Autore: Bread (aka Eduardo Schiavo)


Biografia

Bread nacque nell'anno domini 1992, probabilmente per caso, dall'incrocio tra un camaleonte ed un Pony a due teste. La sua famiglia molto singolare gli causò notevoli traumi infantili (anche perché non riusciva a capire quale fosse la madre e quale il padre, né quanti fossero.. date le due teste del Pony). Ad ogni modo, sin da giovane Bread mostrò una particolare attitudine al lavoro manuale.Era un maestro nell'uso della saldatrice per il legno, nella costruzione di lanterne per ciechi e cuciva splendidi guanti per monchi. Passò buona parte della sua vita dedicandosi a queste attività; sfortunatamente un giorno qualcuno gli fece notare la totale mancanza di senso di ciò che faceva ed egli cadde in una profonda depressione. Il giovane Bread iniziò ad assumere droghe. Dopo un po', insoddisfatto, decise che sarebbe stato meglio se le droghe avessero assunto lui. Così fu.. le droge lo assunsero.. ed a tempo indeterminato.Bread, infatti, passa ora quel po' che gli rimane da vivere in un perenne stato confusionale durante il quale scrive assurdità su di un blog gestito da persone drogate almeno quanto lui.


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Tutti i post di Bread


Sogni di esami improbabili..

postato il 11 Feb 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Bread

Questa notte ho ufficialmente iniziato a sognare l’esame di chimica. La cosa tragica è che l’esame è il 25, quindi ci sono ancora tanti giorni per avere paura e tante notti per sognarlo. Ovviamente quello che ho sognato era totalmente sconclusionato:

Camera mia, le persone che aspettano di fare l’esame sono appollaiate sul mio letto (chi l’ha visto sa che è in alto), con i quaderni in mano, e ripetono fissandomi dall’alto. Io sono giù alla mia scrivania con avanti la mia professoressa di chimica(quella di laboratorio), quell’altro professore, non so perché, non c’è(ma non mi pongo il problema). Tutti gli altri aspettano il loro turno per sostenere, uno alla vota, l’esame. Il mio esame, invece, è in gruppo; un gruppo costituito da: Azazello, Deluded Wiseman, un personaggio che non ricordo chi fosse (forse un mio ex compagno di classe), e me. E’ il mio turno di rispondere alla domanda: “allora, mi parli un po’ del concetto di integrale, mi dica cosa sono gli integrali ed a cosa servono”. Senza domandarmi minimamente cosa ci facesse una domanda del genere in un esame di chimica, anzi gioioso per la semplicità del quesito, inizio a rispondere. La professoressa inizia ad aggredirmi sostenendo che non esistono le funzioni primitive, e che lei non le ha mai sentite nominare, ed inizia a blaterare cose come “No! Non è vero! Il rettangoloide! Solo per il rettangoloide!!”.

…parte del sogno i cui ricordi sono molto vaghi…..

Torno a casa, non chiedetemi come dato che ero già lì.Solo allora mi rendo conto dell’accaduto ed inizio a bestemmiare e ad inveire contro la professoressa perché mi aveva chiesto gli integrali che non c’entravano niente etc. Poi mi sono svegliato e sono stato terrorizzato per circa un minuto, poi ho ripensato al sogno e ho cominciato a ridere come un cretino.

Lo so: sto male. Aiutatemi!!

L’incombere del Tempo.

postato il 3 Feb 2011 in Main thread
da Bread

Rimuginando sull’argomento del mese ho avuto una strana sensazione, più di una strana sensazione. Ansia, inquietudine e tante altre brutte cose. A dirla tutta il tempo non mi è mai piaciuto troppo. Può essere un argomento interessante, affascinante se esaminato sotto un profilo specifico; sia esso filosofico o scientifico. Si poterbbe discutere ore, giorni, mesi, anni..secoli.. e così via.. sul concetto di Tempo e sul suo significato.E’ appunto di questo che eviterò di parlare (dato che non ho secoli da perdere).Voglio parlare, invece, della sensazione che mi dà il tempo, di come mi fa sentire, di come io mi pongo nei confronti di esso. Come vi dicevo.. non mi è mai piaciuto particolarmente pensare al tempo,mi ha sempre messo ansia pensare che gli eventi si susseguono incessantemente, e che un momento una volta trascorso, è andato per sempre. Non c’è modo di farlo tornare, se non con la memoria; ma questa non fa altro che rammentare che ciò che è passato è passato. Mi dà inquietudine pensare che il tempo scorre inesorabile. E avete voglia a contraddirmi voi tenaci sostenitori delle teorie di Alberto, perchè tanto per me questa cosa è vera.. e basta. Credo che quest’inquietudine mi venga soprattutto dal fatto che c’è una scadenza; a tutto, alle azioni, ai pensieri, alla vita. Una scadenza in data da destinarsi.. potrebbe essere tra molti anni(si spera), o tra un mese, o anche tra un’ora(Dio me ne scampi). Non è angoscia della morte la mia; certo non faccio i salti di gioia all’idea di dover morire, ma ciò che mi inquieta nel profondo è dover invecchiare, e ( ecco che si arriva al cuore della mia angoscia) vivo nel terrore di invecchiare senza aver combinato niente di buono nella mia vita. Perché rendersi conto di non aver raggiunto nessun obiettivo quando si è ormai troppo vecchi per fare alcunché, sarebbe, a mio modestissimo giudizio, la più triste delle sorti per un essere umano.

Chiedo venia se ho tediato voi lettori con uno sfogo personale così triste ed aggiungo un paio di appunti al post
1) Prima ho scritto che c’è una scadenza a tutto azioni,vita, pensieri.In realtà c’è da dire che il pensiero in molti casi è l’unica cosa che resiste nel tempo, se ve ne è testimonianza; e questa è una bellissima.
2) Quel Dio me ne scampi era solo un modo di dire.. non credo che Dio possa salvarmi dal morire tra un’ora, né che esista un dio.
3) Per chi non mi conosce personalmente: non passo le mie giornate a tormentarmi pensando all’incedere del tempo.E’ solo che quando penso al tempo penso alle cose di cui sopra. Ci tenevo a precisarlo :°°D
4) Con i(le?) tags ho esagerato di proposito perché lo trovavo divertente
5) Si, lo so che 5 sono più di “un paio”

Sergej Cetkovic

postato il 24 Gen 2011 in Senza categoria
da Bread

L’altro giorno vagando su Youtube mi sono imbattuto in questo video, scoprendo così questo grandioso artista che è Sregej Cetkovic. Un uomo dalle abilità canore insuperabili, un’espressività, una tecnica, una capacità di trasmettere emozioni degna di uno scarafaggio coreano adulto. Alcuni critici lo hanno definito “Il Gigi d’Alessio russo”, altri come “Una cosa insostenibile”, altri ancora come “Che è sta merda!?”. Dunque oggi vi proponiamo un brano che ha scalato le classifiche dello squallore internazionale: “Ako te nije pronasla”, che, come saprete, vuol dire ” Ti scopo nella pronasla”. La pronasla è una tipica casa chiusa russa.

Sergej Cetkovic – Ako te nije pronasla ljubav

Le coraggiose scelte del nostro eroe immaginario

postato il 21 Dic 2010 in Main thread
da Bread

Nonostante la mia totale mancanza di tempo, di voglia e di idee, ho scelto di fare un post sull’argomento corrente. Ho scelto di farlo perché trovo interessante l’argomento “scelta”, o potrei anche dire l’argomento scelto (da Spasko). E si.. ho scelto di fare mille giri di parole inutili e con ben poco senso per infilare le parole scelta/o e affini quante più volte possibile nel post.

Faccio presente ai lettori che possono scegliere di leggere questo post, oppure di non farlo. Bene se volete leggerlo continuate a leggere di sotto; se non volete farlo andate a cagare!!

Ma ora la si smetta con queste corbellerie, e si cominci con il post vero.

Meditando sull’argomento della scelta, e su cosa avrei potuto postare a riguardo, mi è tornato alla mente “un gioco” che amavo molto da fanciullo. A dire il vero non ero neanche tanto piccolo. Perdevo un sacco di tempo a giocare a questo gioco, dove per giocare intendo scegliere, dato che il gioco (nelle sue versioni più elementari) consisteva proprio nel fare delle scelte, niente di più.

Questo gioco, o meglio, questi giochi (che alcuni di voi sicuramente conosceranno) erano dei libri “interattivi” di una collana che si chiamava (non so se esiste ancora) “libroGAME”. I libri/giochi consistevano fondamentalmente nella narrazione di una storia più o meno elaborata e divertente, divisa in vari paragrafi alla fine dei quali il protagonista doveva fare una scelta.
Questa scelta era affidata al lettore. A seconda della scelta fatta bisognava proseguire leggendo un paragrafo od un altro.
Ne esistevano molti, ed erano diversi sia per genere che per struttura: andavano dalla fantascienza, al fantasy, all’horror; e ve ne erano alcuni in cui bisognava semplicemente scegliere, ed altri, più elaborati che erano una specie di gioco di ruolo in cui si poteva persino combattere tramite delle tabelle poste in appendice al libro. Il mio preferito era uno di questi ultimi: una collana chiamata: “lupo solitario”.
Sono convinto che lupo solitario abbia molto contribuito a minare la mia sanità mentale e a trascinarmi nel tunnel dei giochi di ruolo. Tuttavia era un passatempo molto divertente, ed inoltre mi permetteva di nerdare senza che mia madre urlasse perché passavo le ore al pc.
Purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) dopo un po’ abbandonai quei libri per tornare ai libri veri, ma qualcosa di quei libri mi è rimasto ancora, in particolare, i libri stessi. Sono ancora qui ad occupare spazio nella libreria e non so dove infilarli, d’altra parte mi dispiace buttarli XD.

PS: per curiosità… quanti di voi sono riusciti a non perdere leggendo il mio post?

Don’t Know Why

postato il 7 Nov 2010 in Senza categoria
da Bread

Mettere i tag ad Alabama mi ha fatto pensare al fatto che non ci ho mai postato, e mi ha fatto venire in mente questa canzone.

Scusate se non ho incorporato il video ma non ne ho trovato uno che me lo facesse fare.

Testo.

I waited ‘til I saw the sun
I don’t know why I didn’t come
I left you by the house of fun
I don’t know why I didn’t come
I don’t know why I didn’t come

When I saw the break of day
I wished that I could fly away
Instead of kneeling in the sand
Catching teardrops in my hand

My heart is drenched in wine
But you’ll be on my mind
Forever

Out across the endless sea
I would die in ecstasy
But I’ll be a bag of bones
Driving down the road along

My heart is drenched in wine
But you’ll be on my mind
Forever

Something has to make you run
I don’t know why I didn’t come
I feel as empty as a drum
I don’t know why I didn’t come
I don’t know why I didn’t come
I don’t know why I didn’t come

Droga e Scienze.

postato il 1 Nov 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Bread

Le mie ultime ricerche nel campo mi hanno portato ad una sensazionale quanto inaspettata scoperta:

Per apprendere in maniera adeguata le materie scientifiche non è necessario essere dei drogati. Però aiuta.

Come mai questa follia? Ve lo dimostro.

Dunque partiamo dal dato sperimentale:

Uno studente/osservatore frequenta un corso di laurea in chimica. Chiamiamo questo studente “B” ( B di Bread). Lo studente B frequenta in compagnia di una studentessa F che è abbastanza stupida e non fa uso di sostanze stupefacenti, di una studentessa X che è mediamente intelligente e non fa uso di sostanze stupefacenti (se non saltuariamente), di uno studente Y che è normalmente intelligente ed è un drogato, e di uno studente Fl. Che è stupido e drogato. Vi sono poi tutti gli altri studenti del corso. Qual’è lo studente tra questi che segue e capisce meglio le lezioni? {ovviamente dopo B che è un caso particolare}. La risposta che state cercando è .. lo studente Y! Seguito dallo studente Fl!!

Veniamo ora all’interpretazione di questi dati.

Poniamo che la chimica e, generalizzando, tutte le materie scientifiche sono psicoattive; dal momento che persone perfettamente sane ed intelligenti diventano dei cerebrolesi senza un briciolo di buon senso (esatto, di buon senso) non appena vengono poste di fronte a un problema o a un concetto di tipo scientifico, per quanto elementare.

Alla luce di ciò interpretiamo i comportamenti dei soggetti esaminati:

Lo studente B non risente dell’effetto psicoattivo perché è uno di quei rari soggetti immuni

La studentessa F è già stupida di suo e in più subisce l’effetto instupidente

La studentessa X subisce l’effetto quasi allo stesso modo di F

Gli studenti Y e Fl sono talmente assuefatti all’utilizzo di sostanze psicoattive che ormai molte di esse non sortiscono effetto su di loro. La chimica non ha nessun effetto a livello cerebrale su di loro dal momento che sono abituati a ben altro.

Il lettore si renderà immediatamente conto dell’aspetto rivoluzionario della scoperta:

Non capite le scienze? Drogatevi di più!!

I miei balocchi.

postato il 5 Ott 2010 in Main thread
da Bread
Oggi mi sono ricordato che dovevo postare.Siccome non mi capita spesso, ho deciso di farlo sebbene non abbia in mente nulla di particolare. Mi limiterò a riesumare dalla mia mente i ricordi d’infanzia, quando mi trastullavo gioiosamente con balocchi d’ogni sorta.
Mi ritornano alla mente le schiere di pupazzi sul pavimento della mia stanza, e le distese di sorpresine di uova kinder e merendine che conservo ancora in degli scatoli di plastica in cima all’armadio.Ricordo anche quanto fosse noioso rimettere in ordine quel caos primordiale che dominava la mia camera. Ricordo distintamente, ed un altro autore del Blog ricorderà a sua volta, l’Agente Paperino: un portachiavi a forma di paperino che lanciavamo in missione ,legato ad una corda, dal balcone di camera mia; per poi ritirarlo su esclamando “L’Agente Paperino esce di scena!”.Ricordo anche  quando lo perdemmo, quando lo ritrovammo dopo un anno, e quando uscì effettivamente di scena.Mi ricordo del fortino dei Cowboys e dei cavalieri (della fisher price se non ricordo male) di Deluded Wiseman.Conservo ancora una scatola di pupazzi dei cavalieri dello Zodiaco cn le armature intercambiabili che appartenevano a mio fratello quando era piccolo (ormai ha 31 anniXD).Sull’armadio tra i balocchi superstiti campeggiano ancora scatole intere di mattoncini lego e di costruzioni varie.
Scavando ancora più addietro nei ricordi mi vengono in mente un trenino elettrico che mi regalarono per natale (sembra quasi una cosa d’altri tempi) e delle piste per macchinine. Ed ancora, più d’ogni altra cosa… Peluches. Centinaia di Peluches. Li adoravo, ne avevo di ogni forma e dimensione, animali, personaggi di cartoni animati, pokémon. In particolare ricordo un peluche gigante ( o almeno allora mi sembrava tale) di Pikachù che tenevo a piedi del letto. Ogni volta che mi succedeva qualcosa di brutto correvo ad abbracciare quel pupazzo.. mi rintanavo in quella palla fuffolosa a piangere e urlare, e spesso finivo con l’addormentarmiciXD
Quanti ricordi.. Questo argomento è riuscito a farmi sentire vecchio a soli 18 anniXD
che nostalgia [/sospira]
Non sapendo come chiudere il post.. mi toglierò lo sfizio di dirlo ancora una volta:
L’Agente Paperino esce di scena!

Bread.

Fine argomento

postato il 15 Ago 2010 in Main thread
da Bread

Siamo giunti alla chiusura dell’argmento di questa prima metà di agosto; argomento che ha avuto un esito alquanto infelice, e che io stesso avrei dovuto trattare più approfonditamente; ma purtroppo in questi giorni sono stato isolato dal mondo.L’unico contatto col mondo esterno che ho avuto in questi giorni era un’ora al massimo di conessione lentissima scroccata dal bar del paesello. Perchè si, ho trascorso quasi tutta la prima metà di agosto in un paesello, sperduto tra le montagne cilentane. Cosa ci facevo lì? Beh intanto la mia famiglia è orginaria di quel buco di culo del mondo, ma questi sono dettagli. In realtà ero lì per studiare musica, in particolare Jazz; ed ho avuto modo di approfondire, dunque un tipo particolare di simbologia, e di linguaggio. Non parlo solo del linguaggio musicale tradizionale, dove ad un pallino su un pentagramma corrisponde una nota di una data altezza e durata. Ci sono linguaggi in musica che trascendono questo tipo di scrittura, a volte la musica non viene solo scritta ma.. come dire.. disegnata. Ho fatto esperienza di musica di insieme col maestro Michele Rabbia, un maestro di batteria e percussioni, per descrivere il suo carattere in poche parole dirò solamente che è un pazzo fottuto. Il punto è che sto tipo ci disegnava ciò che dovevamo suonare, la simblogia musicale tradizionale non esisteva più se non in piccole parti, giusto quelle necessarie a definire il tema del pezzo.

Per farvi capire meglio vi scriverò la struttura del pezzo scritta da lui:

˩  ˩  ˩  ˩  (dovevano essere delle semiminime ma in “inserisci simbolo” non c’era nulla di più adeguato)

CAZZO F O R T I S S I M O ! !

——–

Diminuendo       > ˩  ˩  ˩  ˩

|3|  |4| |5| |6| |…| |…| (gli originali erano dei quadrati)

Solo- duetti

|Quadrato pieno di puntini|        |quadrato pieno di macchie nere|          |quadrato pieno di robe strane|   (mi scoccio di trovare un modo di disegnarle)

BASSO SOLO         TEMA -> SAX+DRUM

BASS GROVE    TRUMP., 2GUIT.  SOLO PERCUSS.  3 CLAVE (“spartito delle clave”)

TEMA FINALE.

Come avrete potuto notare il linguaggio musicale è presente in piccolissime dosi(lo  spartito del tema e quello delle clave) il resto è dato ad altri simboli come numeri o puntini; tuttavia questi assolvono perfettamente alla loro funzione simbolica: i numeri rappresentano dei cicli temporali(ogni strumento ne prendeva uno suonando una nota per battuta su un ciclo diverso rispetto agli altri, creando così dei circoli di note che si inseguono) i disegni che ho evitato di riportare perché mi scocciavo erano invece diverse figure di suono che si incastravano nei cicli creando brevi soli dissonanti, piccole macchie di suoni che davano un effetto più simile a quello dei puntini o delle macchie(è difficile spiegarlo a parole,bisognerebbe ascoltarlo, o guardare i disegnini, che rendevano perfettamente l’idea).

Sono stato particolarmente colpito da tutto ciò, ed ho voluto condividerlo con voi. Ed ora chiudiamo questo argomento e lasciamo spazio al nuovo, sperando sia più fortunato di questo.

Bread

Nuovo Argomento.

postato il 1 Ago 2010 in Main thread
da Bread

Δ

Cos’è questo? Per alcuni sarà solo una lettera greca, per altri magari un simbolo matematico che indica una differenza; qualcun altro potrebbe pensare all’operatore di Laplace o ad una lettera dell’alfabeto fonetico NATO.[altri ancora ad un’entità trascendente e sovranaturale, ma questa è un’altra storia…].  E’ qui ce vi inserisco il nuovo argomento: simboli. Piccoli segni pieni di significato che ci rimandano a concetti a volte ance molto complessi.Ogni simbolo, inoltre, può avere significati diversi per persone diverse come abbiamo sopra dimostrato.Chiudo qui il post di presentazione per lasciar spazio ai veri post in cui si discuterà dell’argomento.

Ed ora postate.XD

HO PAURA DELL’ESAME

postato il 3 Lug 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Bread

Ho paura dell’esame! Eh sì, ho fatto un post per scrivere che ho paura dell’esame. Adesso tutti quanti mi verranno a dire: “ma no! E’ una cagata! Di che hai paura?!” ed il risultato sarà che io avrò ancora paura dell’esame e sarò anche incazzato con questi che con la faccia spavalda di chi ha già fatto la versione(cit.)  vengono a rompermi il cazzo riguardo l’esame. Ad ogni modo la mia paura è una paura di aver paura; intendo: ho paura di aver troppa paura quando mi siederò alla cattedra e, avendo paura ho paura di non riuscire a rispondere a domande su tematiche di cui non so niente, la paura ad esempio. In questa maniera non mi può salvare neanche Roosvelt, visto che ho paura proprio della paura.

 

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