Qualcuno doveva pur farlo.

postato il 28 Ott 2011 in Main thread
da Cerbs

” Quella è una troia, c’ha la fica che è un imbuto!”   [Gianmarco Cerotto]

Questa citazione sui massimi sistemi proviene da una conversazione avuta il giorno 18 ottobre 2011 mentre io ed alcuni casi umani che rispondono ai nomi di Aldo Natale, Fabrizio Todisco, e, per l’appunto, Cerotto, attendevamo davanti allo Stadio San Paolo che gli steward aprissero i cancelli per l’epico match Napoli – Bayern Monaco. L’argomento in questione era il video a luci rosse di Belen Rodriguez, seguito da approfondimenti, commenti e discussione. Al di là delle mie impressioni sulla pellicola in questione (che giudico abbastanza una delusione, poichè fredda, asettica e troppo piena del culo del tizio nella seconda metà), questo episodio mi ha fornito l’ispirazione per il presente post, che risulterà sicuramente discutibile, ma tant’è: visto l’argomento mensile e la coincidenza con la citazione, non potevo lasciarmi scappare l’occasione.

Parlare di queste esperienze con la pornografia mi ricorda sempre di una grande teoria formulata dal mio fedele amico e compagno di studi Luigi Giuliani: gli uomini si dividono in tre categorie, ossia gli ipocriti, i mezzi ipocriti ed i non-ipocriti.
Ecco un ipocrita: “Io? Pornografia? Ma per favore, queste cose non le faccio più!” . Falsi! Bugiardi! Non ci crede nessuno! Ho sentito anche alcuni dire: “Non conosco youporn, non ci sono mai andato!”.
Un mezzo ipocrita ragiona così: “Beh, sai, qualche volta capita….” . Ne ho conosciuti molti.
Il non-ipocrita è quello che ammette l’inconfutabile verità. Poichè io mi fregio di appartenere a quest’ultima categoria, mi propongo con questo post di raccontarvi alcuni buffi episodi relazionati al mio vissuto personale con la zozzeriegrafia; vi avviso per tempo, così potete cliccare sulla X rossa in alto alla pagina se non siete interessati (cosa che immagino e comprendo).

Il mio primo approccio al nudo femminile televisivo mi fu garantito da un ingenuo errore. In giovine età, solevo guardare Disney Channel con mia sorella su Sky, canale 15. Un giorno, sbagliando a digitare, composi per errore il numero 515 sul telecomando…mi si aprì il mondo della perdizione. Ricordo ancora la leggiadria della tizia che correva tette al vento in una specie di strada di campagna, mentre apparivano in sovraimpressione numeri da telefonare con delle bandiere di varie nazionalità (tutt’ora non capisco come mai); come scusa per continuare a vedere quella meraviglia, dissi a mia sorella che era giusto non cambiare canale perchè si trattava di un format educativo, in cui si insegnava ai bambini non solo a riconoscere le bandiere, ma anche ad avere maggior dimistichezza con i numeri. Credo che non mi vergognerò mai abbastanza!

Successivamente, venne il periodo glorioso dei giornaletti. Il nostro fornitore ufficiale era il sopracitato Fabrizio Todisco, il quale, vergognandosi di acquistarli dal giornalaio, pensava bene di rubarli per evitare la figuraccia di apparire come un libidinoso zozzone. Ci si vedeva a casa mia in gruppi di 4-5 persone, ognuno con la propria rivista, avendo cura di nasconderla fra un fumetto di Lupo Alberto (proprio lo stereotipo insegna); altre volte uno leggeva le storie e gli altri seguivano divertiti. Vi lascio intendere quanto potessero essere divertenti quelle avventure (ne ricordo una particolarmente intrigante ambientata in una caserma, piena di sotterfugi, guardoni paganti, tradimenti!) e quanto affascinanti potessero essere invece i testi (“Il postino le consegnò sberle cazzute“, oppure “Ed ecco uscire la sua crema di maschio“).
Com’è chiaro, una siffatta mole di impudicizia non poteva passare inosservata, e la nostra preziosa mercanzia fu scoperta in casa del Todisco (il coglione manco si era curato di nasconderla per bene), e sequestrata dalla di lui madre al grido di “Con queste cose si diventa pervertiti!“. Tra l’altro l’infame diede la colpa a me, sostendendo che mi appartenessero e che fossero lì per caso. Vigliacco.

La mia esperienza con Sky (o quel che era all’epoca) non si era affatto conclusa. Dopo accurate ricerche, scoprii che era trasmesso sul canale 825 il mitico “Superpippa Channel”, i cui strabilianti contenuti hanno incantato intere schiere di giovinotti: tra essi, figuravano delle istruttive “Lezioni per principianti” a cartoni animati ( protagonista era un simpatico pene, chiaramente), nonchè le appassionanti avventure cartoonose di “Superdick”, un supereroe le cui capacità saprete acutamente arguire, che però si concludevano sempre in maniera tragica (cioè col suo membro schiacciato da un masso, o roba del simile). Ad essi erano intercalati anche spezzoni di film porni davvero veri (anche se edulcorati, poichè come avrete capito l’impronta del canale era più sul pariare, ma si vedevano comunque le zinne!), con tanto di commenti scritti sotto dai programmatori, sicchè fu d’uopo invitare gli amici a casa. Lì un mio fraterno compare, tale Damiano Improta, forte della sua (ma anche mia) ignoranza, non solo in materia di anatomia ma anche del buonsenso in generale, iniziò ad espormi le sue sublimi e profonde teorie: Ad esempio, che per avere un figlio maschio era necessaria la penetrazione vaginale e per una femmina quella anale, oppure che se qualcuno ti fa una sega devi dire che ti ha “automasturbato”, perchè il termine “masturbarsi” è già riflessivo e dunque andava contrastato.
Un giorno cliccai su 825 e ci trovai “Senato della Repubblica”. E’ annoverato fra i giorni più brutti della mia vita.

Mi lanciai ben oltre i ristretti confini mediatici televisivi, espandendo la mia conoscenza anche al campo delle porcellinate telefoniche: tuttavia fui ben presto costretto a rinunciarvi a causa degli alti costi. Dopo aver scartato l’ipotesi della telefonata con la tizia live (“Pronto, sono Eva!” Tuu…Tuu…Tuu…) per l’eccessivo disagio che la cosa mi causava, mi orientai verso i numeri del tipo “ascolta in silenzio”. Evidentemente dovevo aver sbagliato qualcosa, perchè il risultato che ottenni fu: “Ciao…. (io nel frattempo ero già lì licezioso a congratularmi per la mia pensata) … Io sono la tua padrona! Tu sarai il mio schiavo!” Doh!
Oltre alla telefonia, anche internet fa incappare accidentalmente in episodi ragguardevolmente ridicoli legati al mondo delle oscenità. Un amico di Giuliani giura di aver voluto scaricare un porno e di aver scoperto invece che era “Guerre Stellari” rinominato da qualche burlone.
E, come dice Guido Coma Cuomo, chi non ha mai pensato di cliccare sulle icone “Click Here To Enlarge Your Penis”?

L’ultimo paragrafo di questa mia Parata dell’Esecrabile non posso non dedicarlo a Telecapri, col suo programma record di ascolti “Cattivi Pensieri”, che era tra l’ altro preceduto da i discutibili film pseudo-erotici italiani con Lino Banfi, che ora sono stati addirittura elevati al rango di “cult”. A saperlo, avrei potuto dire che mentre aspettavo la roba forte mi stavo formando come esperto cinefilo.La realtà è che l’unica cosa effettivamente cattiva di quei film erano esclusivamente i pensieri, perchè le pellicole erano tipo censurate, o girate in modo particolarmente casto, non so, fattostà che ogni tanto si vedeva che questi facevano sesso in mutande. Il pendolo non era mai inquadrato, e gli amplessi erano di durata decisamente troppo breve per essere verosimili e soddisfacenti le mie esigenze, ma, come si suol dire, occorre fare di necessità virtù ed accontentarsi: rimanevo sveglio, dopodichè, quando ritenevo che l’orario fosse giusto, accendevo la tivvù e mi gustavo le proiezioni. Una volta fui scoperto e, siccome fui colto di sorpresa, usai come giustificazione la prima cosa che mi venne in mente: “Mi sono svegliato perchè ho fatto un incubo! Ero mangiato dai leoni!”. Chissà cosa ha pensato di me mia madre, se ero più un pervertito lestofante oppure un deficiente colossale. A giudicare dal resto della mia vita, forse la seconda è più verosimile.
Una sera eravamo io, Luigi Natale, mi pare anche il fratello Aldo, Fabrizio Todisco e Cerotto; dopo aver trascorso molte ore nei bagordi, ci ritirammo tutti a dormire in casa Natale, pratica che nei periodi in cui la mia vita non era così triste come lo è ora era sufficientemente frequente da dar sapore alle nostre esistenze piccolo-borghesi. Ognuno si stava preparando: Luigi faceva il letto, Todisco si cambiava, io armeggiavo col mio zaino; solo Cerotto non aveva un cazzo da fare, e, dunque, decise di agire in modo tale da concludere la serata in modo ancora più indegno di come era stata trascorsa. D’altronde noi siamo persone serie, e non ci piace lasciare le cose a metà, anche se si tratta della nostra dignità: era disdicevole che ce ne fosse rimasto un briciolo, ed andava polverizzata con quanto avessimo di più pesante. Il lercio individuo pensò bene di accendere la tivvù e, “facendo zapping”, finì su Telecapri. Io credo di non aver mai visto un film più assurdo di quello: una tizia aveva disegnate sulle chiappe due palloni da calcio ed un tizio agghindato tipo menbro da banda di motociclisti americani la percuoteva vigorosamente sul tafanario, somministrandole successivamente la dovuta punizione per un comportamente evidentemente riprovevole che lei doveva avere assunto nella prima parte del film che (purtroppo) avevamo perso.
Entrò a salutarci, aprendo la porta di scatto, la sorella maggiore dei fratelli Natale, nonostante fosse notte fonda.
Da qui l’aneddoto viene raccontato in due modi diversi: Cerotto sostiene di aver premuto il telecomando al momento topico evitando a tutti una figuraccia e autoproclamandosi quindi un eroe, salvatore della situazione; la realtà fu invece che la sorella vide TUTTO, Luigi si gettò sul letto in preda allo scuorno più totale ed il giorno dopo diede la colpa dell’accaduto (questo era vero) a quel pesce integrale.

Penso di avervi tediato abbastanza, per cui vi saluto e vi chiedo perdono per la meschinità strabordante di questo post.

P.S. : Avrei voluto allegare un video di Pippo Franco che dice “Mamma mia quant’è bbona!“, ma non lo trovo. Peccato!

Un post duplice

postato il 2 Mag 2011 in Main thread
da Cerbs

Innanzitutto voglio scusarmi per non essere riuscito a postare in tempo sull’eccellente argomento di Bread, ma tanto avrei parlato di Cerotto, grande eroi dei nostri tempi, uomo di soverchio stile e fonte di infinito interesse.

Un individuo a cui ho sempre portato il pensiero nei momenti di afflizione, e che ho sempre ammirato per il suo vivere così, alla giornata, fuori dagli schemi. Egli rappresenta ciò che tutti noi desideriamo, ossia la vera libertà: vivere senza dogmi, senza affanni, slanciarsi senza remore nel rendere la propria esistenza un palcoscenico con effetti pirotecnici coi controfiocchi rivestendo il ruolo di protagonista narrastorie.
Questa mente così superiore ha capito come si deve tirare avanti a campare: con ironia, in modo amorale, confacendosi alla “filosofia dell’aneddoto”: ogni episodio, ancorchè spiacevole od imbarazzante, ogni esperienza, è degna di essere raccontata, perchè ci sarà sempre qualcuno che ne riderà; qualcuno, insomma, che si trovi dalla parte giusta dell’aneddoto, e cioè quella in cui ci si diverte.
Certo, bisogna vivere le assurdità prima di raccontarle: ma anche in questo egli non si tira indietro, circondandosi di personaggi discutibili ed adottando di volta in volta atteggiamenti dubbi.
Tali sono stati gli insegnamenti di Cerotto per me, e li conserverò per sempre nel cuore.

Ma veniamo ora all’argomento del mese: addolorato per la dipartita di un altro dei nostri sublimi autori, sono stato colto alla sprovvista per la scelta. Una rapida carrellata di idee ha attraversato la mia mente, senza che nessuna di esse vi stazionasse e si dichiarasse dominante, finchè non ho pensato: “Perchè non chiedere cosa i nostri mitici scrittori componevano PRIMA dell’inaugurazione di questo blog?” :P
Vorrei vedervi postare dei componimenti (poesie, racconti, poemi, filastrocche…) della vostra giovinezza, prima che nascesse questo blog e li rendesse quindi disponibili al mondo intero.
Se non ne avete di vostri, potreste gioiosamente postare qualcosa di qualcun altro, che so, tipo qualche amico vostro, che vi ha particolarmente colpito ed a cui, magari, guardate come modello.

Io avrei potuto postare l’incipit del Signore dei Pons, il celeberrimo romanzo scritto a quattro mani con la collaborazione di Dario Oropallo, ma preferisco invece che lo leggiate in un altro momento e che vi gustiate, per il momento, una poesia non mia ma di Giuliani, che si intitola:

MARCIA ALLA TURCA, ODE ALLA BELGA

Sempre ebbro di luppolo alieno
sebbene corretto di mitto sospetti,
costretto, tenero, il petto scateno
belga, mi frantumasti i cosiddetti.

Seco recando numero atomico
domina l’aere nobil profumo
divino rigoglio, dono di villico
sempre diletta Gioddano, non bruno.

Bucolico tramonto tergo al colle
d’ombre la novella reco amaro
per l’orme pastorali sorte volle
alcun squagliò la targa: via Vaccaro.

Poichè giammai s’intende come auspicio
pei diluvi del maltempo che sarà,
speme a liquefarsi il mio artificio,
maledico: sciolto bello sciolto fra’.

luppolo alieno= birra UFO
cosiddetti= maroni, palle
numero atomico, nobil profumo= il poeta si riferisce ad Elio, gestore della birreria
divino rigoglio= cannabis
dono di villico= il Sommo si riferisce a P. Villa, un noto fattone
Gioddano= L.Luise, un altro noto fattone
squagliò= espressione gergale per indicare lo sbarazzarsi di possedimenti propri per comperare la droga sostanze stupefacenti
sciolto bello sciolto fra’= espressione gergale per “rilassato bello, rilassato fratello”

 

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