“Il formichiere e il gufo”, ovvero “Favoletta morale # 1” (tratto da una storia veramente vera)

postato il 10 Ott 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Lalla

C’era una volta un simpatico, socievole e decisamente affascinante formichiere, di nome Formichiere (!!), la cui bellezza era eguagliata solo dalla sua sete di conoscenza, o fame di inciuci, come i maligni andavano dicendo su di lui per ogni dove.

Un giorno si dirigeva alla sua tana dopo una faticosa giornata di studio; era in compagnia dei suoi amici e compagni di quotidiana fatica, con i quali ogni giorno si dedicava alla finora infruttuosa ricerca della leggendaria Grinta. In verità, in verità vi dico, i loro interessi accademici erano tutt’altro che simili: il Fenicottero, appassionatosi in gioventù degli insegnamenti del professor Gallo, si occupa di linguistica diacronica della ormai estinta lingua dei Dinosauri; Gufo, credendosi ed erroneamente creduto saggio,  studiava Legge della giungla; Sciacallo si stava specializzando nel conto di carcasse, mentre Bradipo mescolava le proprie feci (cacca*) con acido ialuronico, e Formichiere apprendeva la lingua e la cultura di quei rozzi Cammelli arretrati di 1000 anni. Quando al tramonto iniziarono a rintanare, incontrarono sul loro cammino Pavone e Koala. Erano lì a ristorarsi alla sorgente , e Formichiere, dall’alto della sua socievolezza, non poté evitare di fermarsi a parlare con loro. Nel frattempo Bradipo, Sciacallo e Fenicottero continuarono a camminare. La strada verso casa era lunga e impervia, ed anche Gufo desiderava avviarsi, ma Formichiere era dilaniato dal dubbio, e non riusciva a decidere se andare con Gufo o proseguire le proprie ciarle rinfrescandosi un po’ coi due compari. Dopo un po’ si decise ad incamminarsi, e lui e Gufo seguirono il proprio tragitto, dopo essersi educatamente accomiatati.

“10 minuti, cazzo!!” disse Gufo con aria

“Stavo salutando, cosa vuoi?” rispose Formichiere, con la ferma convinzione di non aver alcun torto

“Che tu non mi faccia perdere 10 minuti in baggianate(*2)”

“Ma che dovevo fare?! Stavo solo salutando”

“Si, mettendoci 10 minuti”

“Non erano 10 minuti. Cosa vuoi?”

“Si, lo erano proprio”

“No, non lo erano. E poi, cosa vuoi?”

“Come cosa voglio? Che tu non mi faccia perdere 10 minuti”

“Non erano 10”

(e così via ancora per un po’)

“Non erano 10 minuti”

“Si, lo erano. Ora non raggiungeremo gli altri e stasera dovrò chiamare Bradipo”

“Perché?” chiese.

“Fatti miei”

“..” la perplessità comparve sul suo lungo e prensile muso.

“Ja, sul serio, che devi dirgli?”

“Non posso dirtelo”

“Ma dai!”

“No, sul serio non posso. E’ una cosa di Bradipo”

“Ah ok” esclamò, cercando di nascondere la dilaniante curiosità.

“No vabbè, è un fatto mio”

“E dai! Dimmelo! Perché non posso saperlo? Dai, ti prego!!!”

“No, non posso”

“Ti prego!! Ti pago!”

“No, dai.. Non pos…. Quanto??”

“Uhm… 2 euro!”

“Ok”

E Formichiere sorrise, felice di essere sul punto di colmare la sua inguaribile voglia di sapere.

“Devo chiedergli se vuole fare la chitarra ritmica o solistica in Outside degli Staind!”

“………………….”

La favola ci insegna che bisogna sempre farsi i cazzi propri.

E soprattutto: mai, e dico MAI, fidarsi dei gufi!!

 

*umorismo spicciolo

*2 baggianate – barbagiannate – barbagianni -gufo ahahahah!

Hic Sunt Giaguares

postato il 26 Ago 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Bread

Ecco a voi il resoconto della vacanza a Barcellona vista dalla mente malata di Bread!

Intorno alle due del 18/08/2011 dieci “stronzi” atterrano all’aeroporto di grintolandia.
Pans. E’ buono ma ricordavo meglio. Bus T1 –> appartamento. E’ il momento di pagare, Bread va nel panico perché non trova i soldi che aveva intelligentemente(?) spostasto in un calzino. Si decide di mangiare paella e si trova un ristorante con un cameriere pazzo che fa “salute fratello” portando birre grandi e costose; la cuenta ci pratica un foro nello sterno. Casa. Bob. Gigabob. Collasso. Araba Fenice. Con rinnovata grina si scende per le strade di barcellona dove Bread inizia a raccontare dell’epica battaglia tra i giaguari del brennero e le zebre a pois del taburno. Si dorme

Sveglia, colazione cos. Si va a smaltire nel parco con i fravuel stich (o come diavolo li chiamava l’Ermeneuta) le palline la guitarre etc. NOn ricordo più l’ordine degli eventi e cosa sia successo quando, quindi procederò in ordine sparso. Si prende del KFC da asporto e si va a casa a sopportare l’atroce visione di arrapaho. I dieci stvonzi in pveda a un attacco di cultuva vanno all’auditovium a sentive un concevto di chitavva classica.

MARE. special guest le amiche di Spasko. Si sguazza, l’Ermeneuta esprime tutta la sua grinta nello stile ciclico. Le corse sugli scogli fanno male ai piedi. Chi la fa, la mangi. Altri proverbi mangerecci. Spacciatori a ogni angolo, spacciatori che vendono erba ad altri spacciatori che pagano con l’erba. Barboni italiani. Menti malate (Ermeneuta, Bread, Sergio) partoriscono la “diarchia relativa” con personaggi quali il ministro della strada, quello del degrado e così via. Matteo si stupisce continuamente di ciò che fa Mattia, qualsiasi cosa faccia. Davk e Fabrizio uccidono i cartoni di sunny per fare le urne dei policastro awards barcellona 2011. Ilaria continua a proporre cerchi venendo ripetutamente insultata, ma poi la cosa funziona e scoppia la cerchiomania.

Cattedrali, gente con l’hang. Signora radical chic bolognese pazza che parla del papa a un tedesco dicendo: “nazi! Nazi!”. Ci dice che parc guell non dobbiamo vederlo perché è uno schifo: Gaudì si è commercializzato.

IL refill di Subway. La baguettina catalana. Totonn ‘o mast che ci regala mangiare epiche. Giggin ‘o zuzzus che ci vende un bongo rotto.

Davk e l’Ermeneuta iniziano la composizione di un brano su matteo mirra (il testo verrà poi gettato nelle pulizie finali)

Si sconnette con le scritte sulla guitarra, Jay collassa continuamente, Daria pure. Il male assale Bread, poi gli altri, specie Fabrizio.

Il Mirracolo di Mirra.

Le legnate che prende il Napoli. El rey del Mojito.

Welcome to Singapore, stoffe by Peppe ‘o sfrigiat.

Montjuic si rivela la giornata della grinta: cannoni (no, per una volta non è quello che pensate voi) la danza del riscaldamento di Davk, la ninjata dell’Ermeneuta. il coso che scorre sul cavo. Ritrovare i propri documenti. la spiaggia di notte con improvvisazioni live @ sconnessione su vari personaggi. La pula con i carrarmati battisabbia. Il tassista tarantella la mente di bread che era già live @ male per conto suo.

Si ritorna in divisa Barcellona Live, nel buio della rambla, con la tristezza nel cuore come dei paguri scacciati da Ipanema.

 

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