Se sei depresso e tu lo sai mangia cacao!

postato il 31 Ott 2010 in Main thread
da VaMina

“Oh, perché sono così poco attraente? Perché? Mi trova orribile persino un uomo che porta calzini a pois gialli. Odio l’anno nuovo. Odio tutti. Tranne Daniel Cleaver. Comunque, sul tavolino da toilette ho una tavoletta di cioccolato al latte grande come un vassoio avanzata da Natale, e anche due mignon di gin and tonic. Farò fuori il tutto, e poi mi fumerò una cicca.”

“Diavolo. Non riesco ad affrontare il pensiero di andare al lavoro. L’unica cosa che me lo rende tollerabile è l’idea di rivedere Daniel, ma sarebbe meglio non vederlo perché sono grassa, ho un foruncolo sul mento e ho voglia solo di stare seduta sul divano a mangiare cioccolato e a guardare i programmi natalizi.”

Questi sono due pezzi tratti dalle primissime pagine de “Il Diario di Bridget Jones”, libro che, assolutamente sì, ho letto troppe volte, e che però mi ha dato l’ispirazione. Il cioccolato  è da tempo associato alla depressione. Ma solo delle donne. Quindi.. zan zaan… il cioccolato è associato, per un duraturo e tenace stereotipo, alle donne! Che conclusione arguta!  Ma continuiamo. In libri, film e spessissimo telefilm, il cioccolato è l’alimento per eccellenza delle donne che soffrono per amore (anche il gelato, ma dato che le mie fonti non mi confermano che si parli di gelato al cioccolato, non ne parlerò, altrimenti rischierei di andare fuori tema e contraddirmi in modo controproducente), e spesso stanno sole, in pigiama, a piangersi addosso, e mangiano cioccolato. Bridget Jones, che è un po’ il prototipo della donna insicura, lo fa già due volte nelle prime quattro pagine nel libro, e scommetto che un sacco di lettrici si siano immedesimate. Ma perché proprio il cioccolato? Beh ok è buono, ma cosa lo rende l’alimento della tristezza e soprattutto il simbolo definitivo del cosa-non-si-deve-assolutamente-toccare-quando-sei-a-dieta-per-nessuna-ragione? Pur essendo molto calorico, non è il solo: non è che se mangi un sacco di patatine fritte ingrassi di meno, ma nonostante la frittura si eviti nelle diete, non ha lo stesso valore terroristico del cioccolato. Il cioccolato “ti va sui fianchi” ed è una cosa che al massimo ti puoi concedere se il tuo ragazzo ti lascia per un uomo e tu trovi nel suo cassetto vari giocattoli sessuali e un completino da Babbo Natale sexy. Nelle mie “fonti”, che sono quelle citate sopra, le donne non mangiano mai cioccolato perché è buono. Se non sono estremamente depresse non lo mangiano affatto. E comunque diciamoci la verità, è l’esempio che condiziona, come se ci dessero l’idea che sia quello, mangiare cioccolata, quello che devi fare se stai una merda; per quanto ti possa tirare su mangiare cioccolata (e non lo fa a lungo perché poi pensi di essere grassa), non c’è nessun motivo per cui sia un simbolo, ma lo è.

Le pubblicità simil-san-valentino ci suggeriscono che il cioccolato viene anche regalato alle donne dai loro uomini come simbolo d’amore, e sono sempre cioccolatini, ma loro ne mangiano solo uno (in genere lo mordono e basta, chissà che non lo vadano a sputare nel lavandino), sia perché sono troppo occupate a tirarsi a letto lo stallone che glieli ha portati, sia perché secondo me se si mangiassero tutta la scatola non se lo porterebbero proprio a letto. Probabilmente li finiranno quando lo stallone in questione le lascerà. Che mondo crudele.

Quindi ragazzi non cedete a questo stereotipo! Che le donne  depresse non mangino solo cioccolato!

(E ricordate che a me piace con le nocciole, sia fondente che al latte, e chi me ne porterà una volta finita la mia attuale relazione sarà lautamente ricompensato. E ne voglio a chili.)

Chocopolis

postato il 31 Ott 2010 in Main thread
da Azazello

[Fun facts: l’incipit di questo post avrebbe dovuto essere “Il cioccolato è, fondamentalmente, la Sostanza Fondamentale”. Rileggendo mi è parsa un’inutile ripetizione e l’ho cambiato in: “Il cioccolato è, sostanzialmente, la Sostanza Fondamentale”. La cosa mi ha molto turbato, così ho deciso di cambiare ancora l’incipit, che è diventato:]

Parlare di cioccolato sarebbe scontato, per cui non lo farò. Invece vi parlerò di un’occasione irripetibile: per soli 350€ vi offriamo un soggiorno di una settimana a Chocopolis, completo di due pasti al dì e soggiorno in uno dei più prestigiosi alberghi della città, nel bel mezzo del centro storico, circondati dalla soffice, dolcissima atmosfera delle sue costruzioni tardo-muffiniane, a due passi dalla celeberrima e suggestiva Piazza Cookie, dove passerete dei pomeriggi caldi, fragranti e morbidi, assaporando il piacere di una gocciolina di cioccolato ogni tanto se il tempo vi è d’aiuto! Inoltre, prendendo la cioccovia (la fermata è poco più avanti dell’albergo, sempre lungo Via Fondente) avrete a portata di mano tutte le bellezze, naturali e artistiche, della città, di cui vi riportiamo gli esempi imperdibili. Non potete non visitare il quartiere Pasquale coi suoi caratteristici edifici a coniglietto e il maestoso Teatro Uovo, massima espressione dell’architettura tardo-mandorlata, decorato a mano con glassa variopinta e il monito, troneggiante, lasciatoci dall’architetto: “Cioccolo ergo sum”, notissima citazione dall’antico poeta βοββυ, eretta in una sola colata con stampo in alluminio dal Küøkö, architetto finlandese di grande prestigio all’epoca. A due sole fermate dall’albergo, invece, potrete ammirare le mastodontiche costruzioni del quartiere moderno e camminare tra gli immensi grattacieli del centro direzionale Kinder, toccare con mano la fredda Torre Bueno e visitare il colossale Palazzo Fettallatte, nonché il nuovissimo Ospedale Pinguì: sarete estasiati dalla varietà e dalla qualità di queste costruzioni recenti, talvolta fredde, ma pietre miliari nell’infanzia di tutti i più giovani abitanti di Chocopolis! E come non visitare la rustica zona portuale, apprezzarne l’architettura di influenza francese, gli stupendi palazzi liberty Chou (residenza della crema della società Chocopoliana), i caratteristici capannoni Cannolo, famosi per l’olezzo di formaggio fresco che emanano (essendo usati principalmente per lo stoccaggio di prodotti caseari), per non parlare di Piazza Sacher, splendida per trascorrere un pomeriggio di pace all’ombra dei suoi rigogliosi alberi di albicocche. Se ne avrete il tempo, inoltre, vi consigliamo vivamente di fare una passeggiata nel quartiere residenziale, cullati dall’odore di ciliegie e caffè dei magazzini Ferrero, inebriati dai fumi dell’alcol delle raffinerie di liquore poco fuori città, per ammirare le finiture delle palazzine Rocher e Raffaello (grandi architetti del tardo ottocento) e l’innovazione architettonica di Palazzo Mozartkugel, la prima costruzione con fondamenta di marzapane del mondo. Infine, come non nominare le bellezze naturali in provincia: le formazioni naturali delle Noci e le sculture di roccia importate delle Ghiande, i grandi lastroni marmorei del Wafer ai piedi dell’altissimo vulcano in eruzione del Fondant, col suo cuore di cioccolato fuso a oltre 100 gradi! questo per non parlare degli scavi della città storica di Fruttei, vicina metropoli antica e fiorente sommersa da un’eruzione nel primo secolo D.C., che immerse tutti i suoi abitanti e i suoi edifici in un profondo strato di cioccolato fondente.

Insomma: avrete occasione di visitare i luoghi più suggestivi del mondo, immersi in un’atmosfera cioccolatosa e fragrante, il tutto a un prezzo bassissimo! Non fatevi scappare quest’occasione!

ALLORA ESISTE!! ESISTEEEEE!

postato il 30 Ott 2010 in Senza categoria
da Nix

Il genio.

postato il 30 Ott 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Nigredo

Cioccolata….

postato il 28 Ott 2010 in Main thread
da Lellida

Appena ho letto l’argomento di queste due settimane ho pensato di non sapere cosa scrivere, poi mi sono ricordata che a casa mia c’è una specie di culto / tradizione riguardo la cioccolata. Inizio col dire che mio padre mi ha trasmesso ed insegnato , se si può dire, il gusto per il cioccolato fondente, ed un giorno mi ha comprato un numero di tavolette pari a sei o sette, non ricordo la cui percentuale di fondente variava dal 70% al 99%.  Le tavolette da 99% erano talmente amare che le abbiamo dovute usare per farne un dolce. Ma veniamo alla parte che più riguarda la “tradizione” e che è più interessante. Nella mia cucina, vi sono ben 6 mensole piene di ricettari, tra cui due cartelline piene di ritagli di giornali.  Una delle mensole della “libreria culinaria”  è adibita alla rivista ” Cioccolata&Co.” di cui possediamo ben 57 numeri compreso il primo. Questa rivista, è stata resa nota a mia madre da mio nonno paterno ed esce con cadenza trimestrale. Ora è molto tempo che non la compriamo più, ma c’è stato un periodo della mia vita in cui quella rivista rappresentava un bel momento di condivisione con mia madre; la sfogliavamo insieme e parlavamo delle ricette che avremmo voluto provare a fare. Mia madre ed io abbiamo sempre avuto una passione per questo squisito ingrediente, e la passione che lei aveva (spero la abbia ancora) del fare dolci mi è stata trasmessa, nonostante io non ne faccia chissà quanti. Sempre nella “libreria culinaria” della mia cucina, vi sono 4 libri (penso pure qualcuno in più, ma guardandola velocemente non ne ho contati altri) interamente dedicati a ricette con il cioccolato, alcuni dei quali sono stati regalati da me a mia madre in varie occasioni. In uno di questi libri, si parla della sua storia.

Il cioccolato, come molti forse sanno, si ricava dai semi di cacao che a loro volta si trovano nella cabosside, una specie di frutto a forma di palla da rugby. Pensate che però che su migliaia di fiori che l’albero di cacao produce, solo pochi si trasformano in frutti, producendo in un anno circa un chilogrammo di semi!

Ora però si è fatto tardi e non posterò la ricetta che volevo postare… lo farò presto però!

Buona Cioccolata a tutti!

VaMina dixit

postato il 28 Ott 2010 in Cazzi e mazzi personali
da VaMina

“Il sapere è nocivo”

Nell’apparato critico apprendiamo dai testimoni che questa è una  citazione da Vamina, in seguito a un incidente che ha coinvolto il vocabolario di greco e il suo piede. Dalle nostre fonti sappiamo che il vocabolario di greco voleva vendicarsi della sua permanenza prolungata sulla mensola, e volando nell’aria ha rivolto lo spigolo verso il tenero piedino della protagonista, che in seguito all’impatto ha urlato per svariati minuti, mentre si contorceva a terra, insieme ridendo e lacrimando.

Solus E in textu, non habet Plut., dixerant quidam  ap. Pr.

L’apice della musica

postato il 27 Ott 2010 in Senza categoria
da Cerbs

Se nel nostro blog possedessimo una sezione “Sublime”, avrei sicuramente postato questo video lì. Non esiste nulla, almeno secondo me, che manifesti così palesemente la sua eccellenza ed il suo splendore.

Penso che sia la cosa PEGGIORE MAI VISTA PRIMA! VI PREGO GUARDATELO

postato il 26 Ott 2010 in Senza categoria
da Adrio

Il titolo dice tutto, è il male assoluto. La cosa terribile è che…mio Dio, guardatelo! Vederlo per intero è facoltativo…

[Brazorph.]
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’autore del post.

Al peggio non c’è mai fine.

postato il 24 Ott 2010 in Senza categoria
da Cerbs

Quando avete visto il video di “Giggin’ o bell'”, avrete tutti letto il commento introduttivo di Nigredo dove affermava che si trattasse della cosa peggiore che avesse mai visto.
Ora, se la mia esperienza di vita mi ha insegnato qualcosa, è che si può scendere SEMPRE più in basso.

Difficoltà nel Ghetto

postato il 24 Ott 2010 in Senza categoria
da Cerbs

Ho pensato che qualcuno avrebbe dovuto postarlo prima o poi, per la completezza della sezione più amata del nostro blog.

 

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