Topoi letterari

postato il 20 Apr 2012 in Main thread
da Cerbs

Auspicando che non sia il mio unico post sull’argomento mensile, colgo l’occasione per pubblicare le mie due opere. Esse sono infatti accomunate dal fatto che si parla di persone segregate dalla terra natia e trascinate in luoghi orribili. So che le volevate!

Dalla Toscana con fuvove

Fiero sguardo ed altera sicumera
legati saldi a poderosa stazza
tradisce evve alla gallica maniera
caro Vobby, hai moscia anche la mazza.

Fulgide vittorie e spartana gloria
in cuor persegue, ma con gran smacco
lo scherza ogni avversario nella storia:
dalla tuta traspare il suo bel pacco¹.

Vorace suino è nomea che mai monda
ma in dolorosi frantumi smantella
un ego deriso che infin s’affonda
nel brodo di pollo² di una scodella.

Così all’ombra della pendente torre
dignità canaglia schiva meschino
straziasi allor mentre lacrima scorre:
Della mia donna sono uno zevbino!

Note:
1) Il poeta si riferisce ad un avvenimento accaduto nel corso di una competizione di arti marziali.
2) Anche qui, un riferimento alla realtà: nella fattispecie, ad una squallida pietanza che il pesce si fece servire in Grecia.

Ed ora, alla seconda opera.

Sul ponte di A(vi)gnone

Un viso ornato da chioma assai aulente¹
l’estatica iride d’ambra colora
ma di lì donde il mio sguardo è gaudente
emerge il naso, incoercibile prora.

Ortofrutticoli dilemmi pone
chi le agresti messi astiosa dileggia²:
nelle amene terre di quel di Agnone
sciambrica banana forse si assaggia.

Riso giulivo coerente col nome
rimbomba acuto tra fulmini e tuoni³
sublima il fanciullo d’adriana prole*
maglio marmoreo dei nostri maroni.

Traendo conforto dal suo braccio pingue
di aride lande l’idioma ella apprende**
ma offesa si cela e, addio madrelingua,
a me, poeta, chiude in faccia le ténde.

Note:
1) Il maestro intende evidenziare l’utilizzo da parte della perculata di una particolare lozione per capelli dall’odore piuttosto caratteristico.
2) Trattasi di una pungente osservazione sul fatto che alla donna in questione non piace la frutta (da cui la domanda che si pone).
3) Il compositore si riferisce al celebre luogo di ritrovo Skizy Kea, discutibile bar di periferia, fra i cui panini figura anche un tale ” O’ tuono”.
* Il bambino della Fischer, fonte di ingiustificata ilarità (!) .
** L’arabo.

Lei non tifava per Rodion! e altri appiccichi

postato il 15 Gen 2011 in Main thread
da freeronin e Vobby

ATTENZIONE: segue spoiler di Delitto e Castigo

-Ecco, io non ho ancora nemmeno finito di leggerlo, delitto e castigo. Sono arrivato quasi alla fine, lo sbirro ha detto a Rodion che sa benissimo che lui è l’assassino e che lo metterà in prigione, ma io non ho potuto fare a meno di affezionarmi al buon Rodja (F. : “Rodja! Chi ti ha dato questa confidenza?”) nel corso delle sue disavventure (come sei scassacazzo!), e continuo ad avere fiducia in lui.. e poi non è obiettivamente facile rubare molti rubli quando ci sono persone che bussano alla porta e stanno per riuscire a forzarla! La sua teoria è affascinante, quell’importanza data all’azione dell’eroe superiore alla massa, è così romantica! (F. “ecco, appunto, è perché tu sei romantico!”) (gnegne) E trae la sua origine da un’intenzione in fondo buona (F. Moralismo spicciolo!): non pesare più sulla madre e la sorella, avere la possibilità di finire gli studi e fare il bene del prossimo. Voglio proprio capire perchè MF non tifava per lui!

-Io non volevo parlare di questo, ma Vobby (V.: oh, la maiuscola, mi lusinghi!) (-.-) mi ci ha incastrato, per cui farò il mio dovere di scassacazzo. Il punto non è tanto la sua (opinabile) teoria, ma il fatto è che lui stesso dopo aver sbandierato tutte queste idee in realtà si pente di quello che ha fatto, mostrando solo di essere uno smidollato! (V.:secondo me non si pente di aver ucciso la vecchia.. sarà pur vero che non la considera un pidocchio, ma si strugge più per il fallimento in sè, per il fatto di aver ucciso ma non superato l’ostacolo) Qualcuno potrebbe dire che il suo problema sia il fallimento in sé, e in effetti è quello che Raskolnikov vuol farci credere, ma chiaramente non è che una banale scusa, tanto è vero che alla fine…

-Non osare dirmela! Io sono ancora sicuro che si salverà! Al massimo si costituisce per colpa di Sonja, secondo me… (F. ecco, sei sempre troppo romantico u_u) (e tu sei fredda, calcolatrice e psicologica! come Porfirij! (lo sbirro, ignorante!)) (F. e che vuoi, io i nomi non li ricordo, comunque meglio che farsi sopraffare dalle emozioni e piangersi addosso per un intero libro…) [ segue discussione infinita e inconcludente su romanticismo vs illuminismo che omettiamo per il bene dei nostri lettori]. Vabbè, vabbè. Si vedrà, giudicate voi chi ha ragione (F. io, ovviamente!)(e tu puzzi!)(F. ah, ok). In tutto questo però, dovete sapere che ci sono tanti e tanti motivi per affermare con certezza che, nella vita, la freeronin qui ha sbagliato qualcosa di fondamentale. Proprio nella testa. Vi faccio alcuni esempi: ha raticate in squadra (F. Ma raticate è fantastico! è così furbo!) al posto di, che so, ledian o jumpluff, che sono così fighi, virili, e potenti, o di Miltank, che forte e utile lo è sul serio [segue trattazione lunga e scientifica sull’utilità e il vantaggio di avere miltank in squadra] (F. Ma è scemo!!), certamente molto più del sorcio (F. ok, siamo d’accordo che Raticate non è furbo come rattata, ma non è un buon motivo per parlarne così!). Vabbene, ti piace la pantegana. Vediamo almeno se la conosci! Qual è la sua statistica più alta, l’attacco o la velocità??
– F. La velocità! è così agile e cazzimmoso!
-V. E quali sono gli effetti di superzanna? No, hai ragione, troppo facile.. L’effetto secondario di iperzanna?
– F. Può far tentennare?
-V. wa, lo sai anche! (F. Già, è raticate, mica Ampharos) però ti metto un voto in meno per quel punto di domanda.. ok, parliamo degli altri pokèmon del tuo team: mettimi in ordine di grandezza, dal più alto al più basso, gli att. speciale di lugia, ho-oh,typhlosion e ampharos!
– F. Uhm… Lugia (in realtà probabilmente è più forte quello di Ho-oh, ma Lugia ha un aspetto così superbo e letale…), Ho-oh, typhlosion, ampharos.
-V. ecco, sei scema, hai fallito. Lo sanno TUTTI che lugia è un difensore e Ho-oh un attaccante, è lui ad avere l’att. speciale più alto! manco i tuoi propri pokèmon conosci.. E ancor più grave l’errore degli altri due! ma nemmeno il tuo cazzo di starter hai imparato! ma che diamine!

-F. Ma tu che vuoi capire di lotta? Le tue scelte sono sempre così utilitaristiche (V. ma che dici! uso ledian!) (Chi è Ledian?!)(V.ma che cristo..), hai lasciato il tuo primo amore, la capoeira, per un’arte marziale, il pukulan, “utile” e malvagia… E ora cosa stai per fare? MMA! Uno sport da combattimento senza storia!
-V. bè, sai, si suppone che un’arte marziale debba servire davvero, a difendersi.. e poi non puoi dire che le mma non hanno storia! come competizione è vero, è senz’altro recente, ma riprende nello spirito e nella pratica l’antico e nobile pancrazio, per non parlare del fatto che i vari praticanti devono conoscere bene lotta e pugilato, che esattamente privi di storia non sono..
– F. Spirito?! Quei due tamarri con le corde intorno ai bicipiti, dragoni tatuati sulle spalle (V. e sul petto! stima.) e pantaloncini translucidi con grossi loghi stampati sopra hanno uno spirito? Ma poi non c’è un minimo di disciplina, di cultura, di…
-V. esatto, si! sono mostri senz’anima! la loro disciplina è la fatica e il dolore quotidiano, la loro cultura è il K.O.!!!
– F. -.-

-V. ecco, tu saresti perfetta per uno sport da ring! ti ci vedo tantissimo a menare quelle altre ragazzine patetiche che fanno un po’ di kick per rassodare le chiappe!
-F. Forse… Ma io devo correre!
-V. eh, ma che palle! corri, corri, perdi pure le gare (F. Ma non è importante! L’atleta corre per migliorare sempre e vincere la quotidiana sfida con se stesso!) (prrr… anche se vabbè, in fondo suona bene)(F.Vedi? In fondo tu sei dalla mia) (meno male che cerbs commenterà tutte queste idiozie), sei pessima… davvero non ti piacerebbe picchiare la gente di mestiere???
-F. Ma io devo correre!
-V. Cerbs, commenta qui con fare inclemente, per pietà..
Comunque, tu pure sei strana: tutte queste menate sul tuo dovere morale di correre, correre per te stessa, in una gara senza fine contro ogni limite, e poi reprimi questa tua tensione romantica, non si sa bene per quale motivo, fai di tutto per apparire savia e coi piedi per terra, te ne esci con espressioni quali “etica nicomachea”(F. Non c’entra!!!), “è un enunciato apodittico”(F. che vuoi? era un enunciato apodittico!), e tutto questo genere di cose molto mfose, noiose e polverose.. Come quella volta in cui dicesti che preferivi avere un’anima apollinea piuttosto che dionisiaca! Imperdonabile!
– F. Ma non è uno Streben, è un Imperativo Categorico, e non è nemmeno un imperativo ipotetico banalmente soggetto alla condizione contingente del fatto che perdo sistematicamente.
-V. Parole a caso. Continua pure.
-F. Grazie. E poi vuoi mettere con la quotidiana fatica di far sì che insulsi sentimenti come ansia, paura di fallire e frustrazione (V. scommetto che non sai neanche che frustrazione è una mossa pokémon, fra l’altro utile se insegnata a raticate..)(Poi parli di me, tu ancora stai pignolamente scrivendo pokemon con l’accento!) non mi distolgano dall’obiettivo che realmente voglio, perché la mia ragione lo vuole?
-V. Che poi manco hai un obiettivo, se non correre sempre. Sei un Sisifo felice.
-F. Non ti contraddico solo perché hai citato Sisifo felice… *_*
[pareri sul fatto che siamo scemi]
– F. Ti faccio un esempio che puoi capire: Zoro è salpato per la sua grande avventura con un solo grande obiettivo, per tenere fede alla sua promessa, e lo persegue con costanza e abnegazione, non come quell’idiota di Sanji che si fa distrarre da qualsiasi fica veda in giro.
-V. Questo mi sembra un punto a favore del cuoco!
-F. NO!
-V. SI! >.< E’ l’unico cazzo di personaggio dotato di attributi di tutto il fumetto! Quelle povere criste di Nami e Robin sventolano gaiamente le loro tette ai quattro venti dall’inizio del viaggio e nessuno ha ancora avuto la cortesia di chiavarsele, Sanji almeno ci prova! Stima II.
-F. Ma non se lo fileranno mai, con quel ciuffo da effeminato che si ritrova… è inutile che fa il duro con la sigaretta in bocca! E poi è un cuoco! Chiaramente molto virile…
-V. “Don’t mess with a cook in the middle of the sea!” disse Sanji al patetico capitanucolo di marina che cercava di fare il fighetto.. E poi parli così solo perchè non hai ancora visto tutte le sirene che gli stanno ronzando intorno ultimamente…
-F. Argh! Spoiler! Adesso subirai la mia tremenda vendetta: lo spoiler di “delitto e castigo”!
-V. AAAAAAAHHHHHH!!!!!! post, finisci ora!

*PUFF*

L’insufficienza del due: un approccio scientifico al problema dell’antica incapacità del due di risolvere l’enigma della coppia

postato il 28 Giu 2010 in Main thread
da Azazello

[Qualcuno si sarà chiesto (no) per quale ragione alcuni abbiano scritto più d’una trattazione sull’argomento di questo mese. Beh, lasciatemi dire che bisognerebbe essere a dir poco ingenui, per non dire scioccamente inattenti e finanche stolidi, per ritenere che basti un solo articolo per imbrigliare efficacemente la straordinaria varietà di potenze di un concetto così ampio. Ne occorrono, ovviamente, due.]

La lettura del post precedente mi ha ispirato, così, essendo una persona dalla mentalità scientifica capace solo di ragionamenti strettamente lineari, ho voluto farmi portavoce dell’opinione della scienza sulla questione. Ma senza ulteriori indugi, veniamo al problema:

“È nato prima l’uovo o la gallina?”

Volendo essere rigorosamente ligi alla semantica, sicuramente la forma biologica associata al significante “uovo” è nata ben prima di quella della gallina. Non so bene in che momento sia nata la prima cellula uovo, ma so per certo che è nata molto prima della prima gallina.

Ma sappiamo tutti che questo è un modo di aggirare il problema, perché quello che davvero vogliamo sapere è:

“È nato prima l’uovo di gallina o la gallina?”

La risposta a questo quesito è data dalla domanda stessa, ma per comprenderla dobbiamo fare un passo indietro e sfatare un antico luogo comune, insinuatosi nel nostro subconscio nel corso di lunghi anni di evoluzione del pensiero umano, vale a dire che l’uovo sia un elemento altro dalla gallina stessa, intermedio nella successione verticale di due animali uguali (o anche no), come nello schema:

Gallina

Uovo

Gallina

Al contrario, l’uovo non è altro (è proprio il caso di dirlo) che la gallina stessa, come la genomica può facilmente testimoniare. La natura dell’organismo, infatti, risiede nel DNA, e il momento di separazione tra le due generazioni è quello della duplicazione del materiale genetico, che avviene in modo diretto e non ha intermedi. L’uovo e la gallina condividono il materiale genetico e sono solo un fenotipo diverso dovuto alla diversa espressione delle informazioni che condividono, secondo uno schema differente:

Gallina

Uovo -> Gallina

Essendo questa relazione sempre stata valida, il problema di chi sia nato prima cessa di esistere, visto che la gallina e l’uovo sono, di fatto, lo stesso organismo. Quindi, volendo pure accettare il modo in cui è posta la domanda, che a questo punto risulta chiaramente sbagliata, essendo gallina e uovo, in qualità di singolo organismo, nati nello stesso momento, possiamo formulare risposte chiare e semplici a tutte le possibili interpretazioni dell’inappropriata domanda: se l’uovo è di gallina in quanto prodotto dalla gallina e non in quanto contenente la stessa, sarà per forza di cose nata prima la prima gallina (proveniente dal suo uovo di non-gallina, ovvero di Tirannosauro); se l’uovo di gallina è tale in quanto contenente una gallina, è nato per forza di cose prima l’uovo (prodotto da un Tirannosauro).

Ma trascendendo la banale immagine di uovo e di gallina, risalendo la scala evolutiva fino alle prime molecole di RNA e ancora più su verso dei supposti precursori dello stesso, questa ingenua formula ci costringe a prendere coscienza della straordinaria realtà dei fatti: la relazione genitoriale classica che così facilmente diamo per scontata non è che una parte, un prodotto, un’insignificante novità nell’immenso quadro della storia della vita. E qui voglio riprendere il punto dell’approccio teologico menzionato dall’Illustre autore del post precedente, per portare alla vostra attenzione il vero significato dell’antico quesito: il Due, tradizionale rappresentante della coppia madre-figlio (o anche madre-figlie nel caso della mitosi), non è in grado di imbrigliare ciò che concerne la nascita della vita stessa, che non può essere divisa in un prima e in un dopo, in un padre e in figlio. Il che ha perfettamente senso, naturalmente, considerando che in linea di massima non si può definire un sistema usando termini interni al sistema stesso (adesso qualche matematico mi contraddirà, ma tanto sono i fisici che scoprono le cose). Penso che non continuerò questo post perché sono stanco. Buon proseguimento di esistenza!

 

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