Vegetable Man

postato il 1 Mag 2011 in Main thread
da Bread

E’ giunto il momento di chiudere l’argomento corrente e di scrivere il mio post; sono un po’ di giorni che penso di postare su questo figuro, è un po’ che cerco idee su come farlo, ma oggi è ‘ultimo giorno, è l’una e quaranta, ed io ho appena iniziato a scriverlo.Ho sonno. Vorrei morire ora.

Ho deciso di scrivere su questo personaggio perché è esattamente l’incarnazione di tutto ciò che mi affascina e mi terrorrizza al contempo, di tutto ciò che sperimenterei se solo non temessi di finire come lui. Ovviamente vi sarete resi conto che sto parlando di un drogato terminale che prende a martellate i lavandini e scrive canzoni su elefanti effervescenti.

Cenni biografici sul signor Roger Keith (Syd) Barrett:

Nasce. Comincia a scrivere e a disegnare. Inizia a suonare l’ukulele, poi il banjo (sorprendentemente ancor prima di darsi alla droga). Accortosi del fatto che suonava due strumenti del cazzo decide di comprarsi una chitarra. Si droga. Si droga. Si droga. Vede i dragoni. Si droga. Vede i dragoni. Tra un dragone e l’altro trova il tempo di iniziare a scrivere le prime canzoni. Inizia a suonare con Roger Waters. Forma vari gruppi di cui cambia il nome ogni due giorni. Vede altri dragoni. Fonda i Pink Floyd. Durante le sedute di registrazione e i concerti sta sempre più Live @ Male a causa dell’LSD che gli trivella il cranio. Si rifornisce di droga da uno spacciatore che si faceva chiamare capitano Bob. Inizia ad alternare fasi di totale assenza (due mesi dopo l’uscita dell’ultimo album incontra David Gilmour e non lo riconosce) a fasi di quasi lucidità ( si fa per dire) in cui riesce ancora a scrivere e a suonare con i Floyd. Impazzisce completamente. I Pink Floyd lo appendono. Fa due album da solista. I Pink Floyd gli dedicano Wish you were here. Si ritira nel suo squallore e comincia ad appicciare i vestiti della findanzata, questa ovviamente lo appende e lui torna a vivere con mammà (e coi dragoni).Muore.

Ho omesso i vari aneddoti sui trip e sulle manifestazioni di follia perché non basterebbero trenta pagine per raccontare i più divertenti.

Ciò che è affascinante in questo bizarro figuro è come sia, nella sua totale pazzia, l’espressione massima di tutto ciò che è psichedelico, fluido e fuori dagli schemi ( per l’epoca, poi è diventato banale anche quello). Syd Barrett è un trip vivente, sebbene nei primi tempi in molti credevano recitasse solo una parte, impersonando l’anticonformista che ai concerti si sedeva in un angolo a scordare la chitarra; lui era completamente immerso nella sua follia psichedelica. Viveva come a metà tra due mondi: quello degli esseri umani e quello dei Dragoni, dei coniglietti e degli arcobaleni.Col passare del tempo si avvicinò sempre di più al secondo. Non era, però, solo la droga a generare un personaggio del genere: se tutti gli acidomani fossero Syd Barrett il mondo della musca sarebbe migliore; bisogna riconscere il talento e il genio musciale di Syd a prescindere dagli psicoattivi: i suoi pezzi sono musicalmente straordinariamente interessanti e sposano benissimo con i suoi testi assolutamente privi di senso.E’ piena espressione di un’epoca: nperiodo prima di sbroccare del tutto, ammalarsi e morire solo, Syd Barrett è gli anni ’60.

PS:Dopo tutto questo post vi sembrerà strano, ma io ad ogni modo prefersico i Pink Floyd del dopo Syd BarrettXD.

I don’t mind the weather..

postato il 15 Feb 2011 in Main thread
da VaMina

Il tempo oggi è bello. E sono felice.

No, non è vero. Sono abbastanza stressata. In realtà era un modo arguto per introdurre l’argomento, cioè le persone pseudo-meteoropatiche. Non voglio parlare della meteoropatia, che esiste, me lo ha detto Wikipedia, ma di tutta quella gente che in tono lamentoso dice “Sono di malumore, sai, oggi il cielo è grigio e io sono meteoropatico”. Va bene, nessuno direbbe proprio così, ma il concetto è quello.* Ammetto che anche io entravo nella categoria, poi nella mia stanza è entrato uno gnomo con una padella, mi ha picchiato e sono rinsavita. Ora sono depressa perché vedo gli gnomi. Se uno DECIDE da prima che quando il tempo fa schifo DEVE essere depresso, è evidente che il problema non è del sole che ha deciso di non farti un favore.
Uno si sveglia la mattina, vede che piove e pensa “Toh, ora la giornata deve andare male e io devo essere profondamente triste”.. ma che senso ha?
Un senso ce l’ha sicuramente, ma nella sua testa. Insomma, il problema è il suo (e Vamina ha fatto la scoperta dell’acqua che bolle a 100°). E’ la stessa cosa di quando mi sveglio, non studio per un’ora, e decido che tutta la giornata non studierò più,o meglio non “riuscirò” più a farlo. Non è una cosa reale.
Ci sono anche persone che si sentono felici quando piove e depresse quando c’è il sole, ma alla fine è uguale, forse sono collegate telepaticamente con gli orti e i campi, non lo so, non mi interessa. Il succo della faccenda è che è una questione psicologica. Ok, ma perché?
E’ una scusa per rintanarsi in casa e non affrontare l’esistenza?
E’ una buona occasione per rispondere male a tutti? (Questa è più improbabile, anche se divertente)
E’ una motivazione da addurre al tuo malumore e per sguazzarci dentro?
E’ una carenza di ombrelli in casa?

Questo post si limita ad una superficialità sconcertante, ma io sinceramente non posso addentrarmi nei meandri del problema, prima cosa perché mi rompo di mimare qui i meccanismi psicologici dei vari blocchi all’azione e tristezze e poi non ho tempo (ahah!) e anche perché non sono capace di analizzarli, posso solo dire prendete un ombrello e andatevi a fare un giro. O chiamatemi, io vi mando lo gnomo, ora vive nel mio armadio e mi sgrida quando dico che sono grassa.

Dato che ho risolto il problema del post sul tempo con questo simpatico escamotage, producendo uno scritto breve e stupidino, mi impegno comunque ad affrontare brevemente la questione del tempo cronologico.

Time

Ticking away the moments that make up a dull day
You fritter and waste the hours in an offhand way
Kicking around on a piece of ground in your home town
Waiting for someone or something to show you the way

Tired of lying in the sunshine
Staying home to watch the rain
And you are young and life is long
And there is time to kill today
And then one day you find
Ten years have got behind you
No one told you when to run
You missed the starting gun

And you run, and you run to catch up with the sun, but it’s sinking
Racing around to come up behind you again
The sun is the same in a relative way, but you’re older
Shorter of breath and one day closer to death

Every year is getting shorter
Never seem to find the time
Plans that either come to nought
Or half a page of scribbled lines
Hanging on in quiet desparation is the English way
The time is gone
The song is over
Thought I’d something more to say

Home, home again
I like to be here when I can
When I come home cold and tired
It’s good to warm my bones beside the fire
Far away across the field
The tolling of the iron bell
Calls the faithful to their knees
To hear the softly spoken magic spells

Dopotutto è sempre un punto di vista. Ed è bella.

*E’ normalissimo, certo, che uno possa preferire una certa situazione climatica, non parlo di questo, ma di depressioni a priori. Ah comunque è normale una preferenza, ma a meno che non ci sia il tuo matrimonio all’aperto deprimersi è abbastanza …sciocco?

 

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