Ma roba da matti, signor Giancarlo!

postato il 8 Feb 2011 in Senza categoria
da Cerbs

Dimenticavo il commento geniale si un tipo sotto:

“UN UOMO CHE SCEGLIE LA GLORIA ETERNA CONTRO I SOLDI!
Sauron000 4 mesi fa 15″

Tirannosauri al Krugel

postato il 8 Feb 2011 in Cazzi e mazzi personali
da freeronin

Freeronin: “Vobby, ma me l’hai insaporito di ribs!”

Cerbs “che schifo! È come se vi foste baciati attraverso un pezzo di carne cruda!”

[Vobby e Freeronin si avvicendavano nello spolpare l’osso di una bistecca alla fiorentina da 1.3 kg (alias i resti del fiero pasto di Cerbs)]

Il tempo

postato il 5 Feb 2011 in Main thread
da ad.6

Non ne ho da perdere.

Ecco quello che tutti stavate aspettando con ansia

postato il 4 Feb 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Azazello

Durante il mio studio della biochimica mi è capitato di incappare in alcune simpatiche coincidenze di nomi, sigle e parole tra il linguaggio proprio della materia e quello comune. Per la gioia di tutti (davvero) ho provveduto, talvolta con la collaborazione di Cerbs e di una mia amica che qui chiameremo “Frittata”, di sfruttare queste parole per qualche simpatico (già) e innocente gioco di parole; dove la cosa mi sembrava troppo ardua, mi sono limitato a evidenziare le incongruenze tra le sigle biochimiche (o biologiche) e quelle GIUSTE. Ecco, quindi, un rapido elenco delle sigle fallimentari.

Tanto per cominciare, è chiaramente in atto una faida tra il mondo degli scienziati e quello dei videogiochi, visto che il mio libro tenta di convincermi che AC significhi Adenilato Ciclasi e non Assassin’s Creed, che GC significhi Guanilato Ciclasi e non GameCube, che RE stia per Reticolo Endoplasmatico e non Resident Evil, come tutti sappiamo. Per non parlare dell’ormai noto NPC, Non-Playing Character, che nella loro contorta mente dovrebbe significare Nuclear Pore Complex.

Tra l’altro pare che ci siano problemi anche con il mondo televisivo, visto che COX ci ricorda molto più il tizio di Scrubs che non la Ciclossigenasi e che GF è una nota (e indecente) trasmissione ormai in onda da troppi, troppi anni (di certo non la Glicogeno Fosforilasi).

L’ultima cosa da dire in merito è che ho trovato grandi difficoltà a studiare i corticosteroidi, che sono composti a diverso numero di atomi di carbonio, per la grande frequenza di “C17” e “C18”, che sarebbero insostenibili per chiunque abbia visto Dragonball almeno 12 volte (più o meno tutti gli italiani della mia età).

Ora possiamo passare alle cose serie: ecco una serie di bellissime, spiritosissime, pungenti e geniali battute a sfondo biochimico che tutti voi avete aspettato anni per leggere e, finalmente, ve le trovate qui. GRATIS! Contenti?

Premessa: esiste un acido che si chiama Malato, che tra le altre cose partecipa a un meccanismo chiamato “Navetta per il Malato”. È stato facile immaginare il dialogo:

“Come sei acido oggi!” “Scusa, è che sono malato” (Io)

Come anche, in un qualsiasi contesto:

“Una navetta per il malato, presto! È urgente” (Cerbs).

A questo proposito, non per abusare delle citazioni, credo sia d’uopo ricordare le sagge ed erudite parole di Tony Tammaro: “Acchiappa a PEP\Acchiappa a PEP\Acchiappa a PEP”. Sempre di grande impatto.

Per restare in tema di grandi cantanti, come non ricordare la celeberrima “Finché la β-ARK vaaaa\lasciala andare” (Orietta Berti), grande artista e grande scienziata, o il successo immortale del più grande cantautore italiano, Fabrizio De André: “Via del cAMP c’è una chinasi\Che si chiama PKA…”; chi non si è mai commosso sentendola?

PURTROPPO per ora basta così, ma prometto di aggiornare. Intanto vi lascio con la perla più grande, frutto di ispirazione e ingegno infiniti (nota: “apoE” è una proteina coinvolta nel trasporto dei lipidi nel sangue):

Proteina al centro di uno scandalo di droghe e prostituzione: “L’apoE-lkan”

*nota: cAMP sta per AMP ciclico, una molecola coinvolta nella segnalazione, e β-ARK è una proteina coinvolta nella desensibilizzazione del recettore per l’adrenalina

We’ll never be so young again

postato il 4 Feb 2011 in Main thread
da Vobby

Il tempo. Magnifico. Potrei sbizzarrirmi con il Benedetto Croce che ho riletto un po’ ultimamente, o divertirmi con il circolare tempo mitico, per non parlare di quanto il tema del tempo si sposi bene col determinismo!
Magari nei prossimi giorni.
Oggi, invece…:

Una mia compagna di scuola (di collegio, quel che è) mi ha raccontato un po’ della sua vacanza in Corsica (o era Croazia?) durante la quale lei e i suoi amici hanno preso alcune lezioni di surf.
Il maestro di surf, alle persone che non avevano voglia di provare, perchè impaurite dalla difficoltà, inibite dalla timidezza, o magari semplicemente perchè annoiate o pigre, usava ripetere questa frase: “com’on,try, we’ll never be so young again!”

We’ll never be so young again. La suddetta compagna ha anche fatto un album fotografico su fb in cui ci sono appunto le foto sue e dei suoi amici durante e dopo la vacanza. Mi ha fatto una strana impressione notare la somiglianza dei gesti e delle espressioni presenti in quelle foto, con quelle presenti sulla bacheca appesa qui in camera.

Non so bene quanta importanza lei dia a questa frase, che magari considera solo un divertente ricordo, a me però ha colpito abbastanza profondamente… per la sua verità. Non sarò mai più così giovane. Non ho un’adolescenza che mi aspetta, non più, c’è una maturità che mi si prepara. Ho ancora tanto tempo per essere giovane, per esprimere al massimo questa salute e questa velocità mentale che però, un giorno, magari tra tantissimo tempo, magari poco, e poco per volta, ma sicuramente, cominceranno a diminuire.

Questo non vuole essere un modo per denigrare maturità e vecchiaia: quelli sono tempi tutti da scoprire, con le loro gioie e i loro dolori. Dico però che comincio a sentire il peso di una responsabilità. La mia mente non sarà mai più così pronta ad apprendere, mai più il mio corpo sarà così malleabile dall’esercizio. Buona parte di quello che sarò nella mia vita, lo deciderò in questa giovinezza. Sono responsabile oggi, oggi più di ieri, quando stavo ancora crescendo, di chi sarò domani. Se voglio stimare la mia futura persona, se voglio che quella si guardi allo specchio con una certa fierezza,ebbene quella persona devo cominciare a costruirla oggi.
Dare forma a un uomo degno di questo nome sarà di certo stancante, ma tanta resistenza alla fatica non ce l’avrò mai più: meglio cominciare a darsi da fare, vi pare?

L’incombere del Tempo.

postato il 3 Feb 2011 in Main thread
da Bread

Rimuginando sull’argomento del mese ho avuto una strana sensazione, più di una strana sensazione. Ansia, inquietudine e tante altre brutte cose. A dirla tutta il tempo non mi è mai piaciuto troppo. Può essere un argomento interessante, affascinante se esaminato sotto un profilo specifico; sia esso filosofico o scientifico. Si poterbbe discutere ore, giorni, mesi, anni..secoli.. e così via.. sul concetto di Tempo e sul suo significato.E’ appunto di questo che eviterò di parlare (dato che non ho secoli da perdere).Voglio parlare, invece, della sensazione che mi dà il tempo, di come mi fa sentire, di come io mi pongo nei confronti di esso. Come vi dicevo.. non mi è mai piaciuto particolarmente pensare al tempo,mi ha sempre messo ansia pensare che gli eventi si susseguono incessantemente, e che un momento una volta trascorso, è andato per sempre. Non c’è modo di farlo tornare, se non con la memoria; ma questa non fa altro che rammentare che ciò che è passato è passato. Mi dà inquietudine pensare che il tempo scorre inesorabile. E avete voglia a contraddirmi voi tenaci sostenitori delle teorie di Alberto, perchè tanto per me questa cosa è vera.. e basta. Credo che quest’inquietudine mi venga soprattutto dal fatto che c’è una scadenza; a tutto, alle azioni, ai pensieri, alla vita. Una scadenza in data da destinarsi.. potrebbe essere tra molti anni(si spera), o tra un mese, o anche tra un’ora(Dio me ne scampi). Non è angoscia della morte la mia; certo non faccio i salti di gioia all’idea di dover morire, ma ciò che mi inquieta nel profondo è dover invecchiare, e ( ecco che si arriva al cuore della mia angoscia) vivo nel terrore di invecchiare senza aver combinato niente di buono nella mia vita. Perché rendersi conto di non aver raggiunto nessun obiettivo quando si è ormai troppo vecchi per fare alcunché, sarebbe, a mio modestissimo giudizio, la più triste delle sorti per un essere umano.

Chiedo venia se ho tediato voi lettori con uno sfogo personale così triste ed aggiungo un paio di appunti al post
1) Prima ho scritto che c’è una scadenza a tutto azioni,vita, pensieri.In realtà c’è da dire che il pensiero in molti casi è l’unica cosa che resiste nel tempo, se ve ne è testimonianza; e questa è una bellissima.
2) Quel Dio me ne scampi era solo un modo di dire.. non credo che Dio possa salvarmi dal morire tra un’ora, né che esista un dio.
3) Per chi non mi conosce personalmente: non passo le mie giornate a tormentarmi pensando all’incedere del tempo.E’ solo che quando penso al tempo penso alle cose di cui sopra. Ci tenevo a precisarlo :°°D
4) Con i(le?) tags ho esagerato di proposito perché lo trovavo divertente
5) Si, lo so che 5 sono più di “un paio”

Le liste di Vamina: 10 cose da dire o da fare per essere bocciati all’esame di Letteratura Greca

postato il 3 Feb 2011 in Cazzi e mazzi personali
da VaMina

1. Inscenare il duello tra Paride e Menelao con degli sfilatini al posto delle lance, per rendere tutto più realistico e immediato;

2. Chiedere al professore di rimandare l’esame perché questa settimana dovete assistere ai giochi funebri in onore di Patroclo;

3. Dire al professore “Basta parlare di Greci, quelli erano un popolo di froci”;*

4. Dire al professore “E’ alfa lungo, quindi è ablativo!” (Questo rischio di farlo davvero);

5. Implorare il professore con queste parole: “Per favore, mi faccia passare l’esame, tanto non salirò mai in graduatoria per l’insegnamento, non danneggerò mai nessuno!” (Questo vale per tutti gli altri esami però);

6. Posare l’Iliade sulla pelata del professore per vedere se si tiene in equilibrio;

7. Esclamare “Lo sa che lei somiglia proprio a Tersite?”;

8. Entrare nello studio del professore gridando “OTOTOTOTOI!!!!! OTOTOTOTOI!!! AIAI!!!”;

9. Prima di leggere, ricordarsi l’esametro borbottando “pentola pentola pentola pentola pentola bolle”;

10. Dire “No guardi me lo ricordo benissimo, Agamennone viene ucciso da Briseide, l’ho visto in Troy”;

*E’ talmente evidente e palese che io NON penso davvero questa cosa, che non ci sarebbe bisogno di scriverlo, ma per fugare ogni dubbio, no, i Greci non erano un popolo di omosessuali, altrimenti non si sarebbero riprodotti. No, non è un insulto ai gay dire che i Greci non erano un popolo di omosessuali, è solo vero. No, non sono cretina! (Questo era bonus, va bene per tutto).

Buon periodo esametrico!

C’è qualcosa che non va

postato il 2 Feb 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Azazello

Come da titolo, ritengo sia d’uopo chiarire cosa c’è che non va (o che va troppo) in me. I casi sono tre:

1. Assomiglio particolarmente a qualcuno che spende grandi quantità di denaro in fumetti, videogiochi, giochi di ruolo e che frequenta assiduamente luoghi in cui queste cose possono essere acquistate, abbastanza assiduamente da avere un rapporto cordiale e ciarliero col negoziante di ciascuno di questi posti;

2. Emano una specie di “aura nerd” che queste persone hanno la capacità di vedere, in base alla quale ritengono che abbia opinioni savie ed interessanti da elargire su titoli nuovi e vecchi;

3. I commessi/negozianti di questi esercizi commerciali sono particolarmente propensi alla favella con tutti (e quindi con me), cosa che non ha molto senso supporre visti i probabili presupposti sociali di qualcuno che lavora in un posto del genere¹

La ragione per cui dico questo, e lo dico solo ora perché volevo mantenere una certa suspance, è che quando entro in uno degli ormai più volte citati negozi (ma la cosa risulta sorprendente soprattutto perché succede le prime 2-3 volte) il commesso mi aggiorna su cose di cui non ho idea o non mi interessa e mi chiede la mia opinione su cose che non c’è ragione di credere che dovrei sapere (essendo di gran lunga più specifiche dell’interesse di un uomo medio che entra in una fumetteria o negozio affine)… non se non mi conosci, almeno. Il che ci riporta al punto 1, che secondo me è la più suggestiva delle ipotesi, e ai provvedimenti che intendo prendere: ho deciso che troverò il mio sosia nerd, lo ucciderò, ruberò tutti i suoi possedimenti e mi beerò della benevolenza che ha acquisito presso i negozianti di tutta Napoli mentre lui marcisce nell’Inferno degli sfigati.

¹Effettivamente, al contrario di quello che suggeriscono i luoghi comuni (spesso veri) sugli appassionati di supporti ricreativi moderni quali videogiochi, fumetti o giochi di ruolo, coloro che si prendono l’onere di elargirli in cambio di mero denaro (pensate) tendono ad essere particolarmente socievoli e spesso anche simpatici. A volte mi domando se la cosa non sia collegata al fatto che superano l’inconscio senso di colpa per la propria vita sprecata (che tipicamente accomuna i soggetti di cui stiamo parlando e che, senza dubbio, agisce da deterrente sociale) col fatto che sprecando la vita riescono anche a GUADAGNARE SOLDI, che è un po’ il sogno di qualunque essere umano, passando così dall’inferno in terra degli sfigati al paradiso dei fancazzisti a pagamento.

Il tempo (secondo voi)

postato il 2 Feb 2011 in Main thread
da Viandante Solitario

Cari colleghi scrittori ed amici lettori, questa volta tocca a me stabilire ‘l’argomento di queste due settimane, o meglio, come lo definisco io, uno spunto di riflessione che io reputo interessante e che spero possiate gradire anche voi. Non è stato semplice scegliere l’argomento, a dire il vero. Tutti i miei predecessori hanno scelto degli argomenti molto interessanti, e gli scritti che ne sono derivati sono stati altrettanto interessanti. Per questo motivo ho deciso di mettervi dinnanzi ad un argomento di un certo spessore (secondo il mio parere): il tempo.

Qualcuno potrebbe pensare che un filosofo ami porre questioni di un certo spessore, che possono risultare pesanti e noiose, per il mero gusto di vedere il proprio interlocutore sbiancare dinnanzi allo schermo. Non mi aspetto che qualcuno mi riporti la visione del tempo in Agostino o Descartes, anzi, è ciò che non voglio. Vorrei che ognuno dei miei colleghi autori parlasse del tempo in modo personale. Mi spiego meglio. Vorrei vedere il vostro approccio verso questo argomento, come si concilia con la vostra esistenza e con i vostri gusti, con le vostre passioni, con i vostri ricordi, con ciò che è inscindibile da voi. Naturalmente sarò ben lieto di leggere interventi di natura prettamente filosofica riguardo tale argomento, ma non è un obbligo, anzi è una possibilità che vi offro.

Detto ciò, non mi resta che augurarvi buona scrittura. Attenderò con ansia i vostri scritti.

Così parlò il viandante solitario

 

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