Autore: Bread (aka Eduardo Schiavo)


Biografia

Bread nacque nell'anno domini 1992, probabilmente per caso, dall'incrocio tra un camaleonte ed un Pony a due teste. La sua famiglia molto singolare gli causò notevoli traumi infantili (anche perché non riusciva a capire quale fosse la madre e quale il padre, né quanti fossero.. date le due teste del Pony). Ad ogni modo, sin da giovane Bread mostrò una particolare attitudine al lavoro manuale.Era un maestro nell'uso della saldatrice per il legno, nella costruzione di lanterne per ciechi e cuciva splendidi guanti per monchi. Passò buona parte della sua vita dedicandosi a queste attività; sfortunatamente un giorno qualcuno gli fece notare la totale mancanza di senso di ciò che faceva ed egli cadde in una profonda depressione. Il giovane Bread iniziò ad assumere droghe. Dopo un po', insoddisfatto, decise che sarebbe stato meglio se le droghe avessero assunto lui. Così fu.. le droge lo assunsero.. ed a tempo indeterminato.Bread, infatti, passa ora quel po' che gli rimane da vivere in un perenne stato confusionale durante il quale scrive assurdità su di un blog gestito da persone drogate almeno quanto lui.


Contatti

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Tutti i post di Bread


Che ruota di trasferta..

postato il 4 Dic 2012 in Cazzi e mazzi personali, Il rubricone musicone rotolone
da Bread

[In questi giorni riascoltando a caso i chillers e i uait lais ripensavo agli ultimi concerti che sono andato a vedere fuori e mi è venuta voglia di radunare due o tre persone a caso per prendere il primo treno per un concerto qualsiasi in un qualsiasi posto. Questo post sono una serie di banalità che mi sono venute in mente ma volevo scriverle lo stesso..]

 

Io sono sempre stato una di quelle persone che si lamentano del fatto che a Napoli non viene mai nessuno a suonare. Mai nessuno a parte gruppi italiani (che comunque scendono abbastanza raramente se non sono di Napoli) o vecchi mostri che vengono a farsi un giro a fine carriera quando ormai non ce la fanno più. Me ne lamento e penso: “ma che cazzo perché quei maledetti milanesi devono avere concerti sotto casa ogni settimana e io invece devo farmi un viaggio interminabile?!”

 

Poi però realizzo che a me quel viaggio interminabile piace, forse anche più del concerto stesso. Alzarsi presto per arrivare alla stazione con lo zaino pieno di bottiglie avvolte nel giornale, mangiare per due giorni i panini gusto colla del McDonalds perché costano poco e già il viaggio ed il concerto ti hanno svuotato le tasche; perdersi in macchina in mezzo a posti del cazzo, aspettare il pullman al freddo per tornare dal concerto che è stato spostato in un luogo improbabile all’ultimo momento, sono tutti aspetti che in realtà mi piacciono davvero. Poi ci sono anche le sorprese inaspettate, tipo scoprire che la camera d’albergo che hai pagato un prezzo tutto sommato basso in realtà è una suite, o che ci sono i cani all’ingresso del concerto proprio quando non hai portato una certa cosa; scoprire che la location del concerto è un castello fighissimo o uno stadio enorme, e che ci sono fuochi e luci che avresti difficilmente visto al Palapartenope. Senza contare il fatto che poi puoi atteggiarti dicendo “io sono andato a vedere i pinomauri fino a [inserire posto lontano]” e far rosicare un discreto numero di persone che invece non ci è andata.

 

Ciò detto, se ogni tanto qualcuno venisse a Napoli io potrei vedere il doppio dei concerti spendendo la metà e sarei contento; però se vivessi in un posto in cui posso vedere più o meno tutti i gruppi che ascolto perché prima o poi ci passano mi perderei il gusto della trasferta. Quindi tutto sommato il maledetto milanese medio che va a sentire mezzo mondo sotto casa sua non lo odio così tanto, perché io vado a vedere più posti alla facciaccia sua!

Giovinò mi fate sedere?

postato il 1 Mag 2012 in Main thread
da Bread

[Chiudiamo l’argomento del mese con un post del cazzo, che però almeno è un post, dato che non posto da troppo tempo posto questo post anche se è un post del cazzo e visto che l’argomento l’ho scelto io dovevo postare un post, visto che il post introduttivo è stato postato in ritardo, ora la smetto di dire post giuro. Lo faccio solo un’ultima volta: post!]

Vi sono dei luoghi che esistono davvero, altri che esistono solo nelle leggende e nell’imaginario collettivo e la cui esistenza non è verificata né riconosciuta dai più: luoghi come il Paradiso, l’Inferno, Asgard, Atlantide, il Valhalla.. o il C33. Le leggende narrano di quest’ultimo come di un pullman che porti da uno stazionamento che nessuno ha mai avvistato (le antiche cronache parlano di piazza Leonardo, ma nessuno vi ha mai trovato tracce del leggendario pullman) sino a Monte Sant’Angelo [Una sede dell’università, nel caso qualcuno non di Napoli abbia la sfortuna di leggerci]. Vi sono fermate che hanno sul tabellone la scritta “C33”, quelle più tecnologiche riportano anche l’orario a cui dovrebbe palesarsi ma, giunta quell’ora, la scritta scompare magicamente. Del pullman nessuna traccia.
C’è chi perde la speranza e va via scegliendo percorsi alternativi, chi prende altre linee. Ma c’è chi resta perché nutre la profonda convinzione che il C33 esista. Ebbene il C33 esiste.. io l’ho visto! Ci sono salito più volte, e vi narrerò di ciò che ho potuto vedere e sentire in questo luogo meraviglioso.
Le specie che popolano il Pullman sono fondamentalmente tre: “i vecchi”, “gli universitari in ritardo” e “i casi umani”.

-I vecchi. Dovete immaginarveli un po’ come gli zombie di un film splatter: salgono ad orde dimenando goffamente bastoni e carrelli della spesa colpendo chiunque e producendo bizzarri versi. Alcuni di questi sono stati decifrati e tradotti nella nostra lingua e suonano come “Un momento!”, “Faciteve chiù allà”, seguono poi diverse imprecazioni su “i giovani d’oggi”. C’è solo una frase che sanno pronunciare nella lingua corrente:”giovinò mi fate sedere?”. Se sentite questa frase, siete fottuti. Le alternative sono due: a) rispondere “sì” e farvi tutto il viaggio in piedi per cedere il posto a un vecchio che scenderà alla prossima fermata, b) rispondere “no” e venire divorati da un’orda di zombie inferociti, perché gli zombie non chiedono il posto.. lo pretendono!

-I casi umani. Questi sono di diverse specie che vanno dagli individui semplicemente bizzarri, a quelli completamente pazzi. In genere i pazzi si aggirano sul confine vomero-soccavo. Queti individui, nati da chissà quale amore incestuoso, parlano la stessa lingua degli zombie ed alcune volte si fermano a parlare imprecare con loro, maledicendo il conducente o il resto del mondo.

-Gli studenti universitari in ritardo. Questa categoria (che pure si divide nei suoi sottogruppi), così come le altre due, brama una sola cosa: il posto a sedere. Questi però hanno la sfortuna di non poter pretendere nulla, ma sfruttano la loro intelligenza superiore (superiore a quella degli zombie e dei pazzi, capirai..) per escogitare tattiche che li porteranno ad essere seduti. Due sono le strategie principali:

-Il posto alternativo. Vengono assaltati posti come, la ruota del pullman, oppure lo spazio tra l’ultimo sedile e la cabina del conducente, qualsiasi cosa può rivelarsi un potenziale sedile per l’universitario assonnato.[I posti alternativi, seppure scomodi, hanno il vantaggio di essere inattaccabili dai vecchi]

-La marcatura a uomo. Questa tecnica consiste nell’individuare la figura seduta che ha l’aria di scendere prima e piazzarsi lì vicino aspettando che questa scenda. Il successo di questa tecnica dipende dalla capacità dello studente di discernere “il tipo di via Epomeo” da quello del Vomero e del Parco san Paolo, capacità che si affina con gli anni.

Al ritorno il leggedario pullman fa un percorso diverso da quello dell’andata (probabilmente per far perdere le proprie tracce) e passa per il leggendario Rione Traiano, terra di spacciatori e cammoristi, di povera gente e di bambini tammarri. Questi ultimi salgono spesso sul pullman molestando i passeggeri con la musica tamarra dei loro cellulari.

Terminato il giro, il C33 torna nell’ombra: gira l’angolo ed è svanito. Non puoi dire se lo rivedrai mai più, ma sai per certo che esiste e che le voci al riguardo non sono solo leggende. Forse un giorno vivremo in un mondo in cui i C33 passano e la gente riesce ad arrivare in orario all’Università!

Eccolo, eccolo! xD

postato il 11 Apr 2012 in Main thread
da Bread

Bene, come molti di voi avranno notato, avevo dimenticato di mettere l’argomento corrente, altri autori hanno pensato bene di ricordarmelo ed io, non pago, l’ho dimenticato di nuovo. Questo spiega perché oggi è 11 ed io sto facendo solo ora il post introduttivo; chiedo scusa a quei poveri disgraziati che hanno avuto la sfortuna di incappare in questo blog e che (forse per problemi mentali seri) continuano a leggerlo.

Arrivo al sodo e smetto di perdere altro tempo dato che ne ho perso già troppo: luoghi. Spiego un po’ cosa intendo: nella vita avrete sicuramente visto luoghi che vi hanno colpito particolarmente, oppure vi sono luoghi che avete sempre desiderato visitare, ma soprattutto luoghi della vita di tutti i giorni che, per qualche motivo, hanno un significato particolare; luoghi dell’infanzia che avete visto modificarsi e crescere con voi, oppure anche posti che vi fanno schifo, posti di cui avete paura, posti in cui vi sfrantecate il cazzo vi annoiate molto etc. Insomma che si parli di luoghi…

PS: Ho controllato tra i vecchi argomenti e non c’è nulla di simile, ma non so perché ho come la sensazione che un argomento del genere sia già stato discusso, se è così ditemelo che cambio.

PPS: Scusate ancora per il ritardo

Il Piccolo Lucio Returns

postato il 8 Ott 2011 in Senza categoria
da Bread

Dopo* il grande successo di “A me me piace ‘a nutella” campione di vendite dello squallore, il Piccolo ci regala dei nuovi grandissimi successi quali \'O Playboy, e Coca cola e patatine. La produzione è nettamente migliorata, sia nei video che nelle registrazioni audio, mi chiedo chi diamine si occupi dei video di questo panzarotto canterino. Mi chiedo anche con un infanzia del genere come mai potrà crescere ‘sto povero cristo.

*In realtà non sono sicuro che siano stati fatti dopo, ma io li ho scoperti dopo:°D, tra l’altro sono davvero fatti meglio quindi credo di aver ragione.

Mr. Brightside

postato il 6 Ott 2011 in Senza categoria
da Bread

Ridiamo un po’ di vita a questa sezione!

Mr. Brightside – The Killers

I’m coming out of my cage
And I’ve been doing just fine
Gotta gotta gotta be down
Because I want it all
It started out with a kiss
How did it end up like this
It was only a kiss, it was only a kiss
Now I’m falling asleep
And she’s calling a cab
While he’s having a smoke
And she’s taking a drag
Now they’re going to bed
And my stomach is sick
And it’s all in my head
But she’s touching his—chest
Now, he takes off her dress
Now, let me go

I just can’t look its killing me
And taking control
Jealousy, turning saints into the sea
Swimming through sick lullabies
Choking on your alibis
But it’s just the price I pay
Destiny is calling me
Open up my eager eyes
‘Cause I’m Mr Brightside

I’m coming out of my cage
And I’ve been doing just fine
Gotta gotta gotta be down
Because I want it all
It started out with a kiss
How did it end up like this
It was only a kiss, it was only a kiss
Now I’m falling asleep
And she’s calling a cab
While he’s having a smoke
And she’s taking a drag
Now they’re going to bed
And my stomach is sick
And it’s all in my head
But she’s touching his—chest
Now, he takes off her dress
Now, let me go

I just can’t look its killing me
And taking control
Jealousy, turning saints into the sea
Swimming through sick lullabies
Choking on your alibi
But it’s just the price I pay
Destiny is calling me
Open up my eager eyes
‘Cause I’m Mr Brightside

I never…
I never…
I never…
..I NEVAAAA…

Una strana giornata

postato il 9 Set 2011 in Main thread
da Bread

[Ho deciso di scrivere una breve, stupida storia sulla carta. Niente di troppo originale, ma mi sembrava simpatica l’idea (ispirata dal post di Azazello)]

Ludovico si svegliò dolorante intorno alle cinque e trenta del mattino, era ancora presto, la sveglia sarebbe suonata ben trenta minuti più tardi. Tuttavia i dolori intestinali non gli permettevano di riaddormentarsi, pensò: “ecco, la diarrea”. Gli accadeva sempre quando era in ansia, e per l’appunto quel giorno avrebbe dovuto sostenere un esame. Scese dal letto tutto assonnato e si diresse al bagno; una volta liberatosi si accorse con sorpresa che mancava il rotolo di carta igienica. Cercò nel mobile dove teneva l’altra carta. Niente. Lavatosi come meglio poté uscì dal bagno stizzito dall’inconveniente, erano ormai le sei meno un quarto, fermò la sveglia, ormai inutile, ed accese la luce. Guardandosi intorno si accorse che sugli scaffali della sua libreria non era rimasto più niente se non i soprammobili che teneva davanti ai libri. Il resto era svanito, la scrivania era preoccupantemente sgombera da tutti quei fogli e cartacce che abitualmente la occupavano. Restò per un poco ad osservare la stanza inebetito… sebbene turbato nel profondo da quella strana situazione non si perse d’animo, pensò: ” farò tardi all’esame! quando torno cercherò di capire cosa sta succedendo”. Si vestì rapidamente e frugò nei cassetti alla ricerca del libretto (anche nei cassetti mancavano all’appello varie cose), del libretto trovò soltanto la copertina di plastica che in genere lo conteneva. Frugò nel suo portafogli per cercare i documenti; alla carta d’identità era toccata la stessa sorte del libretto: solo la fodera,
non notò l’assenza di contanti dato che il suo portafogli ne conteneva raramente. Scese e si affrettò alla fermata dell’autobus, giuntovi si cacciò una mano nella tasca per prendere una sigaretta, ma vi trovò solamente un ammasso di tabacco sparso e dei piccoli cilindri bianchi. Estrasse dalla tasca quel mucchio informe e lo gettò furioso in un cestino vicino alla fermata.

Quando Ludovico giunse all’Università in questa regnava il caos. Vide gente che correva a destra e a manca, vide gli addetti alla segreteria in preda al panico che litigavano tra di loro, vide professori fissare con sgomento l’interno delle loro borse. Restò al centro del salone d’ingresso per alcuni minuti a fissare incredulo quella situazione che mai nella vita avrebbe immaginato di vedere. Fu risvegliato dal suo stato di trance da un impiegato gobbo che correndo per la sala lo urtò e gli urlò: ” E’ scomparsa la carta!!”

Ludovico capì. In un attimo quelle parole pronunciate da quel bizarro figuro gli fecero collegare tutta la serie di strani avvenimenti di quella giornata. Era scomparsa la carta. Documenti, registri, incartamenti varii… tutto scomparso. Contanti, scomparsi (eccezion fatta per le monete). Uscì da quel luogo ove era ormai impossibile restare, ma la situazione che trovò al di fuori fu ancora peggiore. Risse ed aggressioni in ogni angolo della strada, nel disperato tentativo di accaparrarsi gli spiccioli altrui; le forze dell’ordine cercavano di ristabilire la calma arrestando ogni tanto qualche facinoroso ma la totale assenza di documenti rendeva difficile il loro lavoro. Ludovico cominciò a correre verso casa per mettersi in salvo, arrivatovi accese il televisore. Il telegiornale faceva il quadro della situazione: in tutto il mondo regnava il caos. La popolazione era nel panico per l’assurda sparizione, i ladri aggredivano i passanti, i predicatori annunciavano la fine del mondo!
Ludovico si sedette in terra in un angolo della stanza e crollò: pianse, pianse per ore finché non chiuse gli occhi credendo di morire.

La sveglia suonò impietosa alle sei del mattino. Ludovico si svegliò con ancora nel letto il libro dal quale aveva ripetuto fino a tarda notte. Scese dal letto e fissò la sua stanza, ancora turbato dal sogno fatto quella notte, ma non aveva tempo: avrebbe fatto tardi all’esame, afferò la borsa, prese il libretto dal cassetto e scese di corsa le scale verso la fermata dell’autobus.

Hic Sunt Giaguares

postato il 26 Ago 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Bread

Ecco a voi il resoconto della vacanza a Barcellona vista dalla mente malata di Bread!

Intorno alle due del 18/08/2011 dieci “stronzi” atterrano all’aeroporto di grintolandia.
Pans. E’ buono ma ricordavo meglio. Bus T1 –> appartamento. E’ il momento di pagare, Bread va nel panico perché non trova i soldi che aveva intelligentemente(?) spostasto in un calzino. Si decide di mangiare paella e si trova un ristorante con un cameriere pazzo che fa “salute fratello” portando birre grandi e costose; la cuenta ci pratica un foro nello sterno. Casa. Bob. Gigabob. Collasso. Araba Fenice. Con rinnovata grina si scende per le strade di barcellona dove Bread inizia a raccontare dell’epica battaglia tra i giaguari del brennero e le zebre a pois del taburno. Si dorme

Sveglia, colazione cos. Si va a smaltire nel parco con i fravuel stich (o come diavolo li chiamava l’Ermeneuta) le palline la guitarre etc. NOn ricordo più l’ordine degli eventi e cosa sia successo quando, quindi procederò in ordine sparso. Si prende del KFC da asporto e si va a casa a sopportare l’atroce visione di arrapaho. I dieci stvonzi in pveda a un attacco di cultuva vanno all’auditovium a sentive un concevto di chitavva classica.

MARE. special guest le amiche di Spasko. Si sguazza, l’Ermeneuta esprime tutta la sua grinta nello stile ciclico. Le corse sugli scogli fanno male ai piedi. Chi la fa, la mangi. Altri proverbi mangerecci. Spacciatori a ogni angolo, spacciatori che vendono erba ad altri spacciatori che pagano con l’erba. Barboni italiani. Menti malate (Ermeneuta, Bread, Sergio) partoriscono la “diarchia relativa” con personaggi quali il ministro della strada, quello del degrado e così via. Matteo si stupisce continuamente di ciò che fa Mattia, qualsiasi cosa faccia. Davk e Fabrizio uccidono i cartoni di sunny per fare le urne dei policastro awards barcellona 2011. Ilaria continua a proporre cerchi venendo ripetutamente insultata, ma poi la cosa funziona e scoppia la cerchiomania.

Cattedrali, gente con l’hang. Signora radical chic bolognese pazza che parla del papa a un tedesco dicendo: “nazi! Nazi!”. Ci dice che parc guell non dobbiamo vederlo perché è uno schifo: Gaudì si è commercializzato.

IL refill di Subway. La baguettina catalana. Totonn ‘o mast che ci regala mangiare epiche. Giggin ‘o zuzzus che ci vende un bongo rotto.

Davk e l’Ermeneuta iniziano la composizione di un brano su matteo mirra (il testo verrà poi gettato nelle pulizie finali)

Si sconnette con le scritte sulla guitarra, Jay collassa continuamente, Daria pure. Il male assale Bread, poi gli altri, specie Fabrizio.

Il Mirracolo di Mirra.

Le legnate che prende il Napoli. El rey del Mojito.

Welcome to Singapore, stoffe by Peppe ‘o sfrigiat.

Montjuic si rivela la giornata della grinta: cannoni (no, per una volta non è quello che pensate voi) la danza del riscaldamento di Davk, la ninjata dell’Ermeneuta. il coso che scorre sul cavo. Ritrovare i propri documenti. la spiaggia di notte con improvvisazioni live @ sconnessione su vari personaggi. La pula con i carrarmati battisabbia. Il tassista tarantella la mente di bread che era già live @ male per conto suo.

Si ritorna in divisa Barcellona Live, nel buio della rambla, con la tristezza nel cuore come dei paguri scacciati da Ipanema.

Vegetable Man

postato il 1 Mag 2011 in Main thread
da Bread

E’ giunto il momento di chiudere l’argomento corrente e di scrivere il mio post; sono un po’ di giorni che penso di postare su questo figuro, è un po’ che cerco idee su come farlo, ma oggi è ‘ultimo giorno, è l’una e quaranta, ed io ho appena iniziato a scriverlo.Ho sonno. Vorrei morire ora.

Ho deciso di scrivere su questo personaggio perché è esattamente l’incarnazione di tutto ciò che mi affascina e mi terrorrizza al contempo, di tutto ciò che sperimenterei se solo non temessi di finire come lui. Ovviamente vi sarete resi conto che sto parlando di un drogato terminale che prende a martellate i lavandini e scrive canzoni su elefanti effervescenti.

Cenni biografici sul signor Roger Keith (Syd) Barrett:

Nasce. Comincia a scrivere e a disegnare. Inizia a suonare l’ukulele, poi il banjo (sorprendentemente ancor prima di darsi alla droga). Accortosi del fatto che suonava due strumenti del cazzo decide di comprarsi una chitarra. Si droga. Si droga. Si droga. Vede i dragoni. Si droga. Vede i dragoni. Tra un dragone e l’altro trova il tempo di iniziare a scrivere le prime canzoni. Inizia a suonare con Roger Waters. Forma vari gruppi di cui cambia il nome ogni due giorni. Vede altri dragoni. Fonda i Pink Floyd. Durante le sedute di registrazione e i concerti sta sempre più Live @ Male a causa dell’LSD che gli trivella il cranio. Si rifornisce di droga da uno spacciatore che si faceva chiamare capitano Bob. Inizia ad alternare fasi di totale assenza (due mesi dopo l’uscita dell’ultimo album incontra David Gilmour e non lo riconosce) a fasi di quasi lucidità ( si fa per dire) in cui riesce ancora a scrivere e a suonare con i Floyd. Impazzisce completamente. I Pink Floyd lo appendono. Fa due album da solista. I Pink Floyd gli dedicano Wish you were here. Si ritira nel suo squallore e comincia ad appicciare i vestiti della findanzata, questa ovviamente lo appende e lui torna a vivere con mammà (e coi dragoni).Muore.

Ho omesso i vari aneddoti sui trip e sulle manifestazioni di follia perché non basterebbero trenta pagine per raccontare i più divertenti.

Ciò che è affascinante in questo bizarro figuro è come sia, nella sua totale pazzia, l’espressione massima di tutto ciò che è psichedelico, fluido e fuori dagli schemi ( per l’epoca, poi è diventato banale anche quello). Syd Barrett è un trip vivente, sebbene nei primi tempi in molti credevano recitasse solo una parte, impersonando l’anticonformista che ai concerti si sedeva in un angolo a scordare la chitarra; lui era completamente immerso nella sua follia psichedelica. Viveva come a metà tra due mondi: quello degli esseri umani e quello dei Dragoni, dei coniglietti e degli arcobaleni.Col passare del tempo si avvicinò sempre di più al secondo. Non era, però, solo la droga a generare un personaggio del genere: se tutti gli acidomani fossero Syd Barrett il mondo della musca sarebbe migliore; bisogna riconscere il talento e il genio musciale di Syd a prescindere dagli psicoattivi: i suoi pezzi sono musicalmente straordinariamente interessanti e sposano benissimo con i suoi testi assolutamente privi di senso.E’ piena espressione di un’epoca: nperiodo prima di sbroccare del tutto, ammalarsi e morire solo, Syd Barrett è gli anni ’60.

PS:Dopo tutto questo post vi sembrerà strano, ma io ad ogni modo prefersico i Pink Floyd del dopo Syd BarrettXD.

Uomini Illustri

postato il 17 Apr 2011 in Main thread
da Bread

Chiedo umilmente scusa ai lettori (agli autori no, puzzano) per il ritardo con cui cambio l’argomento corrente, purtroppo sono stato trattenuto da importanti impegni d’affari a Los Angeles (si legga: mi sono completamente dimenticato che era il mio turno di cambiare l’argomento).
Nel breve lasso di tempo che va da quando ho realizzato che dovevo cambiare l’argomento (vale a dire quando Azazello me l’ha fatto notare, altrimenti avevate voglia di aspettare) ad ora sono riuscito a pensare ad un argmento che mi sembrava interessante.Se vi piace, bene. Se non vi piace, mi dispiace per voi tanto per due settimane dovrete sorbirvelo comunque.

Ora parte l’introduzione, quella vera..

Gli esseri umani vantano diversi millenni di storia, questi anni, colmi di eventi memorabili che hanno cambiato drasticamente la vita dell’uomo e il corso della storia stessa, hanno visto susseguirsi sulla scena una pletora di personaggi di spicco. Quando a scuola studiavate la storia sarete stati certamente affascinati, incuriositi da alcuni personaggi o eroi (alcuni erano solo dei miti, altri invece erano reali). Orsù scoprite le carte: chi era il vostro preferito? Qual’è il personaggio storico che avete stimato di più (o di meno)? Parlateci un po’ di lui, usando la forma che preferite (ovviamente) raccontateci la sua vita, dialogateci, fate un po’ come vi pare pare insomma per raccontarci perchè siete stati colpiti da quel personaggio.

L’argomento ovviamente non ha nessun tipo di limitazione temporale (se il vostro preferisto è un australopiteco siete liberissimi di parlarne). Non ci sono neanche limitazioni riguardo alla fama del personaggio: se il vostro uomo non è illustre per davvero andrà bene lo stesso (ovvero se il vostro mito sin da piccoli era Tanino il salumiere va benissimo, ma fossi in voi mi preoccuperei).

PS: Se il post è scritto in maniera un po’ confusa e poco leggibile prendetevela con i Videomind :°D

Una situazione difficile

postato il 31 Mar 2011 in Main thread
da Bread

Ho chiesto ai miei genitori (entrambi) un argomento a caso su cui postare, ebbene quello che ne è uscito mi ha fatto impallidire, dato che il “costellazioni” di mia madre, già di per sè intrattabile data la mia ignoranza in materia, non era niente in confronto all’argomento propostomi da mio padre.. “Guardie Ambientali”.

Dunque ecco tutto quello che so delle guardie ambientali:

– Cercano giovani in gamba, mossi da spirito di abnegazione e sacrificio, capaci e desiderosi di collaborare nella lotta all’inquinamento ed ai maltrattamenti sugli animali.

– Sono l’argomento che mi ha proposto mio padre.

– Per qualche strano motivo quando vado a delle gare/eventi di kickboxing, Muay thai e affini è sempre pieno di guardie ambientali. Questa cosa in realtà è molto comoda perché quando non trovo il palazzetto o la palestra basta seguire le guardie ambientali.I motivi potrebbero essere due: 1) ci considerano delle bestie 2) forse vogliono sincerarsi che si svolgano combattimenti tra esseri umani e non tra cani o tra polli:°D.

– VOgliono conquistare il mondo: in realtà sono alieni che vengono dalla galassia di Andromeda e hanno 17 gambe e 17 braccia (solo Deluded Wiseman capirà quseta cosa) e vogliono spazzare via la razza umana dal pianeta terra per popolarlo di bestie strane come il cane col cappello, la zebra a pois, i due leocorni il gatto un topo un elefante etc.

– L’ultimo punto NON era assolutamente una cosa scritta a caso per allungare il brodo in un post su un argomento riguardo al quale non avevo evidentemente la più pallida idea di cosa scrivere.

 

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