The Postal Service – Suddenly Everything Has Changed

postato il 27 Dic 2011 in Senza categoria
da ad.6

Putting all the vegetables away
that you bought at the grocery store today
and it goes fast, you think of the past

Suddenly everything has changed

Driving home the sky accelerates
and the coulds are forming geometric shapes
and it goes fast, you think of the past

Suddenly everything has changed

Putting all the clothes you washed away
as you’re folding up the shirts you hesitate
then it goes fast, you think of the past

Suddenly everything has changed

A proposito del cambiamento

postato il 25 Dic 2011 in Main thread
da Azazello

La cosa più importante che gli eventi della mia breve vita mi hanno insegnato e che ogni tanto, per fortuna, mi ricordano, è che non c’è quasi niente di definitivo. Il discorso si può estendere molto, anche più del dovuto, ma io mi riferisco soprattutto alla crescita personale e soprattutto alle persone della mia età. È facile, crescendo, trovarti all’improvviso ad essere sia fisicamente che mentalmente in una condizione molto diversa dallo status quo a cui eri abituato: d’un tratto certe attività risultano più semplici, una sensazione accentuata dal contrasto con i genitori che invecchiano e che, soprattutto per stanchezza e mancanza di tempo, ma un po’ anche per effettiva riduzione delle capacità motorie e per l’insorgere di condizioni inevitabili per chi entra nella seconda metà della propria vita, non possono più svolgere al meglio determinate mansioni di cui si erano sempre fatti carico; da un momento all’altro scopri di avere una cultura e una personalità, così cominci a definirle, soprattutto alla luce di altre persone come te, e i primi rapporti che intrecci sono molto forti: adori le persone o le detesti, ti fai delle opinioni radicali su tutto e finalmente scopri che tutto quello che hai fatto, letto e imparato puoi usarlo per decidere che persona sarai. Hai una definizione e una valutazione per tutto, sai che posto hanno le cose nella tua vita e cominci a catalogare persone, oggetti, idee finché non ti adagi sulle tue convinzioni e vivi per un po’ nella certezza di essere arrivato a qualcosa.

All’inizio è disarmante scoprire che, ovviamente, non sei da nessuna parte. Ma mettersi in discussione è l’attività più nobile in assoluto per un intelletto vivace: basta una canzone che ti eri sempre rifiutato di ascoltare, un sapore che non avevi mai apprezzato, il coraggio di fare una capriola quando ti viene consigliato o, perché no, quel tanto di fiducia nei tuoi maestri (o in te stesso) che ti permetta di non abbandonare un hobby scoraggiante, per scoprire un mondo nuovo in cui niente è tabù, meno che mai la contraddizione, e che non c’è bisogno di diventare qualcun altro per ridefinirsi. Il cambiamento diventa parte di te e tu prendi parte al cambiamento del mondo: stai crescendo, ne sei cosciente, e sei ben felice di sapere che fra 5 anni potrai essere qualsiasi cosa, ma non sarai mai uguale al te stesso impreparato, spelacchiato e presuntuoso che sei ora. Se non per il fatto che sarai ancora impreparato, spelacchiato e presuntuoso!

Perzonaggi di Natale.

postato il 20 Dic 2011 in Cazzi e mazzi personali
da Deluded Wiseman

Io non odio il natale. Adesso si porta molto fare i Grinch dei poveri e dire “Io detesto il Natale, io piscio sull’asinello”, eccetera; sicchè, mi piacerebbe dire qualcosa tipo “Io odio il Natale da che Gesù ancora stava a intagliare sgabelli in Galilea”, o “Il Grinch l’ho scoperto io, suonava in una cantina del Viterbese vendendo demo autoprodotti”, cose così, insomma. Ma sarei, come il 50% di questi Ebenezer Scrooge post-emo, falso. Il Natale ha tante cose orrende. Taaaante. Vorrei elencarle, ma sono tante. Però ha anche cose belle: tanto cibo, regali, qualche giorno di festa, l’occasione di riavvicinarti al focolare familiare dal quale rifuggi tutto l’anno, che una volta ogni tanto ci sta, e cose così. Ma nell’ambito delle cose brutte del Natale, io sono disposto ad accettarne alcune. Tipo, fare i regali è stressante. Ma qualcosa dovrai pur fare, se vuoi ricevere qualche coppola di cazzo anche l’anno prossimo, no? E quindi, passi.

Poi però ci sono quei personaggi Natalizi del cazzo, quelli che è colpa loro se il Natale rischia di passare per una merda. Sono loro. Sono tanti, più o meno tutti quelli che incrociate durante il periodo natalizio; periodo che fra l’altro, al contrario delle mezze stagioni, tende a espandersi di anno in anno. Già per il 2030, si prevedono le prime luminarie dal 17 agosto.

Ma torniamo ai personaggi. Dicevo, sono tanti, sicchè, nell’impossibilità di parlarne, stilerò una pratica top five. Badate bene, non giudico nessuno: potrei benissimo essere io, al posto di alcuni.

 

5)”Nulla è reale, tutto è lecito” o “quello col Babbo Natale appeso al balcone”.

Io amo le luminarie di Natale, e le stronzate varie. E’ un retaggio familiare. Ma non è possibile che a dicembre uno guarda in aria e gli viene da correre protendendo le braccia, che un neonato peloso sta cadendo dal balcone, o da chiamare il 112, chiedendo di fermare subito quel nano marxista che sta svaligiando una casa. Andiamo, sembrano dei bambini impiccati. O i cugini stronzi di Ezio Auditore da Firenze, roba così, non lo so. Per favore.

 

4)Il bambino di “A Natale puoi”.

Allora. State pensando: “Ah, ora inizia a inveire come suo solito contro l’amore, la dolcezza e la bontà, quanto è duro, quanto è figo, cheppalle”.

No.

Non senza vergogna, ammetto che quella canzoncina è bellissima, mi fa sciogliere le budella. Sarà la melodia, la vocetta del bambino del cazzo, la faccia sincera mentre elargisce felle di pandoro. Boh. Però mi piace. Non me ne frega che proprio non vedo perché a Natale dovrei essere più buono(cioè, lo vedo: perché io spendo e spando, e mi sento colpevole verso chi non può. E’ anche valideo, ma non credo si riferisca a questo). Non me ne frega neanche che la versione multi-etnica/quote rosa/quote nere(http://www.youtube.com/watch?v=ukAibmAvH_A) è ruffiana come un piazzista. E’ anche meglio. Però diamine..cioè..per vendere panettoni? Davvero? Per vedere fottuti panettoni? Dico..quel bimbo con quella canzone potrebbe convincere i grandi della Terra a fare la pace, e a trasportare il mondo in un’era senza canditi di eguaglianza, benessere e giustizia! E invece, vende panettoni. Al più, convince a regalare felle di pandoro a ragazzini alle prese con piccoli problemi di cuore, mimi, bimbe medio-borghesi, e piccioni. Ma vaffanculo, Bauli.

 

3)”Il puntuale”.

“L’abero si fa il giorno dell’Immacolata:” Che ansia! Non me ne vogliate, probabilmente è normale. Ma a casa mia l’albero richiede, fra difficoltà tecniche e difficoltà legate alla nostra scarsa presenza in casa:

a)una sera di scaricamento pacchi dal mezzanino b)una sera di montaggio albero c) una sera di luci e palline d)una sera di caricaggio scatoli vuoti sul mezzanino. Quindi, anche iniziando l’otto, cosa che non accade mai, io lo finisco l’unidici. I vostri immacolateschi e puntuali alberi..mi mettono ansia!

 

2)”L’intoccabile”

E’ colui/colei (col@i, direbbe qualcuno che ha sacrificato la grammatica sull’altare della parità dei sessi), ma l’esperienza mi dice che è più una colei, che quando lo urti in un posto affollatissimo, tipo… Fnac sotto Natale, dubito di poter trovare una metafora che renda meglio; ebbene, quando lo urti in quella bolgia infernale, trascinato, privo di controllo motorio, da una pressa che manco la reunion di Hendrix con la vita (Era più forte di me. Ma sappiate che Fnac sotto Natale è peggio.), lui ti guarda come se gli avessi cagato nella torta il giorno del suo diciottesimo compleanno. E che cazzo; o Kevin Costner di questo paio di palle, se vuoi fare i regali senza che il tuo lebensraum debba vedersi ridotto dalla fisicità altrui, i regali valli a fare nel Nevada a Ferragosto, vedi che libertà di movimento.

 

1)”Babbo Natale”

Non ce l’ho col fatto che è una trovata della Coca-cola. Ce l’ho, più che altro, coi migliaia di gonzi che scrivono fumetti,film,spot, con Babbo Anale per protagonista, e mi sembra scrivano spesso una storia abbastanza insensibile.

“Ma come, Babbo Natale porta regali a tutti i bambini! I bambini hanno i regali dai genitori, e gli si racconta che è Babbo Natale! E’ bello!”

Lo so. Ma a me fa un po’ tristezza pensare che ci sono milioni di creaturi che non hanno mai visto l’ombra di un giocattolo. E quando si sentono dire “Babbo Natale porta i regali a tutti i bambini”, che devono pensà? Di essere cattivi? E quando vedono che nelle miriadi di storie e storielle in cui BN ha dimenticato qualche bambino per poi rimediare in extremis(la prossima è “Il figlio di Babbo Natale”, a breve nei cinema), pure quel bambino è sempre un americano o europeo benestante? Dimenticati anche fra i dimenticati.

Lo so, non sto per nulla argomentando, né potrei farlo perché probabilmente non ha senso, ma è una capata storta che mi è venuta oggi, come dicevo, mi capita quando spendo soldi in futilità. Evabè, quest’era.

 

Voglio, però, chiudere con una nota positiva: l’Eroe del mio Natale.                                                                                                                                                                                                                    Siediti, Gesù. Mi spiace, non sei tu. Lo so, lo so. Sarà per la prossima. L’Eroe del mio Natale è mio padre. Egli possiede tre caratteristiche. E’ tardi, sicché ve le elencherò schematicamente.

a)Mio padre è un fissato di decorazioni natalizie. Possiede un gran numero di palline e cazzimmocchi vari da albero, provenienti dalla collezione del mio defunto nonno, ed ha ampliato la collezione negli anni, anche con pezzi davvero pregevoli e particolari, di cui vi faccio la grazia di non parlarvi. Egli è, inoltre, fissato con le luci, e ha intamarrito il balcone con led e lampade gialle.

Talis pater..anche io adoro ste cose, sicchè passiamo un sacco di tempo(seppur, ahimè, sempre meno: quest’anno non ho aiutato con le luci fuori al balcone) a intommare la casa di luci, pendagli e robe, il tutto ruotante attorno al nostro tamarrissimo e traboccante albero. Vi sembra la descrizione di casa Flanders? Permettetevi di smentirvi, signori, perché tutto ciò è rigorosamente e inderogabilmente compiuto SENZA  alcuna di quelle cazzate natalizie quali: affetto forzato; riti e ritini religiosi vari; allegria e bontà comandate; Puro hobby, madame set messieux. E questo ci piace.

 

b)Mio padre paga. Tutto.

 

c)Mio padre riceve, sotto Natale, un osceno numero di cesti gastronomici e regalie varie(tutti quelli che a Capodanno si sono bevuti il Chivas arrubato da mio padre ringrazino). Il momento clou è l’immancabile arrivo del prosuttone sano, che quest’anno è stato accompagnato da un gemello più piccolino e tenerissimo.

Unfinished business – White Lies

postato il 6 Dic 2011 in Senza categoria
da Lalla

Unfinished business – White Lies

Just give me a second darling
To clear my head
Just put down those scissors baby, on this single bed
The sand in the hourglass is running low
I came through thunder, the cold wind
The rain and the snow
To find you awake by your windowsill
A sight for sore eyes and a view to kill

I broke down in horror at you standing there
The glow from the moon
Shone through cracks in your hair.
I shouted with passion,
“I love you so much”
But feeling my skin, it was cold to the touch.
You whispered “where are you?”
I questioned your doubt
But soon realised, you were talking to God now

You’ve got blood on your hands
And I know it’s mine
I just need more time
So get off your low and let’s dance like we used to
But there’s a light in the distance
Waiting for me, I will wait for you
So get off your low and let’s kiss like we used to

I looked in the mirror
But something was wrong.
I saw you behind but my reflection was gone.
There was smoke in the fireplace
As white as the snow.
A voice beckoned gently
‘Now it’s time to go’
A requiem played as you begged for forgiveness
“Don’t touch me!” I screamed
“I’ve got unfinished business”

You’ve got blood on your hands
And I know it’s mine
I just need more time
So get off your low and let’s dance like we used to
But there’s a light in the distance
Waiting for me, I will wait for you
So get off your low, and let’s kiss like we used to

Ch-ch-ch-ch-changes!

postato il 2 Dic 2011 in Main thread
da VaMina

Buongiorno cari lettori e autori (facciamo finta che non coincidano le due categorie), buongiorno e scusate il ritardo! Ieri Azazello mi ha richiamato dal limbo nebuloso in cui ero finita e mi ha ricordato che avrei dovuto decidere il nuovo argomento. Allora ho pensato, qual è una cosa presente nella mia vita in questo momento? La birra. E no, la birra non va bene. L’ampliamento delle mie conoscenze musicali. No. Poi il mio sguardo si è posato sul libro più vicino a me, in questo caso il libro che era accanto alla tastiera, le Metamorfosi di Apuleio. In quello stesso momento, una luce è entrata dalla finestra illuminando me e le Metamorfosi, e l’aria si è riempita di una musica celestiale: Ch-ch-ch-ch-changes!
Ok no, mi è venuta in mente la canzone di Bowie, e ho pensato, dai, il cambiamento va benone. Che poi è una cosa abbastanza presente nella mia esistenza ultimamente, e almeno non c’entra la birra.
Quindi eccolo, l’argomento del mese: metamorfosi, cambiamento, trasformazione. Con buona pace della birra o dell’album dei Wombats.

 

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