postato il 27 Set 2010 in Main thread
da ad.6

INIZIO
Il fatto che questo post non inizi parlandovi di se stesso potrà in principio sembrarvi strano, singolare, ma vi assicuro che non è come credete. L’autoreferenzialità è stata infatti da me più volte bollata come assolutamente coerente con se stessa e col mondo, cosa per cui mi risulterebbe come minimo svantaggioso il parlarne ed ancora maggiormente il non parlarne, per cui:
INIZIO
che a sua volta non inizierà come inizia, sono costretto a dire. Inizierà quindi col dire, parliamo sempre dell’Inizio, cosa ne pensa del concetto che dà gaiezza a questo mese! (D’altra parte non credo sia giusto o coerente far parlare altri al mio posto, ma tante sono state le richieste dei lettori che visto il post e trovatolo bello mi hanno scongiurato di scriverlo per come essi lo avevano letto, che davvero non me la sono sentita di deluderli! Questo certamente tralasciando il fatto che si sarebbero di sicuro seccati di non aver letto ciò che avevano letto, rovinando così la loro preziosa giornata.
INIZIO
link-reale-dall-inizio-del-post-fino-esattamente-alla-i-di-questo-qui-qui-qui¹.
Adesso, una volta letto per intero l’Inizio di questo post, nota acclusa, possiamo finalmente dare la parola all’Inizio come in esso ci prefiggevamo.
Inizio: “Eccomi! Essendo io l’inizio del post è inequivocabile che qui il post abbia
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quindi potete agevolmente leggerlo partendo da qui, cosa che io stesso ho fatto, compiacendomene. Diciamo che, giusto a titolo informativo, mi è venuta presto l’idea di non scrivere un post informativo sull’assurdo, ma di entrarci dentro quanto potevo, benché abbia spesso scambiato l’assurdo per congruenza ed affermazione. In questo modo ho terminato adesso il succitato post, in onore alla coerenza che mi sono imposto quando l’ho iniziato. D’altra parte ho subito affrontato il grave dilemma, ossia il fatto che per scrivere cose assurde bisogna pur sempre accennare alle cose non assurde, vanificando l’assurdità generale”.
Inizio: “Infatti è in questa maniera che ad.6 ha provato, pubblicando il post e fallendo”.
ad.6: “Non confermo quello che dici. Lo nego, anzi”.
Inizio: “Banale. Credo invece che il modo, forse l’unico modo per parlare di Assurdo, sia quello di ristabilire in maniera fittizia e palesemente reale, in un racconto, l’assiomatica del mondo fingendo e credendo profondamente, dal nostro punto di vista, che sia reale. Insomma, un po’ quello che fece Dio quando creò il mondo! Così, vedete, Inizio ha cominciato a creare se stesso, il suo mondo con tutte le sue ragionevoli regole (circonferenza/diametro = 3), con se stesso e le sue infinitesime particelle (realmente) elementari che si muovono e possono star ferme, come tutto il resto delle cose. Ha quindi di seguito voluto tener fede a quanto detto e così ha creato un mondo impossibile con regole assolutamente fantastiche (circonferenza/diametro = pi), con me (ad.6), che ne scriverò quando arriverà il momento, con voi che adesso leggete e con tutte le infinitesime particelle che si comportano in modo abbastanza incredibile (per il nostro Inizio, così creativo). Quello che ha creato, essendo di fantasia tanto fervida, è un mondo dove l’errore è assiomatico, l’incompletezza un dato di fatto, il paradosso una possibilità espressiva. Non un granché di mondo, evidentemente. Ha quindi passato il resto della sua vita a rendere più plausibile il proprio mondo, perché, per contrasto, ne risultasse veramente assurdo il solo dei due ad essere stato inventato, benché lo fossero entrambi. Nacque come sappiamo e come indubbiamente fu, visse e pensò che rispetto al suo mondo la cosa più assurda di tutte, quella che senza sosta continua a negare se stessa, era proprio il Nulla! Così, per non dar spazio a quell’immenso Nulla fuori dal suo mondo, l’Inizio visse e visse molto, molto di più di quanto non fece in realtà, col solo scopo di non lasciare che il mondo da lui creato sostituisse il suo stesso creatore col Nulla, che l’assurdo vincesse, che parlasse al suo posto quando lui ormai non c’era più! Decise così di vivere anche prima della propria nascita, perché al Nulla va concesso solo se stesso e neanche quello, ed in tal modo visse a ritroso senza che il tempo avesse realmente un verso e poi visse in avanti, con un prima e con un dopo che egli stesso giudicherebbe sensati, se mai fosse vissuto come lo fu Inizio. Arrivò dunque alla fine del tempo, che egli stesso aveva creato assieme a sé perché il mondo fosse meno assurdo possibile, quindi limitato. Oltre la fine, finalmente nel Nulla (ne era mai uscito?), si chinò verso il basso e poco lontano c’era il nostro universo, incredibile ai suoi occhi. Vide di come si era sviluppato e di come anche i suoi abitanti si fossero accorti delle assurdità intrinseche alla natura (scusatemi se in questo punto vi presento un innocuo ossimoro logico, ma questa è la realtà), di come molti se ne preoccupassero e di come moltissimi altri non se ne curassero per niente; di come, tra chi se ne curava, ci fosse il suo creatore e di come stesse lì a pensare seriamente cosa poter scrivere sull’argomento di fine settembre 2010. Pensò così di aiutarlo per dare senso e sensata fine alla propria esistenza”.
ad.6: “Si, ma questa non è la tua storia!”
Inizio: “Certo che non lo è! L’ho inventata io, dall’inizio alla fine, comprendendo in ciò me e te, autori reali ed attori ancora più reali!”
ad.6: “Ancora una volta, spudoratamente, menti”.
Inizio: “Credo che in un post sull’assurdo sia abbastanza assurdo dire cose sensate, non trovi?”
ad.6: “Sciocchezze!”
Inizio: “Bravo, hai capito il concetto”.
ad.6: “Chiaro. Si accettano sempre le idee dall’esterno”.
Inizio: “Vedo che trovi che la forma del dialogo si confaccia bene all’argomento de mese. Antico e banale.”
ad.6: “E comunque sai che, a ben vedere, non c’è assurdità logica nella finzione”.
Inizio: “Ed io ti faccio presente che Inizio ed ad.6 coincidono”.
Inizio: “Infatti”.
Inizio: “Siamo d’accordo”.

Inizio: “Ah! E, sinceramente, se questo post vi sembra come gli altri che ho scritto, allora ci dev’essere un grave problema, in voi o in me!”
Inizio: “Quali altri?”
Inizio: “Più che altro mi chiederei quale me”.
Inizio: “Alla quarta risposta a partire da questa il post finirà.”
Inizio: “E su questo, per concludere, temo di doverti ancora una volta contraddire”.
Inizio: “Falso. Ed irrimediabilmente banale.”

¹purtroppo i “qui” da qui¹ in poi si ripetono indefinitamente.

[Cose interne al post che ho messo alla fine per un ovvio motivo:
– Premetto dicendo, per chi non l’avesse notato, che ad.6, vista la bruttura dell’argomento precedente, ha deciso di non rovinarsi la reputazione scrivendoci un post, pur tuttavia facendolo, avendo così come fine e come causa l’aver ottenuto un considerevole “colpo gobbo”!!

– In questo post dirò solo ed esclusivamente cose vere e conclamate ed anzi vi invito ad intervenire per correggermi. Grazie mille.]

4 commenti to “”

  1. avatar Azazello ha detto:

    COMMENTO
    qui c’è scritto qualcosa che sicuramente non è un commento e la cosa risulta molto strana perché il contesto in cui è scritta è proprio quello di un commento.

    Comunque non sono sicuro di aver capito proprio tutto (o una parte) del post. Mi riservo di fare un commento giusto (o di non farlo) quando avrò la sensazione di aver capito qualcosa xD

  2. avatar ad.6 ha detto:

    Ahah! In effetti, oltre ad essere lungo, è anche stracolmo di cose di vario tipo.
    Ed immagino che questa lunghezza e questa improbabilità allontanino dalla lettura, ma (ovviamente) invito a fare il contrario ^^.

  3. avatar Vobby ha detto:

    dovresti scrivere di più!

  4. avatar ad.6 ha detto:

    Grazie! Ed ora mi sono accorto che sotto “Commenti recenti” viene visualizzato esattamente “Vobby su”, giustamente!

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