Maschere: ovvero come infilare nello stesso post l’Uomo Ragno, Pulcinella e i Daft Punk.

postato il 13 Nov 2010 in Main thread
da Deluded Wiseman

Premessa: ci sono tante cose interessanti da dire sulle maschere, il che, a dispetto di quanto possa sembrare, costituisce un problema, visto che alcune di esse sono un po’ scontate. Però, per rispetto di tutti i soldi che ho buttato in fumetti di gente con le maschere, ho il dovere morale di scrivere qualcosa, banale o scontato che sia. Quindi, per cominciare; bè, usi pratici di una maschera: ce ne sono tantissimi(fare il fesso a carnevale, il supereroe o il pervertito sessuale, essere seppelliti con gli onori di un re miceneo, ecc.), ma molti di essi, la maggior parte direi, si possono facilmente ricondurre all’utilizzo più intuitivo e banale di una maschera, ovvero nascondere la propria identità, non essere riconosciuti.

Giusto? Sì, ma non esauriente. Qualche esempio: i Daft Punk e gli Slipknot hanno bisogno di nascondere la propria identità?  E Pulcinella e Arlecchino? Dubito che si mascherino per tema di rappresaglie da parte di fan delusi, o da parte di altri burattini vendicativi. Che Pulcinella, poi, neanche ce l’ha un’identità da nascondere, sempre con quella maschera addosso. Ma in effetti sta cosa dell’identità da nascondere, in termini più nerd “identità segreta”, è un po’ farlocca: prendiamo, qualche supereroe random, Zorro e l’Uomo Ragno, và; c’hanno bisogno dell’identità segreta? “Certo, altrimenti la famiglia  De la Vega subirebbe l’ira del governatore spagnolo, e cosa direbbe mai la povera zia May se sapesse che suo nipote è quell’orribile Uomo Ragno?” Sì, vabè, si tratta anche di questo, di un minimo di coerenza interna al racconto (chiamiamola ““realismo””, con molte virgolette), ma in realtà, diciamocelo, non gliene frega nulla a nessuno. Pensiamo a quel marcantonio volante di Superman, ad esempio, che se ne va in giro da 75 anni con il ricciolino sulla fronte e senza occhiali, e nessuno lo riconosce, manco quella che se lo scopa. E infatti, direte voi, miei perspicaci amici, Superman riesce ad essere irrealistico persino in un mondo in cui diamo per assodato possa esistere un alieno volante e dal cuore d’oro. Vero, però la gente se lo compra, e si va a vedere i film, eccetera. Segno che, la suddetta gente, oltre a non capire nulla di fumetti, in  generale se ne sbatte che il personaggio abbia l’identità segreta per proteggere la famiglia e stronzate così; dico, ci fidiamo di Don Diego, siamo sicuri che, anche se tutti sapessero che lui è Zorro(che poi, anche lì, il baffetto è inconfondibile..), in qualche maniera se la caverebbe, e la zia May potrebbe anche accettare il fatto che il nipote è un ometto, e può decidere se girare di notte per i vicoli con una calzamaglia attilata. Quello che importa a chi è affascinato da personaggi buffamente mascherati, non è il fatto che le maschere nascondano l’identità dei personaggi, ma che la annullino, che le assorbano. Non ci importa nulla che ci siano Don Diego, Bruce Wayne o Pino Mauro, ci importa del simbolo che la maschera è diventata, e di cosa rappresenta, che sia lo spirito di ribellione degli zotici losangelini, lo spirito americano, o quello napoletano, o la presunta futuristicità della musica elettronica(ricordate i Daft Punk?). Tanto che se il povero Don Diego passasse a miglior vita, qualcuno potrebbe sostituirlo, chessò, Bernardo(!) e per noi non cambierebbe nulla, Zorro rimarrebbe quello che, quello che rappresenta. Infatti è quello che succede a un sacco di personaggi dei fumetti, tipo Capitan America o Robin(di Batman&Robin): gli uomini dietro la maschera muoiono, ma quello che essa rappresenta, ovvero la supponenza americana in un caso, e la gioia di combattere il crimine in calzonicini corti, l’altro. L’esempio perfetto è questo personaggio, Phantom (tradotto durante il Ventennio nel più’ maschio e romano “Uomo Mascherato”, il che, per quanto sia orrendo, da al personaggio il diritto sacrosanto di essere nominato in questo post) che gira con una maschera(dai!) anche se sostanzialmente vive con una tribù del centro Africa sconosciuta al mondo, (lui ovviamente è bianco) e combatte contro i pirati, senza avere una vita “in borghese” o cose simili, tipo Pulcinella, insomma. Perché la maschera, allora? La maschera è il suo potere: si tramanda di padre in figlio da millemila secoli, al punto che la gente del luogo, arboricoli sempliciotti, e i criminali, notoriamente sciocchi e superstiziosi(lo dice anche Batman nell’atto di scegliere di vestirsi da topo volante per il resto della vita!), credono che Phantom sia una specie di demone immortale, e questa fama inquietante costituisce la sua più grande arma. Tutta i membri della stirpe smettono di essere umani, immolandosi alla maschera del fantasma, un simbolo, un totem, che assorbe le loro vite e le identità loro e dei loro figli.

Quindi, bambini, al prossimo carnevale, pensate che non importa tanto chi siete, ma la maschera che indossate. Dietro la maschera le facce cambiano, ma la scorza rimane la stessa, ed è quella che la gente ricorda. E se questo vuol dire che vi ricorderanno come Pulcinella o Batman a vita..cazzi vostri.

2 commenti to “Maschere: ovvero come infilare nello stesso post l’Uomo Ragno, Pulcinella e i Daft Punk.”

  1. avatar Azazello ha detto:

    Vorrei confermare quello che stai dicendo, in particolare su Zorro, che più volte si fa sostituire da Bernardo quando è indisposto o quando sa che verrà catturato (questo è sadismo, secondo me, anche se poi lo rilasciano sempre dicendo una cosa tipo “Ma vedi se ‘sto coglione sordomuto può mai essere Zorro”)

  2. avatar Deluded Wiseman ha detto:

    a ragione, direi

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