La decadente sicumera dei sofismi vi offre qualcosa di cui avete sempre sentito parlare, ma della quale potreste far volentieri a meno: il due

postato il 24 Giu 2010 in Main thread
da Adrio

Posso solo chiedermi cosa sia passato per la testa di colui che ha proposto questo bislacco argomento mensile, ma suppongo che dovrei solo limitarmi a fare le mie incoerenti digressioni su questo argomento assurdo. Come suppongo tutti voi già sapete, il due è il primo numero naturale ad essere un numero pari…esso viene senza alcun dubbio prima del tre, ma subito dopo dell’uno, il che è sconcertante per certi versi. Spero vi rendiate conto che qui si fa la storia. Ma immagino che ci voglia un po’più di questo per rendere un blog interessante, ma quell’ “un po’più” è stato perduto da tempo, o quantomeno nessuno ha una reale voglia di andarselo a cercare, quindi il problema andrebbe chiuso lì.

Ma voi, giovani virgulti della nuova generazione, voi che leggete questo blog, voi che pretendete interesse in quello che leggete, non vi chiedete “cosa cazzo ci faccio davanti ad un pc, nelle fresche giornate di giugno???”? Quindi la morale è, visti i vostri possibili pochi amici e pochi patetici interessi da sviluppare nella vostra dellaqualenonfregauncazzoanessuno-esistenza, “non cacate il cazzo” e in quest’ultimo geniale, per quanto speculato, aforisma è racchiuso il senso istesso del due come bivalente natura dell’istintività umana, l’unione in esso dell’elemento scatologico e di quello sessuale. E ora forse mi è chiaro: il due è stato scelto come argomento di vera riflessione sulla condizione umana in questo squallido pianeta! L’uomo e la donna, il bene e il male, il bianco e il nero, lo yin e lo yang, la cacca e il pisello e tante altre simpatiche coppie che non potranno mai scindersi. Eh sì, il due è un simpatico numeretto (facile da memorizzare e non patetico ed obeso quanto l’uno) adottato spesso dalle filosofie orientali ed occidentali che attribuiscono una doppia natura dell’esistenza, delle idee, di dio e della Motta.

Ma non disperate, miei giovani concubini interattivi, il due presente in ogni cultura e filosofia può fare benissimo a meno di tutti noi, ragion per cui mi sembra folle e becera la sola idea di parlarne ancora! Essendo un numero capace unicamente di recar seco morte e rovina, proporrei il sofismo secolare: depennare il due. Dopotutto, se non c’è due senza tre, significa che in se stesso il due E’ il tre, dunque il problema della sua assenza non si porrebbe o almeno non dovrebbe e voi dovreste scrollarvi dal vostro torpore! Svegliatevi! Non siate così pateticamente assoggettati al due in quanto tale! Il due sarà cancellato dai nostri calendari e le giornate saranno fatte da ventitre ore composte da sessantadue minuti e mezzo ciascuna; il secondo giorno di ogni mese verrà cancellato e si passerà direttamente al terzo. Tutti coloro che hanno due testicoli o due ovaie dovranno estirparsene uno, in modo tale che l’armonia cosmica possa continuare serenamente il suo viaggio, senza eccessi.

Sono pazzo? No…no, miei biliosi crumiri…sognatore, forse, sì e così concludo il mio viaggio onirico, il mio flusso di coscienza, mio pietoso messaggio diretto ad una società in rovina e alla vostra cieca arroganza, messaggio del quale solo i più lungimiranti potranno suggerne l’essenza, carpirne la radice.

Rifletteteci bene.

 

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