Indifferenti

postato il 16 Mag 2011 in Main thread
da freeronin

Il titolo non è un plagio, ma una citazione: questo testo è nato quando pensammo, con altri di un gruppo di lettura di cui non vi sto a parlare, di comporre un dialogo sull’indifferenza, prendendo spunto dal famoso testo di Gramsci. Purtroppo il dialogo non ha mai visto la luce, ma, intanto, ne condivido con voi la prima “battuta”, composta, appunto, dalla sottoscritta.

Noterete che è un po’ datato, risale a circa cinque anni fa… ma tant’è: in fondo da questo fatto derivano anche buona parte dei motivi per cui ho pensato valesse la pena pubblicarlo e farlo leggere…

INDIFFERENTI

Nella Divina Commedia gli ignavi non sono degni nemmeno dell’inferno.

Probabilmente è vero: io posso rispettare le idee degli altri, per quanto diverse dalle mie… ma le non-idee non posso rispettarle, e in effetti metafisicamente non posso nemmeno odiarle in quanto inesistenti.

Concretamente credo di non poterle odiare perché non hanno identità, sono una forza distruttrice, la più potente forza distruttrice, ma senza volto e senza finalità. Posso solo individuarle nel mezzo di una massa indeterminata, e magari odiarle per quello che non sono. Come se questa confusione non bastasse, mi trovo in una situazione in cui quello che devo fare perché i miei ideali si realizzino è proprio estinguere questa forza esclusivamente distruttrice, attraverso la generazione di una forza motrice ancora più potente; e non c’è alcun motivo per cui non vi possa riuscire.

L’indifferenza si nasconde: non è il Cattivo delle favole, non è la Bastiglia, che con molta fatica può essere espugnata, non è lo schiavista, non è il dittatore che ha un nome e un volto. Un volto fin troppo noto.

Quando si fa notare la direzione che ha preso il mondo, l’uomo-massa è lagnoso e la massa è indifferente: l’uomo-massa davanti ai suoi simili fa finta di niente per essere accettato. Oppure recita sfacciatamente la parte dell’inconsolabile e impotente vittima del sistema, senza accorgersi del fatto che il sistema è lui. E il resto della massa lo incoraggia, per esorcizzare la paura latente di una vittima vera che può pensare sul serio di cambiare quel sistema tanto comodo.

L’unico atteggiamento che l’uomo–massa non assumerà mai è quello di reagire. E infatti la sua indifferenza è la scala a pioli che il dittatore calpesta, la massa compatta e cieca il suo sostegno.

Gli dirai che la corruzione e l’imbarbarimento dei costumi, la riduzione a merce di tutto ciò che abbiamo intorno, lo riguarda, che non parli di pianeti lontani…

Magari piangerai, griderai le tue idee e strepiterai, potrai pure insultarlo, potrai cercare in ogni modo di attirare la sua attenzione, potrai morire dilaniato davanti ai suoi occhi… distorcerà la mascella in un ghigno e tra i denti sibilerà: “questo è scemo”. E tutti i suoi amici rideranno con lui, rendendolo soddisfatto.

È tutto quello che ha da dire, il “Non Sapere” è la sua unica arte: egli è capace di tuffarsi in un mare di idee, notizie o opere d’arte senza uscirne minimamente bagnato.

Essendo l’uomo-massa materia inerte, sorge spontaneo ogni paragone con le leggi della fisica: in natura ogni elemento, per esempio gli elettroni in un atomo o un oggetto attratto dalla gravità, se lasciato libero tende ad occupare il posto che richiede minore energia da parte sua.

Ma l’uomo dovrebbe cercare lo stato più eccitato, perchè ogni suo momento potrebbe essere l’ultimo: l’uomo vive una volta sola come uomo, si crea e si distrugge, e ha un’eternità a disposizione per esistere inerte, come cibo per batteri decompositori.

L’uomo è vivo, e mosso da fini, prima che da cause.

Ho fiducia dell’uomo, ma deve prima ridiventare uomo.

3 commenti to “Indifferenti”

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  2. avatar Vobby ha detto:

    Io, come sai, cinque anni fa scrivevo decisamente peggio, e probabilmente non avevo la minima idea di che cosa avesse mai detto o pensato Gramsci. Che invidia.

  3. avatar Deluded Wiseman ha detto:

    Putent.

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