Se non dici di no, io ti spello il popò!

postato il 10 Giu 2011 in Main thread
da VaMina

Vamina ha dei seri problemi a dire no. Lo sa anche il suo psicologo.
Il lettore potrebbe pensare che il vero problema di Vamina sia la sua incomprensibile ostinazione a parlare in terza persona, ma in realtà si potrebbero fare lunghe liste sui problemi di Vamina, quindi torniamo alla faccenda del no.
Ecco, non è che io non sappia dire no, perché prima o poi lo dico, ma possono presentarsi diverse situazioni:
a) Dico no dall’inizio, ma poi anche per la cosa più stupida posso sentirmi in colpa una quantità di tempo veramente ridicola, che può andare dai 15 minuti ai 4 giorni, a seconda della domanda;
b) Al principio dico sì, però era una cosa che non volevo/potevo fare, quindi poi dopo aver passato diversi giorni in preda alle turbe interiori, dico ugualmente no, ma a quel punto le persone a cui ho detto no si offendono, e io mi convinco che non mi vorranno mai più bene e che morirò sola;
c) Dico sì a qualcosa, ma non mi piace farla, quindi quando mi chiedono ancora di farla, o accetto ancora e mi lamento, oppure, per la frustrazione accumulata, rispondo no con una violenza che la situazione non richiedeva;
Naturalmente non mi sento sempre male quando dico no a qualcosa, sto parlando di richieste accettabili, non cose tipo “Posso rubarti la borsa?” oppure “Vuoi fare sesso con me, tizia di cui non so nemmeno il nome?” o anche “Vuoi una caramella?”… no vabbe’ forse a questa non sarei nemmeno sopravvissuta.
Parlando sempre di situazioni ordinarie, però, il fatto è questo. Quindi io dico no, anzi non sono nemmeno una che in genere si butta nelle imprese, ma i miei no sono come i bambini, farli uscire è lungo e orribile (come questa similitudine).
Prendiamo quei maledetti tizi che raccolgono i soldi per strada, io li odio. Con loro si applica sempre l’opzione C, per cui prima io dò loro dei soldi, poi per le sei volte successive li insulto in preda alla furia cieca, come quel giorno in cui gridai a uno di loro che odiavo lui e pure i bambini, e non era nemmeno vero, io odiavo solo lui, trovo carini i bambini!
Il fatto è che anche se dico di sì, compro un vestito che non mi piace per non far dispiacere la commessa, dò tutti i spiccioli che ho ai tipi che si piazzano sotto l’università, non risulto nemmeno gentile, perché poi dopo subentra la modalità “psicopatica che se avesse una mazza ti sfonderebbe la macchina”.
Come risolvere l’annoso problema?
Sono state interrogate le amiche di Vamina, purtroppo spesso vittime dell’opzione B, che hanno risposto:
“Dicci no dall’inizio e non ci rompere le palle.”*
E avevano ragione!
Quindi, Vamina, se vuoi dire no dici no e non ci rompere le palle.

P.S. Sono contenta che il mio psicologo non sia freudiano, non avrei sopportato di sentire quale problema sessuale infantile legato ai miei genitori io abbia.

*Ok magari non hanno detto non ci rompere le palle, ma lo pensavano sicuramente.

 

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