L’esperienza della forza

postato il 28 Gen 2012 in Main thread
da freeronin

Chissà cosa vuol dire sollevare un bilanciere di 472,5 kg; penso non si possa dire che in proporzione l’abbiamo provato, perché in casi del genere la proporzione salta: non si tratta solo di avere un’enorme potenza, ma anche di saperla utilizzare proprio tutta in quel momento e in quel gesto. È un’esperienza che solo una persona ha vissuto, e che, anche per lei, è per lo più irripetibile. Immagino si tratti di momenti in cui la concentrazione e la fatica lasciano un segno indelebile, pur collocandosi in un universo assolutamente distante da quello della vita di tutti i giorni: la pedana, le divise, la solennità delle procedure di gara, il pubblico, i giudici…
Usare la forza ci cambia, quando diamo fondo alle nostre capacità fisiche sembra di capire qualcosa in più di noi stessi: c’è stato un tempo in cui vivere era camminare per lunghe ore, correre, superare gli ostacoli, tirare la lancia, portare a casa la preda… ma adesso non sappiamo più che cosa significhi. Quando si comincia a vedere il limite delle proprie energie si ritrova un frammento di questa sensazione, una minima parte di quello che doveva essere la lotta per la sopravvivenza: il pugile che viene messo a tappeto non rischia davvero la vita con quell’incontro, ma intanto ha imparato a non dare per scontata l’integrità del proprio naso.
È incredibile quanto tutte queste sensazioni ci siano lontane. Adesso per noi il nostro proprio corpo è un mistero, non sappiamo precisamente fino a che punto ci possiamo fare affidamento, non abbiamo quasi mai provato a vederne i limiti.
I campioni, quelli che sanno guardare in faccia la fatica e vincerla tutti i giorni, probabilmente sanno molte cose che non sappiamo, e le nascondono dietro più o meno timidi sorrisi alla stampa. Ma anche, senza tante pretese, le vecchiette calabresi che fino a cinquant’anni fa camminavano 40 km per portare il pesce al paese. Certo, tutti abbiamo visto Phelps fare il record del mondo, ma non sappiamo, e probabilmente non sapremo mai, cosa lui abbia visto mentre il fiato gli terminava e doveva ricacciare comunque la testa in acqua. Nonostante avesse potuto disporre di un allenatore competente e di un intero staff di scienziati e di tecnici, era l’unico ad essersi mai davvero trovato in quella situazione. Sarà stato molto solo, non gli sarà rimasto che dialogare con le proprie fibre muscolari, trovarle stanche e convincerle a continuare a spingere, chissà come. Le avrà sentite dolere e avrà sopportato il dolore, avrà accettato il dolore e l’avrà affrontato continuando a esprimere forza, come se il dolore fosse ormai parte di lui.
Ed era forza gratuita, perché nessun bisogno vitale lo spingeva, pura e gratuita espressione di forza, che ci dimostra che parte di noi stessi ha ancora bisogno di quell’esperienza.

Compilation random vol. 3: Poggi-Poggi

postato il 15 Gen 2012 in Il rubricone musicone rotolone
da Iroquis`

Uno dice, ma comm’è, Davk e Sergio in due giorni se ne escono in due giorni con due rubriconi e tu no? Ma vai a farti venire un’idea, stronzo! (per chi avesse dubbi – molto più che legittimi – , ‘stronzo’ è riferito a me).

E devo dire che di idee me ne sono venute, una peggiore dell’altra. La prima era qualcosa sul Rubicone (senza r, sì), però ho pensato che temi sul calibro di “Giulio Cesare”, “Fiumi”, “Guerra civile” e “Antica Roma” non sono poi il massimo. Mi sono quindi detto “vabbè, compensiamo la scarsa fantasia con una buona dose di shuffle”, che non ha migliorato certo la mia condizione. Riporto qui alcuni spunti:

– Cancer for the cure degli Eels. Ottima per un prossimo post sull’oncologia;

– Impressioni di settembre dei Marlene Kuntz. Non so cosa ci faccia sul mio hard disk, ma sicuramente mi ricorderò di loro per un rubricone con oggetto “musica di merda”;

– When i come around dei Green Day, che mi fa pensare a qualche sorta di amplesso impreciso;

– Il liberismo ha i giorni contati dei Baustelle, un titolo una menzogna;

– (inserisci nel mezzo varie canzoni che non servono ad un cazzo, mica potevo farmi venire spunti con il gingòl di Sonic the Hedgehog!)

 

..dopodichè è partita “Bankrobber” dei Clash (che non sapevo manco esistesse, ma vabbè), il che mi ha fatto pensare che sarebbe fighissima (no, non lo sarebbe) una classifica dei più grandi crimini musicali della storia.

 

ACHTUNG questa lista potrebbe contenere ovvietà, ignoranza musicale e mirrate varie. Se andate avanti sono cazzi vostri.

 

1) Enjoy the Silence dei Lacuna Coil.

E vabbè, che avevate pure dei dubbi? Una delle più belle canzoni che abbia mai sentito resa una lagna da una cagna in calore. Cioè, parliamoci, l’inizio non è bruttissimo. Poi ci metti una voce assolutamente inadatta, qualche altro stereotipo goth-metal e lo stupro è servito.

 

2) Personal Jesus di Marilyn Manson

Pure qui non è che c’è molto da stupirsi, prendete una canzone splendida, datela in pasto ad un gruppo di merda, che volete ottenere?

 

3) Gioia e Rivoluzione degli Afterhours

Sì, lo so, dite voi “e grazie al cazzo, l’originale c’era Demetrio Stratos e qui c’è Manuel Agnelli”. Beh, magari fosse solo quello. Come cazzo si può prendere una canzone con quel titolo e renderla una palla abissale stile stile musica-alternativa-italiana-di-stocazzo? È fortemente consigliato l’ascolto dell’originale per capire meglio quello che intendo.

 

4) Geordie di Gabry Ponte

http://www.youtube.com/watch?v=2tmGuHDoGXg

 

5) Emilia Paranoica delle Luci della Centrale Elettrica

Chi non ha bisogno dell’ennesima canzone di Brondi con gli stessi accordi che usa da 4 anni e con una voce del cazzo?

 

6) Light my fire di qualcuno dall’aria molto omosessuale.

Sinceramente non mi ricordo di chi cazz’è sta cover, mi ricordo che la sentivo in radio tipo 7/8 anni fa, con tutto lo schifo che potevo avere in corpo. Cioè, l’originale! Con quella tastiera! No! Trasformata in una versione lenta, lamentosa e schifosa.

 

7) E chi se ne frega di Marco Masini

Questa è una menzione d’onore. Credo di non aver mai riso così tanto per il testo di una canzone (ok, no, forse Scimmie dei Verdena si avvicina), anche qui è fortemente consigliato l’ascolto. Della cover, però

 

8) Love will tear us apart dei Fall out boy

Non voglio sembrare quello fissato che deve sempre lamentarsi delle voci lagnose, però checcazzo! L’originale è dei Joy Division, mica di mia nonna in carrozzella! Un gruppo emo di sfaccima che la canta è davvero uno degli insulti peggiori che si possa fare a questa canzone

 

9) Quella cover di Creep di Vasco Rossi

aaaaaaaaaaaah eeeeeeeeeeeeh iiiiiiiiiiiiiih ooooooooooooh uuuuuuuuuuh ma sono quiiiiiii

 

10) How soon is now delle TATU

Lesbiche russe che cantano con una insopportabile voce infantile una canzone degli Smiths? Ecco, no, grazie.

 

EDIT: NEWCOMER! Mi ero dimenticato di questo schifo assoluto, che merita la menzione d’onore a fine post: http://www.youtube.com/watch?v=f5_xUlC3f_k

Compilation random vol.2 : Inizi.

postato il 14 Gen 2012 in Il rubricone musicone rotolone
da Azazello

[Volevo postare qualcosa qui dentro, in particolare volevo postare QUESTA cosa qui dentro, quindi sono felice di essermi deciso a farlo. Ascoltando Death dei White Lies mi sono detto varie volte: questo è uno dei modi migliori in assoluto di iniziare un album. Dopodiché mi sono detto che probabilmente questa sarebbe stata l’unica occasione per i White Lies di finire in qualche classifica “assoluta” come “I migliori 10 qualcosa della musica”, per cui ho deciso di dar loro questa soddisfazione stilando una lista di migliori inizi di album della storia. Purtroppo, vista la scarsità di materiale su cui lavorare, la lista è prima diventata “I migliori 10 inizi di album della mia libreria di iTunes” (o anche “Tutti gli inizi di album particolarmente fighi della mia libreria di iTunes, che non sono molti più di 10”); poi, viste un po’ l’ambiguità dei criteri in base a cui scegliere e un po’ la grande distanza del mio gusto personale dall’opinione comune, è diventata “I 10 inizi di album che mi piacciono di più nella mia libreria di iTunes”; poi, visto che mi sono accorto di non avere alcune canzoni molto famose e molto belle che non potevano non essere perlomeno prese in considerazione in quanto oggettivamente troppo fighe, è diventata “I 10 inizi di album che mi piacciono di più nella mia libreria di iTunes dopo aver confermato che alcune canzoni che mi mancavano erano la traccia 1 del proprio disco e averle scaricate”; mi sono anche sentito molto in colpa a eliminare certe canzoni importantissime in base a criteri assolutamente inventati, per cui mi sento in dovere di dire che è una lista de “I 10 inizi di album che mi piacciono di più nella mia libreria di iTunes dopo aver confermato che alcune canzoni che mi mancavano erano la traccia 1 del proprio disco e averle scaricate, esclusi alcuni pezzi veramente importantissimi che ho tolto per far spazio ad altri meno importanti in base a criteri che non saprei definire bene, ma giuro che dopo ci scrivo anche quelle che ho omesso perché sono troppo importanti”. Godetevela!]

I 10 inizi di album che mi piacciono di più nella mia libreria di iTunes dopo aver confermato che alcune canzoni che mi mancavano erano la traccia 1 del proprio disco e averle scaricate, esclusi alcuni pezzi veramente importantissimi che ho tolto per far spazio ad altri meno importanti in base a criteri che non saprei definire bene, ma giuro che dopo ci scrivo anche quelle che ho omesso perché sono troppo importanti

 

Prima di iniziare devo metterci la numero 11, una canzone veramente fighissima e con un inizio spettacolare che NON SONO RIUSCITO A METTERE IN CLASSIFICA sebbene abbia deciso di farla solo per potercela infilare:

 

11. White Lies – Death (To Lose My Life) (link)

Sì, è ridicolo. La cosa triste è che se dovessi davvero fare una classifica con più di 10 posti probabilmente non sarebbe nemmeno in top 15 o top 20, viste le cose che ho escluso, ma vabbe’. L’importante è che il mondo sappia quanto è bella e che inizia un ottimo album con la giusta grinta <3

 

10. Litfiba – El Diablo (El Diablo) (link)

Ok, lo so, lo so. È una bellissima canzone, ma forse metterla tra i 10 inizi più belli della storia è troppo, soprattutto considerato che non sono un grande fan dei Litfiba e che il resto del disco l’ho sentito molto approssimativamente, avete ragione. È così. Però inizia con quella specie di rutto/ruggito/rantolo di morte estrema e poi si apre subito… parlando di atmosfera i Litfiba, per il poco che li tratto, sono maestri, e questa canzone ti mette subito nell’ottica giusta. E poi è un tributo a un certo saggio deluso che ci sta tanto simpatico.

 

9. White Stripes – Seven Nation Army (Elephant) (link)

Dai, ci sta! è uno dei riff più famosi dell’universo, anche o soprattutto grazie ai mondiali del 2006, è una bella canzone anche se non si apre subitissimo, loro mi stanno simpaticissimi, e un cd che inizia così, soprattutto dopo il 2006, non può che catturarti subito.

 

8. The Who – Baba o’ Riley (Who’s Next) (link)

Ok, sì, sto mettendo tutte canzoni di gruppi che mi piacciono poco e conosco pochissimo, ma non c’è bisogno di conoscere a memoria la discografia degli Who per innamorarsi di qualsiasi pezzo di plastica tiri fuori questo brano come prima cosa quando lo infili in uno stereo. Potrebbe tranquillamente essere una delle canzoni più belle della storia! Ma prometto di non stilare una classifica per dimostrarlo, ho paura che finirei per non potercela mettere! xD

 

7. Guns N’ Roses – Welcome to the Jungle (Appetite for Destruction) (link)

Premesso che per quanto sia una canzone eccezionale non mi ha mai entusiasmato in modo particolare e che avevo deciso di escluderla dalla lista, ho scoperto ricontrollando che quella che volevo mettere qui non è in nessun album, quindi non sapendo bene cosa infilarci delle altre opzioni possibili ho optato per questa, che se non altro è (sempre ricordando le parole di un certo saggio deluso) con ogni probabilità il miglior inizio di disco & discografia della storia.

(se fossi una persona leggermente più coraggiosa qui ci sarebbe IN UN GIORNO DI PIOGGIA per la stessa ragione :X:X:X)

 

6. Foo Fighters – Bridge Burning (Wasting Light) (link)

Questa canzone inizia con un bel riff malaticcio che pian piano si apre e svela una batteria cattivissima. Già così sarebbe un inizio fantastico per un cd. Poi all’improvviso compare quel pazzo di Dave Grohl che ti sbraita con tutte le sue forze: “THESE ARE MY FAMOUS LAST WOOOOOOOOOOOOOOORDS”. Cavolo, mi viene voglia di alzarmi, dimenarmi e urlare come un pazzo solo a scriverlo!

 

5. AC/DC – Hells Bells (Back in Black) (link)

Campane. Questa canzone inizia con dei rintocchi di campane. Gli strumenti, la chitarra per prima, si aggiungono piano e ordinati in quello che, a mio avviso (almeno in questo preciso istante) costituisce il miglior crescendo della musica moderna (sìsì blabla iperbole blabla). Dopo 13 rintocchi la canzone ormai è avviata e a completare quest’intro spettacolare c’è il primo RAUCHISSIMO verso che, non per dire, recita: “I’m rolling thunder, pouring rain”.

 

4. The Prodigy- Invaders Must Die (Invaders Must Die) (link)

Quando inizi a sentire questo disco, e quindi questa canzone, soprattutto se già conosci i Prodigy, hai appena il tempo di chiederti: “Vediamo dove vanno a parare con questo basso” che già ti si presenta un pezzo con un bel riff e un sottofondo di suoni cattivissimi. Poi c’è un negro pazzo e dall’aria criminale che ti ricorda: “We are THE PRODIGY”. E scopri che non avevi capito niente. E il resto del disco si tiene assolutamente all’altezza. NESSUNO mi convincerà che non dovrebbe stare qui, esattamente a questo posto in classifica.

 

3. Queen – We Will Rock You (News of the World) (link)

Non mi vergogno di dire che il disco non l’ho mai ascoltato e anzi, a dire il vero non sapevo nemmeno che esistesse. Non mi ero neanche mai posto il problema di quale fosse la provenienza di questa canzone, che tanto è molto più un’icona che un brano musicale, come possono esserlo Yellow Submarine o Knockin’ on Heaven’s Door. Detto ciò, trovatemi un posto nell’universo dove sia arrivato la musica moderna in cui, date le giuste condizioni di atmosfera e possibilmente disinibizione, se un povero diavolo comincia a battere le mani al ritmo di questa canzone non gli vanno tutti dietro. Se l’avete trovato, è un posto di merda.

 

2. AC/DC – Thunderstruck (The Razor’s Edge) (link)

Confesso di avere un debole tutto folkeggiante per le canzoni in cui il pubblico costituisce una componente rilevante degli strumenti, per cui forse mi sto facendo influenzare, ma prendete un pezzo con un’intro già fighissima di suo per velocità, suono e melodia (e forse anche difficoltà tecnica di esecuzione?), aggiungeteci un crescendo di batteria e una folla di scalmanati che gridano “AaaAaaAA – THUNDER!” ogni tanto, continuando come supporto a una voce che trascende l’umano per quanto è sporca e graffiante. Fate questo, mettete il tutto all’inizio di un cd e ditemi quale pazzo non sarebbe ansioso di sentire il resto (se solo non fosse troppo impegnato a riascoltare la prima canzone in loop!)

(tra l’altro gli AC/DC sono delle merde, perché anche Highway to Hell meriterebbe un posto in questa classifica, ma non posso occupare 3 posti su 10 con loro! drogati!)

 

1. Led Zeppelin – Whole Lotta Love (Led Zeppelin II) (link)

Ti svegli il 23 ottobre 1969. Un tuo amico si presenta a casa tua con un vinile comprato il giorno prima, tutto euforico e ansioso di condividere il suo entusiasmo. Tu lo prendi non con diffidenza, per carità, ma con una sorta di apatica idea che, in fondo, è comunque solo un disco. Abbassi la testina del giradischi e inizi l’ascolto dei 41 minuti e 21 secondi più influenti del rock¹ senza sapere che stai ascoltando la storia prendere forma. Ma ti bastano 14 secondi per rendertene conto. Non è nemmeno la mia preferita di queste in classifica, ma è troppo la prima!

 

¹Sì, ok, forse non sono I QUARANTUNO MINUTI PIÙ INFLUENTI, ma sono sicuramente nei 400 più influenti. Devo fare una classifica anche per questo? Mi piace parlare per iperboli, affanculo!

 

In ordine sparso le canzoni che non ce l’hanno fatta (miste a quelle che invece ce l’hanno fatta), ovvero

Lista delle canzoni che a) sono bellissime, b) sono la prima del loro disco secondo il tag che hanno sul mio iTunes e c) sono state notate da un me che a occhio cercava dei piccolissimi ‘1’ accanto ai titoli delle canzoni alle due di notte e che pertanto d) sono state prese in considerazione per la classifica qui sopra

Whole lotta love

Death

New Born

Uprising

Take a Bow

Sunburn (sì, i Muse hanno fatto 5 cd di cui 4 iniziano con pezzi fenomenali. Manco fossero gli AC/DC, un po’ di contegno!)

In un giorno di pioggia

Dark Chest of Wonders

Invaders Must Die

Bridge Burning

Doctor Online

Dancing with the moonlight knight

El Diablo

Seven Nation Army

Welcome to the Jungle

London Calling

Hells Bells

Highway to hell

Thunderstruck

House of the rising sun (non sono riuscito a capire se è davvero la prima di un disco)

VI Sitter I Ventrilo Och Spelar Dota

Rain Wizard

Blowin’ in the wind

Your spirit’s alive

The Pretender

Becoming Insane

L’ombelico del mondo

Enter Sandman

Can you forgive her?

Dark side of the moon

We will rock you

Sympathy for the devil

Paint it black

The sound of silence

Tubthumping

Sunday Morning

Bittersweet Symphony

Baba O’ Riley

Compilation random vol.I : Indiani.

postato il 11 Gen 2012 in Il rubricone musicone rotolone
da Deluded Wiseman

Qualche tempo fa, dovevo riempire in qualche modo il “Rubricone”, e pensavo che sarebbe stato simpatico fare piccole compilation di 4-5 canzoni accomunate da un elemento, uno qualunque. Uno strumento particolare, una struttura di un certo tipo, un tema, i baffi dei musicisti. Boh.  Poi mi sono scordato, ma oggi mi sono ricordato perchè l’esimio Dott. Shuffle mi ha mandato tre canzoni sullo stesso, particolare,  tema in poche ore.  Quindi, le 5 migliori canzoni sugli indiani.

Ok, ne conosco tipo meno di 10, e dubito ce ne siano altre. Ma queste sono le mie 5 preferite, delle 7 che so!

Ps: ovviamente sarebbe bello se ogni tanto facessimo tutti una cosa del genere!

 

1)Iron Maiden- Run tho the hills 

Un classicone, direttamente dallo storico  “The Number of the Beast”,  del 1982!  Fighissima la cosa della prima  strofa con i pensieri del povero indiano,  e della seconda con quelli del crudele soldato ammeregan. E quel riff, signori, che ve lo dico a fare. Ah, è una recente versione live perchè la frangetta dell’esordiente Bruce nel video originale potrebbe nuocere ai deboli di cuore. Il coro delRun to the hills pubblico di Rio de Janeiro sul ritornello, invece, potrebbe far ripigliare anche i morti ♥♥

Run to the hills

Testo:

White man came across the sea
Brought us pain and misery
Killed our tribes killed our creed
Took our game for his own need

We fought him hard we fought him well
Out on the plains we gave him hell
But many came too much for Cree
Oh will we ever be set free?

Riding through dustclouds and barren wastes
Galloping hard on the plains
Chasing the redskins back to their holes
Fighting them at their own game
Murder for freedom a stab in the back
Women and children and cowards attack

Run to the hills run for your lives
Run to the hills run for your lives

Soldier blue on the barren wastes
Hunting and killing their game
Raping the women and wasting the men
The only good Indians are tame
Selling them whisky and taking their gold
Enslaving the young and destroying the old

Run to the hills run for your lives

 

2 )Litfiba- Tex

Ai Litfiba gli indiani ci piacciono, questa non è l’unica. Ma è di gran lunga la più figherrima.Se Jay leggerà questo post dirà “no, l’ originale è meglio”. Ma non credetegli, questa versione  incattivita e rockeggiona, tratta dall’album Sogno Ribelle del 1992 si sposa alla rabbia e al cinismo del testo molto più della pur bella versione new wave dall’album “Litfiba 3”.  Ah, se avete intenzione di guardare il video oltre che sentirlo, preparatevi ad un paio di foto ad alto contentuto di pelo villoso.

Tex

Testo:

Sulla strada ci sono solo io
Circondato dal deserto attorno a me
Il silenzio taglia tutta la citta`
Grande spirito mi chiama dal falo`

Oh, ma cosa dici?
La vostra liberta`
Oh, che cazzo dici (Ah!, n.d.s.)
Noi ce l’ avevamo gia`

Giorno e notte, notte e giorno senza via
La mia gente e` come un’ aquila senz’ ali
Tu cavalca, cavalca mio cow-boy
Che la terra tanto ce la rubi a noi

Ah, che cazzo dici
La vostra liberta`
Oh, ma cosa dici?
Noi ce l’ avevamo gia`
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Basta le vostre bugie

Tu cavalca, cavalca mio cow-boy
Che la terra tanto ce la fotti a noi

Ah, che cazzo dici
La vostra liberta`
Oh, ma cosa dici?
Noi ce l’ avevamo gia`
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Basta le vostre bugie
Tu cavalca, tu cavalca
Yeah…


 

3)Manowar- Spirit Horse of the Cherokee

Stanchi di Odini e Thor vari, i virili e depilati alfieri del trve metal, nell’album “The Triumph of Steel” (1992), decidono di puntare su una cultura/mitologia un pò diversa, passando dai freddi fiordi norvegesi alle polverose praterie dell’Arizona.

Ok, è una tamarrata. Ma sfido chiunque a non mettersi a fare quell’urlo strano cavalcando la vostra sedia (rigorosamente senza sella), quando urla “Geronimoooooooo!!!”

Ah, per il vostro bene, saltate quella litania iniziale.

Spirit Horse of the Cherokee

Testo:
The trail of tears began for all the Cherokee
The white men came to trade & borrow but then they would not leave
Some of us were taken by boat, and died at sea
Those of us who lived were sold to slavery

We welcomed them as brothers knowing nothing of their greed
Born hunters not the hunted as the white man hunts for me
We are descendants of the animals we live among the free
Our trail of tears would end one day at Wounded Knee.

Great Spirit, thunder birds fly, we are wild and free
To fight and die by the open sky, Spirit Horse ride for me

When we do the Ghost Dance, the buffalo will return
Paint ourselves for war, now blood and fire burn
Great Spirit makes us strong, take us to the sky
The Cherokee are brave, we are not afraid to die

Great Spirit, thunder birds fly, we are wild and free
To fight and die by the open sky, Spirit Horse ride for me

Red Cloud, Black Hawk, Sitting Bull, Crazy Horse, Geronimo
Strong and brave warriors to the grave

There has been much killing there will be much more
The Medicine Man is dancing he’s calling us to war,
Hatchets sing with pride let the white men die

Great Spirit, thunder birds fly, we are wild and free
To fight and die by the open sky, Spirit Horse ride for me

 

4)Piero Pelù- Grande Spirito

Come dicevo, ai Litfiba ci piacciono gli indiani pellerossa, tantevvero che anche dopo lo split del gruppo, il villoso Piero Pelush è tornato ad occuparsi del tema, in questa canzone scritta da un tipo di cui non mi è chiaro il nome, autore di un libro-cd  (“Nessuna pietà”) contenente pezzi dedicati, se ho ben capito, a vari episodi nefasti della storia, tipo, appunto, il genocidio dei pellerossa.  Questa, per quanto mi riguarda, è una canzone controversa. Alcuni pezzi, tipo la parte parlata all’inizio e un altro paio di passaggi simili, li trovo francamente imbarazzanti.  Però, in generale, lo trovo un pezzi stupendo.  Su, fatevi coraggio e superate l’ostacolo iniziale.

Grande Spirito

Testo:

La notte ha posato le sue grandi mani,sopra la valle fra le grandi rocce..la neve,scende lentamente.
Dorme il villaggio,dormono i cavalli dormono gli uomini della lunga caccia,dormono sul corpo caldo delle donne,dormono i bambini accanto ai cani,dormono gli anziani e gli sciamani…dormerà l’estate sopra quei monti,cacciano i lupi,strisciano i serpenti…lunga è la notte popolata di lamenti,la luna immensa sporge dall’oriente,cade la neve sul villaggio e sulle tende,dormono gli anziani e gli sciamani,arriverà la primavera coi suoi bisonti,tornerà l’estate sopra quei monti,l’autunno cambierà tutti i colori…e poi di nuovo il cielo dell’inferno tutto questo in eterno..ma questa notte corvo rosso ho fatto un sogno,uomini bianchi scendevano dal cielo sopra i cavalli neri con la bocca in fiamme e la neve si scioglieva sotto il sangue..
stanotte Corvo Rosso ho fatto un sogno,Grande Spirito proteggi la mia gente,Corvo Rosso ho fatto un sogno,Grnde Spirito proteggi la mia mente.
Avanti cavallieri non fatte prigionieri,non risparmiate nessuno,uccidetene uno a uno,giovani e vecchi,sono tutti uguali,donne e bambini e tutti gli animali,voglio sentirli ringhiare come cani,voglio vederli nuotare in mezzo al sangue,voglio vederli ballare tra le fiamme…Nessuna Pietà,noi siamo la civiltà,Nessuna Pietà noi siamo….la libertà !
Cacciano i lupi,strisciano i serpenti,lunga è la notte popolata di lamenti,la luna bianca si abbassa lentemente,cade la neve sul villaggio e sulle tende..
Arriverà la primavera coi bisonti,tornerà l’estate sopra i monti,autunno cambierà tutti i colori e poi di nuovo il cielo dell’inverno,tutto questo..tutto questo,in eterno.

5)Anthrax- Indians

Ualà, un pò di sano thrash metal in memoria del massacro pellerossa. Bangare le nostre teste ricciolute e anni ’80 non è mai stato così impegnato(dall’album “Among the living”, 1987)

Indians

Testo(notare l’indicazione “mosh part”):

We all see black and white
When it comes to someone else’s fight
No one ever gets involved
Apathy can never solve
Forced out – Brave and Mighty
Stolen land – They can’t fight it
Hold on – To pride and tradition
Even though they know how much
their lives are really missin’
We’re dissin them…

On reservations
A hopeless situation
Respect is something that you earn
Our indian brothers’ getting burned
Original American
Turned into second class citizen

Forced out – Brave and Mighty
Stolen land – They can’t fight it
Hold on – To pride and tradition
Even though they know how much
their lives are really missin’
We’re dissin them…

On reservations
A hopeless situation

Cry for the Indians
Die for the Indians
Cry for the Indians
Cry, Cry, Cry for the Indians

Love the land and fellow man
Peace is what we strive to have
Some folks have none of this
Hatred and Prejudice

Forced out – Brave and Mighty
Stolen land – They can’t fight it
Hold on – To pride and tradition
Even though they know how much
their lives are really missin’
We’re dissin them…

On reservations
A hopeless situation
Cry for the Indians
Die for the Indians
Cry for the Indians
Cry, Cry, Cry for the Indians

MOSH PART

WARDANCE!!!

Territory, It’s just the body of the nation
The people that inhabit it
make it’s configuration
Prejudice, Something we all can do without
Cause a flag of many colors is what
this land is all about!!!!

Forced out – Brave and Mighty
Stolen land – They can’t fight it
Hold on – To pride and tradition
Even though they know how much
their lives are really missin’
We’re dissin them…

On reservations
A hopeless situation
Cry for the Indians
Die for the Indians
Cry for the Indians
Cry, Cry, Cry for the Indians
 

 

 

 

Zanne e artigli

postato il 2 Gen 2012 in Main thread
da Vobby

Il motivo per cui trovo deprecabile gran parte delle specie animali attualmente in vita è, in fondo, che sono un essere umano. Capita, quando si appartiene alla specie dominante, di chiamare “animali” tutte le altre specie e “natura” tutto ciò che non appartiene alla nostra civiltà. Lo spettacolo degli animali che popolano la natura dovrebbe affascinarmi e interessarmi in quanto altro da me.
E invece? Io, che appartengo alla specie che ha fatto dell’intelligenza e dell’articolazione sociale la chiave del proprio successo, piuttosto che godermi un divertente e sanguinario spettacolo di belve feroci che si squartano a vicenda di continuo, non posso fare a meno di scorgere nel mondo animale qualcosa che cerca di assomigliarmi. Il problema è questo: l’uomo è solo il più intelligente e sociale di tutti gli altri animali, il primo ad aver raggiunto il livello di intelligenza e socialità tale da potersi lasciare alle spalle cose come pelliccia e artigli. Non è emerso, purtroppo, come unico animale intelligente e sociale in un mondo di mostri sanguinari. Se così fosse stato, lo spettacolo offertoci dalla natura sarebbe molto più divertente. Invece, è come guardare il proprio sbiadito riflesso.
Per questo, a differenza degli animali odierni, i dinosauri meritano il mio amore più profondo e la mia stima più assoluta.
Il tirannosauro non era come il leone odierno, che vive circondato dei suoi simili, con i quali divide il lavoro, si scambia tenere leccatine e organizza tecniche di caccia. Macchè. Il superpredatore antico si era meritato la vetta della piramide alimentare aggiungendo zanne su zanne e tonnellate su tonnellate nel corso della sua evoluzione. Non versi espressivi, cortecce cerebrali sviluppate e annusamenti di culo vicendevoli, come fanno quei rammolliti dei predatori odierni.
Il predatore si riflette sulle prede: se si devono fronteggiare morsi in grado di asportare quintali di carne, bisogna difendersi ammassando muscoli, corna e corazze. Vogliamo mettere a confronto il triceratopo con il rinoceronte? E l’anchilosauro con cosa, il pangolino? Siamo seri, i mammiferi sono scarsi. Tentavi falliti di diventare homo sapiens, nulla più. La natura odierna delude, perchè per cercare il genio e la società conviene volgere lo sguardo verso noi stessi, mentre per la violenza, bè, è sufficiente dedicare uno sguardo fugace al mesozoico, e otterremmo lo spettacolo più soddisfacente possiibile.
Oppure, forse, no. Forse, dopotutto, i dinosauri ci sembrano tanto interessanti anche perchè ci dicono qualcosa di noi stessi.
Perchè esattamente come, pur essendoci liberati della pelliccia, abbiamo conservato il bisogno di coprirci dal freddo, se pure abbiamo perso gli artigli, siamo ancora in grado di ferire e uccidere.
Qualcosa nella nostra socializzazione ha fatto nascere il dominio, che ha asservito le intelligenze alla sua conservazione. Abbiamo usato il carbone per la polvere da sparo prima che per l’industria civile, l’acciaio prima per la spada che per la solidità delle nostre abitazioni.
La mia idea è che sia successo qualcosa di molto sbagliato agli albori della civiltà.
Ma quali che ne siano le cause, esse ormai non sono importanti; nei rapporti individuali e sociali, come in quelli politici e internazionali, la maggior parte delle volte è esattamente come per il tirannosauro e il triceratopo, che sapevano bene di doversi contendere la sopravvivenza in un furioso corpo a corpo: è una questione di forza.
Ebbene, visto che essa esiste ed è così centrale nel nostro mondo, tanto vale parlarne. Sia la Forza l’argomento del mese.
Tollererò, malvolentieri, non più di un post inerente Star wars.

 

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