovo? No, piuttosto da esso nascerà la futura gallina.

Eumolpo: Vabbè, hai capito, o Socrate. Dicevo “nato” in generale.

Socrate: Ora è più difficile darti una risposta, o Eumolpo. Forse puoi avvicinarti alla soluzione considerando la ben nota a noi Greci evoluzione della specie.

Eumolpo: Credo di avere inteso: dal momento che le specie animali sono continuamente sottoposte al divenire, una creatura diversa dalla gallina, che qui chiameremo Tirannosauro, ha prodotto un uovo contenente quella creatura che noi chiamiamo gallina. Dunque è venuto prima l’uovo!

Socrate: Eh no caro. E’ senz’altro stato un Tirannosauro a sfornare l’uovo da cui sarebbe nata la gallina, come tu dici, ma era quello un “uovo di gallina”?

Eumolpo: Bè , si, abbiamo detto che la conteneva..

Socrate: E invece, esso non lo era. Questo è solo un modo di girare intorno al problema. Esso non fu un “uovo di gallina”, bensì un uovo di Tirannosauro, contenente la futura gallina.  Non abbiamo ancora scoperto, mio Eumolpo, se è venuto prima l'”uovo di gallina” o la gallina. O meglio, sappiamo per certo che la prima gallina venne da un uovo, che però non era di gallina, pur essendolo, dato che ne conteneva una, che non lo era, in quanto figlia di un Tirannosauro.

Eumolpo: Sono spaesato.

Socrate: E’ un po’ come quella storia per cui se io ti metto un dito in culo, entrambi abbiamo un dito nel culo. Però tutto è relativo, specialmente dal punto di vista del Tirannosauro che trova come figlia una gallina.

Eumolpo: Ah, tutto chiaro. Però forse la soluzione è vicina: se un Tirannosauro ha prodotto un uovo contenente un gallina, essa, pur non venendo da un “uovo di gallina”, ne ha prodotto uno, altrimento oggi non ci sarebbero galline. Quindi è venuta prima la gallina!

Socrate: No, sciocco Eumolpo. Non veniva essa dall’uovo che la conteneva?

Eumolpo: Ma tu avevi detto..

Socrate: Basta così Eumolpo. Questo parlare di dita nel culo ha generato nella mia mente idee diverse da uova e galline.

Eumolpo: Tipico, o Socrate.

Socrate: Tranquillo,o Eumolpo, è tutta maieutica.

 

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