Un mondiale in scatola

postato il 12 Lug 2010 in Main thread
da Viandante Solitario

Da quando la Spagna ha battuto la Germania, ogniqualvolta si parla del polipo Paul mi viene da urlare: “QUELLO SFACCIMMA DI POLIPO!!” A quanto pare ha azzeccato il pronostico, di nuovo. Com’è possibile che un’animale possa conoscere in anticipo il risultato di un evento?

Mi torna in mente il mio corso di filosofia teoretica, precisamente le ultime lezioni. Vi è un tizio, un certo Taleb, che insegna scienza dell’incertezza all’università del Massachussetts. Per spiegare l’inatteso, l’imprevisto, si serve della metafora del cigno nero; nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere un cigno di colore diverso dal bianco, tant’è vero che questa convinzione era diventata un attributo del cigno. Poi, un giorno, nacque l’inatteso. La Harendt prima di Taleb ci aveva già detto che ad una determinata causa non corrispondeva necessariamente un determinato effetto, ma col cigno nero si assiste al crollo di un verità di fatto. Sembra impossibile determinare fin dall’inizio il segno di un evento; si possono fare calcoli ed osservazioni, ma non si può più dire:”Sicuramente succederà questo”, non dopo il cigno nero.

La Spagna era la favorita fin dall’inizio ed erano stati gli Europei a suggerircelo. Gli addetti ai lavori ed i tifosi si sono fatti calcoli su calcoli, classifiche, statistiche, pronostici, ma è sempre stato il campo a svelare l’esito di un evento. Ci si poteva solo avvicinare alla risposta, e chi ha osservato meglio si è avvicinato sempre di più. Ora, noi uomini, dotati di facoltà superiori, abbiamo faticato per capire cosa si celasse dietro questo anomalo mondiale; sono stati molti gli imprevisti e chi ha seguito questo mondiale più di me lo sa bene. E allora perché a Paul è bastato scegliere tra due teche di vetro? Come può aver indovinato tutto il mondiale, partita per partita? Ovviamente una risposta non c’è anche se ho una mia interpretazione al riguardo . Mi è capitato spesso di sentire:”E’ tutto scritto, è tutto scritto”. Non sono d’accordo con queste osservazioni, siamo noi che scriviamo passo passo la nostra storia; certo siamo condizionati dall’imprevisto e dall’inatteso, ma la scelta spetta a noi. Per quanto mi riguarda Paul è un cigno nero, è un’imprevisto che ha determinato l’effetto di una serie di eventi trascendendo da pronostici e previsioni. Nulla di più.

Ad ogni modo, una parte del mondo festeggia i suoi nuovi campioni. Faccio i complimenti alla Spagna, anche se la finale è stata un pò noiosa.

Così parlò il viandante solitario

2 commenti to “Un mondiale in scatola”

  1. avatar Azazello ha detto:

    Si dice “polpo”. Sarebbe curioso analizzare in che modo il polpo abbia, di volta in volta, scelto la squadra che avrebbe vinto: non so quali organi di senso abbia, non so se abbiano usato lo stesso metodo per indurre l’invertebrato ad andare da una o dall’altra parte. Di sicuro (eh sì), me la sento di dirlo, il polpo non sapeva di star facendo un pronostico su chi avrebbe vinto una partita. Credo che non “sapesse” affatto, in generale.

  2. avatar ad.6 ha detto:

    Oltre a quotare in pieno Azazello vorrei giusto aggiungere un paio di semplici considerazioni.
    Per esempio che credo nulla si celi dietro ad un mondiale, a parte le cose banali come la bravura o la non bravura di una squadra, gli errori degli arbitri e problemi più o meno casuali come la scelta dei gironi, eventi atmosferici, ecc.
    Oppure che la questione del cigno nero che si riferisce all’inatteso non può essere una negazione del determinismo. Il cigno non è sempre bianco perché ci sono specie di cigno che nascono e restano nere: sbagliavano a credere che il cigno bianco fosse l’unico e che quello nero era impossibile. Oggi, infatti, sappiamo che è ben possibile e sappiamo anche come sia possibile, consci, invece, del fatto che da due cigni regolarmente accoppiati è impossibile che nasca un dimorfodonte. È impossibile e ne conosciamo il perché come sappiamo delle cause che hanno portato al cigno nero e che non potrebbero portare al carbonato di cigno. E poi ricordiamo che Taleb ha definito come evento del cigno nero anche periodi come la prima guerra mondiale, che, essendo frutto di un secolo di tensioni tra gli stati restaurati, proprio improbabile non era.
    Diamo, inoltre, una breve risposta al quesito Paul. A parte il fatto che è ben lontano dall’impossibile indovinare l’esito di 8 partite di fila pur senza considerare la possibile pressione psicologica che può essere presente in un giocatore inconsciamente credulone! Questi potrebbe vedere segnata la sconfitta della propria squadra dal vaticinio di questo Dio-Polpo. Ma Paul è diventato famoso PERCHÉ ha indovinato le prime sei partite, mettiamo, e per il fatto di essere un animale strano! Chi non indovina non diventa famoso, quindi è facile capire che ci arriveranno all’orecchio solamente le gesta degli individui vittoriosi a scapito dell’immensa maggioranza dei fallimenti. Allora, dato che la condizione paritaria di ogni animale che possa essere conosciuto da noi è quella di aver indovinate, diciamo, 5 partite di fila, possiamo considerare il vero Paul-profeta dalle 5 partite indovinate fino alla fine: altrimenti non lo conosceremmo ed il problema non si porrebbe. Paul si riduce quindi ad un animale abbastanza viscido e simpatico che ha indovinato l’esito di 3 partite senza sbagliare, cosa che, pur non essendocene bisogno, fa risultare Paul ancora più (giustamente) banale.
    Però, in effetti, la filosofia dà un tocco di fantasia al blog!

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