Colonnello, mio Colonnello

postato il 10 Mag 2011 in Main thread
da Azazello

Ho scritto questa roba in secondo liceo, ispirato da Parini. La dolce fanciulla ivi descritta è la mia (grazie a Dio) ex professoressa di filosofia, che NON MI AZZARDO A NOMINARE viste le tarantelle di cui qualcuno saprà, una donna forte ma gentile, perseguitata dalla sfortuna di essere se stessa e dalla curiosa caratteristica di rendere grigio e scuro qualunque ambiente la contenga. Nel complesso posso dire che ha contribuito molto alla mia formazione, soprattutto per quanto riguarda l’indispensabile componente di afflizione e rovina, per cui ho ritenuto giusto dedicarle questi settenari sghembi (sghembi perché hanno gli accenti totalmente a caso, sigh), i cui avvenimenti sono stati (de)scritti in tempo reale, forte delle emozioni che ci regalava ogni dì. L’opera, che ha avuto una ricezione piuttosto favorevole, è stata pubblicata solo un anno dopo la sua composizione, quando l’autore ha scoperto che i due professori che lo sopportavano non sarebbero stati in commissione, al contrario della protagonista che invece era proprio membro interno xD

Appropinquasi ‘l corvo:
scivolando entra in aula,
guarda il giovane, torvo,
che paventando gnàula,
il loco in aura nera
avvolge, e cala sera.

Ed ecco, or che s’è assisa
comincia ‘l tribolare:
il terror già s’avvisa,
virtù vedi oscillare
di chi al timor s’arrende
di chi la fine attende.

Il parlar turpe inizia
dell’osceno pennuto
e lercio l’aere avvizia.
Non v’è spème d’aiuto
ché l’essere malvagio
gode d’altrui disagio.

 

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