Tempo: futuro. Modo: pessimo (Post sul tempo fuori tempo massimo).

postato il 17 Feb 2011 in Main thread
da Deluded Wiseman

Oggi pensavo di suicidarmi. Non perchè provi particolare disgusto per la mia vita o cose così, no. Più che altro, mi attirava l’idea di fottere il Futuro, questo gufaccio appollaiato sulle nostre fragili e leopardiane spalle,  già provate dall studio e, meno leopardianamente, dall’ingobbimento videoludico. Intendo, pensate a quanti sfizi e desideri giovanili sacrifichiamo sull’altare del fetido Futuro:

-“Ho X soldi, e voglio spenderli tutti per comprare una maschera da Darth Vader, e poi andare, così conciato, a vedere gli Airon Meiden @Vladivostok.”
“Ma come e poi come fai senza più soldi?”

-“Vorrei passare i giorni a giocare con i Lego, interrompendo solo per fare sesso e giocare ad Halo.Insieme.”
“E non studi?Non pensi al tuo futuro?” (qua c’è tanta roba: pensate solo a tutto quello che sacrificate allo studio!)

-“Ho sempre desiderato confessarmi sotto effetto di Lsd.”
” Eh, quella roba non ti si leva più dalla testa, per tutta la vita!”

-“Vorrei recapitare, di persona, un campione omaggio di sterco al mio Presidente del consiglio.”
“E che avvenire puoi aspettarti poi, con la fedina penale sporca di merda?”

Oh, ma che palle! Questo peso del domani incombente, che pretende di essere accudito e di dettar legge prima ancora di presentarsi! Come  un creaturo, prima ancora di cacciare la testa dalla vagina della madre già ha culle, passegini e menate varie! Che poi manco c’è qualcosa di assicurato, dopo tutti sti sforzi..finisce che rimani pure appeso.E allora vaffanculo, il tempo è ora, non domani: spendi, spandi, fatti, fotti, recapita sterco, investi in coriandoli di ghisa e po dopo un pò, falla finita. Come? perchè il suicidio? Bè effettivamente certe cose proprio non te le puoi permettere. A meno che tu non decida di farla finita dopo un certo numero di  giorni da leone che, com’è noto, valgono cento volte tanto gli equivalenti ovini. E poi, quando sarai ricercato, povero,  scomunicato, deperito nel corpo e nella mente(più per Halo che per l’Lsd, in verità), insomma quando sarai un uomo senza futuro, e avrai esaurito il tuo presente, zacchete, un bel piatto di barbiturici e, oplà! Ecco che il tuo funesto futuro, ormai assicurato, è solo un ricordo, per altro non tuo, visto che sei morto. Bello eh? Uno scambio equo: un incerto domani per un tangibile e festoso presente. Scherzi a parte, anche avendo aspirazioni, passioni, stile di vita più cristiani, è difficile, a meno che la vostra unica ragione di vita sia ciò che studiate, che possiate vivere  felici e spensierati per molto tempo..vivendo di meno, paradossalmente, potreste essere, in quel breve intervallo fra la fessa e la fossa,  più gai di Signorini.

Bene, e si può dire che questa è la mia malata visione del tempo: il presente viene rosicchiato e deturpato in nome di questo sasiccio oscuro che incombe, peraltro senza che qualunque cosa io faccia mi dia una qualche minima assicurazione sull’effettiva soddisfazione che ricaverò dal suddetto  sasiccio . Sono sicuro che se tutti si stabilisse, con calma e serenità, la data della propria morte,  più o meno distante nel tempo a seconda di quanto ci si vuole assumere qualche seppur minima responsabilità, si sarebbe tutti più felici.  La domanda sorge, ora spontanea. Che ci faccio ancora qui, invece di pariarmela in giro in vista del mio decesso,  che dovrei già aver programmato per il 5 maggio(la classe non è acqua)? Ci sono vari motivi, e se anche solo per una volta avete desiderato darvi al cazzeggio full-time, lo sapete anche voi perchè alla fine non lo si fa..per esempio, si potrebbe argomentare che la vita non è solo svago al cubo e felicità a buon mercato, ma anche cercare di raggiungere, a costo di ingenti sforzi, qualche obiettivo per..boh, ambizione, senso di responsabilità verso dio sa cosa, alti ideali, cose così. Poi c’è sta cosa che, incomprensibilmente, per quanto “domani è un altro giorno” suoni più che altro come una minaccia, per quanto tutto indichi che i millemila giorni  che ci aspettano siano non solo da pecora, ma a pecora, tutti ci ostiniamo a riporre insensate speranze nell’avvenire,  sacrificando buona fetta della nostra serenità psicofisica augurandoci di essere, un giorno, ripagati (Più o meno quando saremo vecchi e penseremo che ci siamo fatti il mazzo a tarallo quando eravamo vigorosi per polleggiarcela nel deperimento! Ok, scusate, era arrivato il momento “moralechegiustificalatuasofferenza”, la smetto di essere disfattista). C’è sta cosa di dover tirare dritto invece di sbattersene e vivere al momento. Che forse è pure giusto.  O forse è solo che sappiamo di non poter vivere a lungo spassandocela, e visto che non abbiamo le palle di farla finita ci rassegniamo!Eh? Può essere(potevo mica finire con la morale, scusate).

PS:non sono in grado di capire se questo post è degno o no. Ma credo che, per quanto banali, scrivere gli ultimi righi mi sia servito a trovare la grinta per studiare mille ore al giorno perlomeno fino a marzo. Quindi siatene comunque felici, perchè buttare giù sta merda ha preservato la mia sanità mentale.

12 commenti to “Tempo: futuro. Modo: pessimo (Post sul tempo fuori tempo massimo).”

  1. avatar ad.6 ha detto:

    Piccole frasi simpatiche e giuochi arguti :D!
    Ci sarebbe tanto da dire in merito.
    Come il fatto di essere consapevole che io rimango io per un certo, impreciso periodo di tempo e che quindi posso scegliere per “me” solo entro un lasso di tempo limitato oltre il quale sto scegliendo per un altro e, sì, sono sicuro che a quell’altro la morte non piacerebbe (non a 30 anni, non a 60, non ad 80, salute permettendo).
    Come il futuro che ci potrà anche assillare, ma sarà pur giusto che lo faccia se servirà a darci un buon presente. (Buon futuro implica buon presente; buon presente NON implica buon futuro. Questa è, pressappoco, la ragione per cui investiamo nel futuro, ahah!)
    O come il fatto che per lo più siamo tutti nati per vivere il più a lungo possibile, per temere ciò che non è, per cercare altri enti come noi (no, niente visione finalistica). Fare quelle cose, a parte il fatto che porterebbe allo sfascio totale, vuol comunque dire scegliere l’attimo al tempo, il finito all’infinito (di solito viviamo la vita come se non dovessimo morire, cosa che poi è assolutamente logica), la non-vita alla vita, immagino.
    In ultimo, per quanto mi riguarda, se decidessi di intraprendere la bella vita di cui sopra, poiché sono consapevole di non voler ancora morire e della sciagura (seppur limitata) che ne conseguirebbe, credo che vivrei la cosa con un’angoscia bastante a negarmi l’unico elemento per cui avrei cominciato a vivere in quel modo: la felicità.

  2. avatar Deluded Wiseman ha detto:

    Sono d’accordo su tutto, tranne sul fatto che secondo me “buon futuro” non implica “buon presente” Secondo me è sbagliato(o comunque io me ne guardo bene) vivere solo in funzione del prepararsi al futuro, dimenticandosi di vivere almeno un pò l’oggi, e pure c’è chi lo fa. L’esempio più stupido è Zio Paperone, che non spende un centesimo per non rischiare di diventare povero, e poi non si gode per nulla i suoi danari. Questo secondo me è il nocciolo di verità in quella che ovviamente è una provocazione (che mi sono praticamrente fatto da solo l’altro giorno), soprattutto considerati gli ultimi punti, sui quali concordo pienamente.

  3. avatar Deluded Wiseman ha detto:

    qualcuno lo aggiusti, è stuorto!

  4. avatar ad.6 ha detto:

    Per questo avevo detto “se servirà a darci un buon presente”. Infatti se riusciamo a costruirci un buon futuro (per davvero), poi quando arriva e diventa presente, sarà buono come lo abbiamo voluto (sempre con un po’ di fortuna e tutto il resto). Ed infatti vivere per il futuro, sempre, non ha senso o comunque ha un senso perverso che speriamo di non dover abbracciare.

    L’allineamento come lo vuoi? Perché a quanto ho capito volevi mettere botta e risposta una a sinistra ed una a destra, solo che alcune coppie sono troppo lunghe per fare una cosa del genere. Si può anche andare a capo con un semplice A: B:. Cosa vuoi fare?

  5. avatar Vobby ha detto:

    E’ molto un bel post, nonostante tu non abbia avuto la decenza di retrodatarlo XD
    Nel merito, sul fatto che buon futuro implica buon presente, mi permetto di dire che si tratta più che altro di un problema di ottica. Giusta l’idea che dedicarci a costruire un buon futuro ci da possibilità di vivere un buon presente, dopo, ma il rischio zio paperone permane: lui guadagna per tutta la vita, la costruzione della ricchezza diventa fine a sè stessa, e il buon presente non se lo godrà mai, perchè si proietterà sempre nel futuro, anche ora che è stravecchio. Il rischio terribile, la vita che nessuno vorrebbe vivere, è questa: studio molto per avere un posto sicuro, lavoro con impegno e fatica per essere sicuro di aver un bel gruzzolo in vecchiaia, ho un gruzzolo in vecchiaia e non so che farmene. Mi sento molto d’accordo con lo spirito del post, se non con la lettera: è necessario, per essere felici ora, domani e per sempre, essere costantemente capaci di rinunciare a un investimento sul futuro, che (FORSE!) frutterà domani, per godere dei frutti dell’investimento di ieri.

  6. avatar Azazello ha detto:

    Meno male che qualcuno la pensa così! mollo subito il libro di biochimica, mi metto una coperta e vado a giocare a Prototype, che è l’investimento di ieri migliore che abbia fatto

  7. avatar Deluded Wiseman ha detto:

    Ma anche io non sono molto d’accordo sulla lettera del post, altrimenti sarei altrove, e probabilmente nudo e strafatto.
    Poi, io volevo fare: frase sopra, risposta sotto, normale. E se vado su “modifica post”, così esce, perchè così l’ho scritto! Poi pubblico e muore. Aiuto!

  8. avatar Anonimo ha detto:

    Nuoooooo avevo scritto un commento ma poi……odio i computer!
    Penso che lo sintetizzerò un po’ anche perchè l’ho in parte dimeticato, e in parte ho perso il filo del discorso, quindi…..direi che il post mi ha colpito parecchio, esprime una sensazione, un’angoscia che mi ha fatto compagnia per tutto l’anno passato, mi sono detta che scaturisse dal fatto di non essere sicura di quello che stessi facendo, della mia scelta di studio, di quello che volessi per il mio futuro, ma non so se sia solo per questo o se siano motivazioni che valgano solo per me; il periodo stressante degli esami non aiuta.
    Il fatto è che il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, è tutto ciò che non potremo più riavere, e si ha paura, io ho paura di accorgermi improvvisamente di quanto ne sia passato, di quanto ne sia fluito, così, senza che io abbia fatto nulla, o concluso nulla di utile.
    Alla fine è un costume consolidato quello per il quale uno lavori per costruirsi stabilità futura, stabilità che viene intesa come “felicità” e soddisfazione.
    Il problema è che questa “stabilità/felicità” mi spaventa, io non voglio questo.
    Come posso così a cuor leggero rinunciare ad esperienze che ora possono essere esaltanti, divertenti, particolari, per qualcosa che sia solo normale, o meglio normalmente felice?
    Un pensiero così dà appieno l’impressione di stare buttando il proprio tempo facendo cose inutili e a confronto noiose.
    Ultimamente mi sono resa conto che una soluzione può essere chiarire per bene quale “straordinarietà” si vuole dalla propria vita, e lavorare per quella, allora almeno sarà una rinuncia per qualcosa che avrà per noi un valore “straordinario”.
    Un po’ funziona XD, ti annoi sempre per certe cose, ma almeno hai ben chiaro il perchè continui a farlo.

    (Riguardo le opinioni sulla situazione di Zio Paperone io sono dell’idea che sono proprio i suoi dollari a rendergli piena la vita, per guadagnarsi ogni moneta lui ha vissuto avventure, e ognuna di loro gli ricorda un avvenimento o una soddisfazione, il suo scopo non era guadagnare per poter spendere, e quindi essere felice, il suo sogno era solo guadagnare ed essere il papero più ricco del mondo “essere l’eccezionale” e in questo ci è pienamente riuscito, ed è ciò che l’ha reso felice.”

  9. avatar Mirb ha detto:

    vabbè il commento di sopra è mio ma, come sopra, odio i computer XD

  10. avatar Azazello ha detto:

    Infatti l’esempio di zio Paperone è proprio sbagliato. Cioè, rende l’idea, ma sappiamo tutti bene, credo, che è il possesso di denaro a renderlo felice e non la possibilità di spenderlo. Per non parlare del fatto che quando i soldi sono abbastanza da nuotarci dentro, smettono di essere un mezzo e diventano un ottimo obiettivo anche se non sei zio Paperone xD

  11. avatar ad.6 ha detto:

    Ahah, infatti avevo inteso il Paperone come lo stereotipo dell’avaro infelice, ecc., ben consapevole del fatto che si sia ben evoluto dallo Scrooge iniziale! Emblematica la questione del televisore spento o tante altre cose.

  12. avatar Deluded Wiseman ha detto:

    Sono d’accordo con l’ermeneuta.

Lascia un commento

 

Fatal error: Class 'AV\Telemetry\Error_Handler' not found in /membri/.dummy/apps/wordpress/wp-content/plugins/altervista/early.php on line 188