Carl von Clausewitz

postato il 1 Mag 2011 in Main thread
da Vobby

Posto in cazzi e mazzi personali perchè sono in ritardo.

A prima vista questo piccolo borghese prussiano, a parte vivere in un’epoca piuttosto turbolenta partecipando ad un paio di guerre importanti, non ha fatto granché.

Nasce nel 1780, figlio di uno dei pochissimi ufficiali prussiani non nobili. A dodici anni segue già le orme del padre, ed entra nell’esercito. Come era normale per il figlio di un ufficiale (ma in generale, era abbastanza normale per chiunque non fosse un servo della gleba arruolato a forza), a 14 anni diventa ufficiale a sua volta, per il momento di basso rango.
La sua carriera compie un vero balzo in avanti nel 1806, quando il giovanotto conosce il generale Scharnorst il quale, colpito dalla sua intelligenza, si fa suo protettore e lo introduce a corte.
Peccato che quello stesso anno lui abbia partecipato alla fallimentare battaglia di Jena, contro l’esercito napoleonico; viene catturato e fatto prigioniero, per essere liberato solo dopo la pace di Tilsit del 1807.
Lui, Scharnorst e altri della sua cerchia sono accomunati da un fervente patriottismo, sentimento piuttosto raro nella prussia che si era felicemente lasciata stringere dalle catene francesi. Oltre che un generale, Scharnorst é un politico, e in questo periodo riveste importanti cariche dell’amministrazione militare (dopo pochi anni sarebbe diventato ministro della guerra, cioè capo di un ministero da lui ideato e creato); il suo principale obiettivo politico è quello di riformare l’esercito, introducendo il servizio militare obbligatorio per tutti i cittadini di ogni classe, introducendo criteri meritocratici per la scelta degli ufficiali (fino ad ora i nobili prussiani erano ufficiali per diritto di nascita e amicizia del re) e, coerentemente con ciò, si adopera per istituire scuole militari che potessero formare un corpo ufficiali formato da professionisti, che avessero una formazione di tipo scientifico sulle questioni militari, concetto completamente nuovo in Europa, almeno dalla scomparsa dell’esercito romano in poi. Compito di questo esercito sarebbe stato quello di ricucire i rapporti fra forze armate e società civile, e in questo modo battere Napoleone. Ovviamente fu ostacolato dall’inerzia e dal carattere timoroso del re ( il ridicolissimo Federico Guglielmo III), e dagli aristocratici, vittime di una concezione medievale della guerra, che non avevano nessuna intenzione di rinunciare alle loro prerogative in campo militare. In breve, riuscì nel suo intento e Napoleone venne sconfitto.
Anche Clausewitz ebbe il suo ruolo nella vittoria sull’imperatore francese: si arruolò nell’esercito russo nel 1812, esprimendo la sua opposizione alla linea filofrancese che la Prussia seguiva dal 1807, e partecipò ai negoziati fra le potenze conservatrici che spinsero il suo paese ad abbandonare la coalizione napoleonica. Tornato nell’esercito prussiano, partecipa alla grande battaglia di Lipsia del 1813 e a tutta la relativa campagna ed ebbe l’onore di combattere anche la definitiva battaglia di Waterloo del 1815.
Fu promosso generale nel 1818, e divenne poi direttore dell’accademia militare di Berlino.
Muore nel 1831 in Polonia, dove era arruolato come capo di stato maggiore, ucciso dall’epidemia di colera che fu fatale anche per Hegel.
Un ultimo onore, quello di morire insieme a una delle più celebri menti della Prussia e della storia.
Fine? No, ora viene la parte interessante!
Se non lo conoscevate prima di questo post, vi starete chiedendo perchè io ne stia parlando. C’è tanta gente più fica e importante, specialmente fra i condottieri militari.
Acnhe se non lo conoscete, avete probabilmente letto o sentito frasi come :”La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi”, “la guerra ha una sua grammatica, non una sua logica” o “La guerra è l’impiego illimitato della forza bruta”.
Queste frasi così fiche non sono state semplicemente pronunciate in momenti di particolare ispirazione, bensì furono scritte nel libro, pubblicato ancora incompleto dalla moglie negli anni ’30, che prende il nome di “vom Kriege”, della guerra. Questo saggio è probabilmente il più importante mai scritto nel campo militare, oltre ad essere praticamente unico nel suo genere, almeno nell’europa del tempo.
Tutti gli stati europei hanno contribuito a modo loro all’arricchimento della cultura occidentale, e alla Prussia va il merito di aver inventato l’esercito professionale. Tale innovazione, che assorbe in sé lo studio scientifico della guerre e la subordinazione di questa alla politica, è di una portata simile, per quanto riguarda l’ambito della scienza militare, a quella del Principe di Machiavelli per quanto riguarda la scienza politica: la fonda. Clausewitz stesso è un ammiratore di Machiavelli, e un suo attento lettore. Ma più che dal Principe, la sua convinzione della necessità di costituire un esercito autenticamente nazionale, formato da cittadini e non da mercenari è mediata dall’esperienza delle guerre napoleoniche.
Più che il contenuto del libro, è bene descrivere il suo significato, il suo messaggio alla storia: la guerra non è un’arta, è una scienza. Gli aristocratici, prima e dopo la rivoluzione, continueranno a concepire la guerra come un’attività dello spirito, come frutto di abilità innate di una certa classe, selezionata dalla storia per dominare sulle altre. A concepire l’attività militare come appannaggio della nobiltà. Concezione feudale. Clausewitz trasporta la guerra sotto il governo della ragione, sostituisce l’ideale del guerriero coraggioso con quello dell’ufficiale disciplinato, il cavaliere con lo stratega, l’arte con la cultura.
Rende la guerra una scienza positiva.
Tutto questo meriterebbe una trattazione molto più approfondita, cosa che infatti sto facendo nella tesina, che sfortunatamente non è ancora conclusa… per cui saluti a tutti, e scusate il ritardo.

5 commenti to “Carl von Clausewitz”

  1. avatar ad.6 ha detto:

    Interessante, sì! Almeno per quanto mi riguarda. Quando avrò tempo lo approfondirò e poi leggerò la tua tesina!
    Comunque il post può tranquillamente (se non “deve”) andare in Main thread, retrodatato rispetto al post conclusivo di Bread.

  2. avatar Azazello ha detto:

    O anche non retrodatato, infatti mi permetto appunto di spostarlo, sperando di non offendere nessuno.

  3. avatar Vobby ha detto:

    Cercherò di sopravvivere a questo tuo gesto arbitrario e prevaricatore.

  4. avatar ad.6 ha detto:

    Inaudito.

  5. avatar Bread ha detto:

    Wow! Non avevo mai sentito nominare sto tizio.

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