Sulla Preponderanza

postato il 30 Giu 2010 in Main thread
da ad.6

Quello che mi accingo a scrivere, brevemente e senza eccessivi orpelli, tratterà esattamente della Preponderanza, introducendovi così ad una interessante visione di un Due tristemente passivo e costretto, suo malgrado, alle buie ombre dell’indifferenza. Infatti parleremo di come lo si soppianti in favore di altri numeri dal carattere forte e necessario, perché un elefante possa reggersi, perché la Terra e tutto il sistema planetario non ha bisogno che di un solo sole, perché i treppiedi, gli sgabelli si tengano innanzitutto in equilibrio di modo che vi si possa poggiare ciò che è bene resti fermo. E, principalmente, sarà questo l’argomento di cui discetterò e sarà uno o saranno tanti, ma non due. Tratterò allora del fatto che due satelliti naturali sarebbero stati troppi, che per qualcuno essere in coppia è molto, per altri troppo poco, del fatto che perfino Dio è uno e trino (mi dispiace, due non stava bene), del perché in un blog con un argomento così pregno di significato e di spunti, vi siano tre categorie principali, una delle quali preponderante, l’altra un po’ meno, e l’altra ancora meno, benché sia quest’ultima il motivo stesso (forse l’unico?) del blog. D’altronde sono anche sicuro che saprò esporre al meglio delle mie capacità (quanto la visione periferica gioca un ruolo determinante, adesso) tante e tali questioni di sopraffazione del Due da far avvicinare a questo luogo ben più di due persone in un unico grande flusso. Oppure dirò di come “coppia” sia un sostantivo singolare, di come il Due venga soppiantato dalla pigrizia, di come lo si soppianti perché alla Storia piacciono le grandi masse e i singoli eroi, ma anche perché semplicemente non è più l’argomento del mese.

Fine.

L’insufficienza del due: un approccio scientifico al problema dell’antica incapacità del due di risolvere l’enigma della coppia

postato il 28 Giu 2010 in Main thread
da Azazello

[Qualcuno si sarà chiesto (no) per quale ragione alcuni abbiano scritto più d’una trattazione sull’argomento di questo mese. Beh, lasciatemi dire che bisognerebbe essere a dir poco ingenui, per non dire scioccamente inattenti e finanche stolidi, per ritenere che basti un solo articolo per imbrigliare efficacemente la straordinaria varietà di potenze di un concetto così ampio. Ne occorrono, ovviamente, due.]

La lettura del post precedente mi ha ispirato, così, essendo una persona dalla mentalità scientifica capace solo di ragionamenti strettamente lineari, ho voluto farmi portavoce dell’opinione della scienza sulla questione. Ma senza ulteriori indugi, veniamo al problema:

“È nato prima l’uovo o la gallina?”

Volendo essere rigorosamente ligi alla semantica, sicuramente la forma biologica associata al significante “uovo” è nata ben prima di quella della gallina. Non so bene in che momento sia nata la prima cellula uovo, ma so per certo che è nata molto prima della prima gallina.

Ma sappiamo tutti che questo è un modo di aggirare il problema, perché quello che davvero vogliamo sapere è:

“È nato prima l’uovo di gallina o la gallina?”

La risposta a questo quesito è data dalla domanda stessa, ma per comprenderla dobbiamo fare un passo indietro e sfatare un antico luogo comune, insinuatosi nel nostro subconscio nel corso di lunghi anni di evoluzione del pensiero umano, vale a dire che l’uovo sia un elemento altro dalla gallina stessa, intermedio nella successione verticale di due animali uguali (o anche no), come nello schema:

Gallina

Uovo

Gallina

Al contrario, l’uovo non è altro (è proprio il caso di dirlo) che la gallina stessa, come la genomica può facilmente testimoniare. La natura dell’organismo, infatti, risiede nel DNA, e il momento di separazione tra le due generazioni è quello della duplicazione del materiale genetico, che avviene in modo diretto e non ha intermedi. L’uovo e la gallina condividono il materiale genetico e sono solo un fenotipo diverso dovuto alla diversa espressione delle informazioni che condividono, secondo uno schema differente:

Gallina

Uovo -> Gallina

Essendo questa relazione sempre stata valida, il problema di chi sia nato prima cessa di esistere, visto che la gallina e l’uovo sono, di fatto, lo stesso organismo. Quindi, volendo pure accettare il modo in cui è posta la domanda, che a questo punto risulta chiaramente sbagliata, essendo gallina e uovo, in qualità di singolo organismo, nati nello stesso momento, possiamo formulare risposte chiare e semplici a tutte le possibili interpretazioni dell’inappropriata domanda: se l’uovo è di gallina in quanto prodotto dalla gallina e non in quanto contenente la stessa, sarà per forza di cose nata prima la prima gallina (proveniente dal suo uovo di non-gallina, ovvero di Tirannosauro); se l’uovo di gallina è tale in quanto contenente una gallina, è nato per forza di cose prima l’uovo (prodotto da un Tirannosauro).

Ma trascendendo la banale immagine di uovo e di gallina, risalendo la scala evolutiva fino alle prime molecole di RNA e ancora più su verso dei supposti precursori dello stesso, questa ingenua formula ci costringe a prendere coscienza della straordinaria realtà dei fatti: la relazione genitoriale classica che così facilmente diamo per scontata non è che una parte, un prodotto, un’insignificante novità nell’immenso quadro della storia della vita. E qui voglio riprendere il punto dell’approccio teologico menzionato dall’Illustre autore del post precedente, per portare alla vostra attenzione il vero significato dell’antico quesito: il Due, tradizionale rappresentante della coppia madre-figlio (o anche madre-figlie nel caso della mitosi), non è in grado di imbrigliare ciò che concerne la nascita della vita stessa, che non può essere divisa in un prima e in un dopo, in un padre e in figlio. Il che ha perfettamente senso, naturalmente, considerando che in linea di massima non si può definire un sistema usando termini interni al sistema stesso (adesso qualche matematico mi contraddirà, ma tanto sono i fisici che scoprono le cose). Penso che non continuerò questo post perché sono stanco. Buon proseguimento di esistenza!

Uno e due. Ma chi è venuto prima? E dopo?

postato il 28 Giu 2010 in Main thread
da Vobby

L’uomo moderno che immagina il due nella sua mente visualizzerà questa figura: 2. Ma forse milioni di anni fa, quando per la prima volta in una mente non ancora umana l’astrazione del due vide la luce, esso fu senz’altro (banalmente, come i nostri interventi dimostrano) associato all’idea di coppia.  Ma nel momento in cui immaginate una coppia, come fate a capire quale viene prima, cronologicamente e logicamente? Che dubbio…

Prima considerazione: la religione, come suo solito, non dà risposte. La Bibbia difatti risolve il problema in modo inaccettabile, ponendo un divino ingenerato ed eterno come genitore di entrambi i membri di ogni coppia (si pensi all’uomo e alla donna)

Seconda (poteva mai mancare?) considerazione: non ci aiuta neanche la filosofia. Come decidere a quale filosofo dar retta su un argomento così complesso?

Per semplificare il discorso e il ragionamento potremmo affidarci a due figure arcinote, ovvero l’uovo e la gallina. Finora, nessuno è mai riuscito a dire chi dei due ha preceduto l’altro. Proverò a dare una risposta, senza essere davvero intenzionato a riuscirci, nè sapendo da ora come concluderò il discorso (ho in mente solo uno spunto (ma d’altra parte non sapere PRIMA cosa scrivere DOPO è molto coerente con l’argomento del post)).

uhm, dialogo

Eumolpo: Socrate! che piacere vederti da queste parti! Come sovente accade ai tuoi amici e conoscenti, sento il bisogno impellente di sottoporti un problema di difficile soluzione, che tu preferirai non risolvere, ritenendo più costruttivo lasciarmi maieuticamente nel dubbio.

Socrate: Che gioia.

Eumolpo: Mi chiedevo chi fosse nato prima fra l’uovo e la gallina.

Socrate: Se me lo chiedi così, nient’affatto arguto amico, la soluzione è semplice: può mai nascere un uovo? No, piuttosto da esso nascerà la futura gallina.

Eumolpo: Vabbè, hai capito, o Socrate. Dicevo “nato” in generale.

Socrate: Ora è più difficile darti una risposta, o Eumolpo. Forse puoi avvicinarti alla soluzione considerando la ben nota a noi Greci evoluzione della specie.

Eumolpo: Credo di avere inteso: dal momento che le specie animali sono continuamente sottoposte al divenire, una creatura diversa dalla gallina, che qui chiameremo Tirannosauro, ha prodotto un uovo contenente quella creatura che noi chiamiamo gallina. Dunque è venuto prima l’uovo!

Socrate: Eh no caro. E’ senz’altro stato un Tirannosauro a sfornare l’uovo da cui sarebbe nata la gallina, come tu dici, ma era quello un “uovo di gallina”?

Eumolpo: Bè , si, abbiamo detto che la conteneva..

Socrate: E invece, esso non lo era. Questo è solo un modo di girare intorno al problema. Esso non fu un “uovo di gallina”, bensì un uovo di Tirannosauro, contenente la futura gallina.  Non abbiamo ancora scoperto, mio Eumolpo, se è venuto prima l'”uovo di gallina” o la gallina. O meglio, sappiamo per certo che la prima gallina venne da un uovo, che però non era di gallina, pur essendolo, dato che ne conteneva una, che non lo era, in quanto figlia di un Tirannosauro.

Eumolpo: Sono spaesato.

Socrate: E’ un po’ come quella storia per cui se io ti metto un dito in culo, entrambi abbiamo un dito nel culo. Però tutto è relativo, specialmente dal punto di vista del Tirannosauro che trova come figlia una gallina.

Eumolpo: Ah, tutto chiaro. Però forse la soluzione è vicina: se un Tirannosauro ha prodotto un uovo contenente un gallina, essa, pur non venendo da un “uovo di gallina”, ne ha prodotto uno, altrimento oggi non ci sarebbero galline. Quindi è venuta prima la gallina!

Socrate: No, sciocco Eumolpo. Non veniva essa dall’uovo che la conteneva?

Eumolpo: Ma tu avevi detto..

Socrate: Basta così Eumolpo. Questo parlare di dita nel culo ha generato nella mia mente idee diverse da uova e galline.

Eumolpo: Tipico, o Socrate.

Socrate: Tranquillo,o Eumolpo, è tutta maieutica.

Mitogen-Activated Protein Kinase Kinase Kinase

postato il 27 Giu 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Azazello

Capisci di essere davvero UNA PERSONA NORMALISSIMA quando ti cadono le braccia scoprendo che esistono proteine con nomi così.

(se ve lo state chiedendo: sì, esistono anche una MAPKK e una MAPK)

(perché, sì, quella roba del titolo la abbreviano MAPKKK)

Il mio pene.

postato il 26 Giu 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Deluded Wiseman

Contrariamente a quanto si dice da queste parti, esso esiste. E, in linea di massima, non è nemmeno fonte di grande vergogna. Ieri, però, la nostra autostima(mia e del suddeto pene, ovviamente) ha subito un duro colpo: ero nel cortile di archietettura, un posto simpatico pieno di gente che ballava, e per due euro potevi anche acquistare un ottimo schifo e pera, di quelli che se bevi la pera subito, tanto quanto, ma se malauguratamente tardi un attimo a svacantarti in bocca il refrigerante nettare, sei finito. Bene, in questo posto, ho incontrato un Vatusso di due metri e passa, che asseriva di venire dal paese “Africa”, senza maggiori specifiche, e che, dopo aver scroccato una sigaretta(dicendo di non fumare), si è sentito in dovere di rimanere a scambiare due chiacchiere con gli sconosciuti ai quali l’aveva scroccata. Il Vatusso, che ci ha detto di chiamarsi Homer, aveva una strana cosa appesa al collo, ed  io mi sono avvicinato per guardare(avvicinarsi al suo petto voleva dire alzare il mento), notando che si trattava di un piccolo ipod shuffle(dovrebbe chiamarsi così); al suo sguardo interrogativo, ho fatto “Bellino, l’mp3 piccolo”. Al che, il maledetto Vatusso, forte di secoli di pregiudizi pregni di invidia mascherata da odio, sogghigna: “E’ per compensare.” Io, a quel punto, ho messo la mano in tasca, ed ho cacciato il mio mp3. Era proprio grosso.

Visto che ci siamo…

postato il 25 Giu 2010 in Senza categoria
da Adrio

Per quanto già risaputo da tempo, sono lieto di introdurre tale video nella sezione Squallore di questo blog, poiché, per quanto loschi ceffi come Fabrizio si siano impegnati nella scoperta di nuovi talenti com Dimitri, non bisogna dimenticare ciò che la storia ci ha insegnato e per me, nella storia dello squallore, questo si piazza in Top 10, raffigurando simbolicamente le facezie della vita con una risata, anche quando il volgo ignorante ti è contro, nei momenti più difficili.

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L’italia è fuori da i mondiali

postato il 25 Giu 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Bread

Eggià, proprio come da titolo, l’Italia è fuori da i mondiali. Non che non ce l’aspettassimo tutti che sarebbe uscita: era chiaro sin dall’inizio che non avrebbe fatto granché. Il problema è che ne è uscita davvero in maniera indegna, che poi è  il motivo per cui sono qui a scrivere dell’Italia(di cui non frega una cippa di cazzo a nessuno) invece di studiare per la terza prova che è tra due ore e mezza. Abbiamo perso con la Slovacchia!! E.. peggio ancora.. pareggiato con la Nuova Zelanda, la Nuova Zelanda!!! A stento sanno che forma ha un pallone in Nuova Zelanda! E l’Italia, quattro volte campione del mondo, seconda solo al Brasile, che fa?Pareggia. Che squallore. La cosa peggiore di tutta la faccenda e che contribuisce alla mia incazzatura da Tirannosauro (in realtà non so se è corretto, ma a me sono sempre sembrati incazzati) è che l’Italia, negli ultimi 15 minuti di partita, ha deciso… così, di iniziare a giocare. E cosa è successo? Incredibile ma vero! Quando l’Italia ha iniziato a giocare, essendo fondamentalmente una squadra di calcio, ed essendo la Slovacchia una squadra(nonché una nazione) di cazzo,è successo  che abbiamo fatto non uno, non due.. ma ben quattro goal(due annullati, ma vabbè..). Ma la mia tristezza non finisce qui.. eh no! Il peggio viene adesso, che mi dovrò sorbire quei milioni di allenatori di calcio che, seduti in mutande sul divano a guardare le partite, iniziano a dire :” Eh ma Lippi è un cretino! Doveva fare così” , “No doveva far giocare Pino, e Mauro come ala destra”,”non c’è un fantasista!”, e cazzate del genere. Assisteremo nei prossimi giorni al passaggio di  Lippi  da “quel gran fico che ci ha fatto vincere il mondiale” a “quello che non capisce nulla di pallone”. Loro, invece con i loro divani con la fossa per il culo perchè sono seduti lì davanti dall’inizio del mondiale mentre io devo studiare per il cazzo di esame, loro con le stesse mutande dalla cerimonia d’ inaurgurazione, loro capiscono tutto: sono i veri allenatori; quelli che se non fosse per loro il calcio italiano non andrebbe avanti (che culo!).

Ad ogni modo siamo fuori..concludo questo noioso post sul calcio di cui, come ho già detto, non frega una cippa a nessuno.

Forse al prossimo mondiale si riuscirà a far meglio, sempre che l’Italia non venga sconfitta dal Petacciato nelle selezioni.

La decadente sicumera dei sofismi vi offre qualcosa di cui avete sempre sentito parlare, ma della quale potreste far volentieri a meno: il due

postato il 24 Giu 2010 in Main thread
da Adrio

Posso solo chiedermi cosa sia passato per la testa di colui che ha proposto questo bislacco argomento mensile, ma suppongo che dovrei solo limitarmi a fare le mie incoerenti digressioni su questo argomento assurdo. Come suppongo tutti voi già sapete, il due è il primo numero naturale ad essere un numero pari…esso viene senza alcun dubbio prima del tre, ma subito dopo dell’uno, il che è sconcertante per certi versi. Spero vi rendiate conto che qui si fa la storia. Ma immagino che ci voglia un po’più di questo per rendere un blog interessante, ma quell’ “un po’più” è stato perduto da tempo, o quantomeno nessuno ha una reale voglia di andarselo a cercare, quindi il problema andrebbe chiuso lì.

Ma voi, giovani virgulti della nuova generazione, voi che leggete questo blog, voi che pretendete interesse in quello che leggete, non vi chiedete “cosa cazzo ci faccio davanti ad un pc, nelle fresche giornate di giugno???”? Quindi la morale è, visti i vostri possibili pochi amici e pochi patetici interessi da sviluppare nella vostra dellaqualenonfregauncazzoanessuno-esistenza, “non cacate il cazzo” e in quest’ultimo geniale, per quanto speculato, aforisma è racchiuso il senso istesso del due come bivalente natura dell’istintività umana, l’unione in esso dell’elemento scatologico e di quello sessuale. E ora forse mi è chiaro: il due è stato scelto come argomento di vera riflessione sulla condizione umana in questo squallido pianeta! L’uomo e la donna, il bene e il male, il bianco e il nero, lo yin e lo yang, la cacca e il pisello e tante altre simpatiche coppie che non potranno mai scindersi. Eh sì, il due è un simpatico numeretto (facile da memorizzare e non patetico ed obeso quanto l’uno) adottato spesso dalle filosofie orientali ed occidentali che attribuiscono una doppia natura dell’esistenza, delle idee, di dio e della Motta.

Ma non disperate, miei giovani concubini interattivi, il due presente in ogni cultura e filosofia può fare benissimo a meno di tutti noi, ragion per cui mi sembra folle e becera la sola idea di parlarne ancora! Essendo un numero capace unicamente di recar seco morte e rovina, proporrei il sofismo secolare: depennare il due. Dopotutto, se non c’è due senza tre, significa che in se stesso il due E’ il tre, dunque il problema della sua assenza non si porrebbe o almeno non dovrebbe e voi dovreste scrollarvi dal vostro torpore! Svegliatevi! Non siate così pateticamente assoggettati al due in quanto tale! Il due sarà cancellato dai nostri calendari e le giornate saranno fatte da ventitre ore composte da sessantadue minuti e mezzo ciascuna; il secondo giorno di ogni mese verrà cancellato e si passerà direttamente al terzo. Tutti coloro che hanno due testicoli o due ovaie dovranno estirparsene uno, in modo tale che l’armonia cosmica possa continuare serenamente il suo viaggio, senza eccessi.

Sono pazzo? No…no, miei biliosi crumiri…sognatore, forse, sì e così concludo il mio viaggio onirico, il mio flusso di coscienza, mio pietoso messaggio diretto ad una società in rovina e alla vostra cieca arroganza, messaggio del quale solo i più lungimiranti potranno suggerne l’essenza, carpirne la radice.

Rifletteteci bene.

Auguri

postato il 24 Giu 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Azazello

Ecco un episodio estremamente ìlare che si è verificato pochi secondi fa, quando ho salutato gli andanti via Nigredo e Bread (che domani ha la terza prova dell’esame di maturità):

Io: “Ciao e in bocca al lupo per domani”

Bread: “Schiattasse”

Nigredo: “In bocca al lupo per domani”

Bread: “Schiattasse”

Io: “Ah, in bocca al lupo per domani”

Bread: “Crepi. Abbiamo già ucciso tre lupi”

Nigredo: “Eh già. Domani Bread uscirà dalla terza prova dicendo che il villaggio ha vinto”

Vederlo succedere è stato molto divertente xD

Salami di Stato, ovvero esa(la)mi di maturita’.

postato il 24 Giu 2010 in Cazzi e mazzi personali
da Deluded Wiseman

Leonte il Salamino. IL SALAMINO. Dopo cinque anni di versioni, cinque anni a buttare il sangue appresso al dannatissimo Lorenzo Rocci, cercando di capire i pensieri di curiosi personaggi quali il sig.Apollodoro Pseudo e Tucidide, affronto l’ultima, gloriosa versione della mia vita(di greco: Davk sa che l’anno prossimo ci dobbiamo troppo fare una versione di latino), e mi trovo uno che si chiama Leonte il Salamino. A dirla tutta, sarebbe bastato scrivere Leonte di Salamina, ma lì c’era proprio scritto “O Salaminos”. La presenza di questo buffo figuro, che ogni gentiluomo dabbene avrà immaginato come un salamino beretta dotato di mani e piedi, ed abbigliato come uno spartano di 300(sticazzi che era ateniese, o meglio SALAMINESE), può forse sembrare casuale, ma penso che, in un raro momento di lucidità, l’entaconsulta che sceglie le versione abbia deciso di inserire un elemento ridicolo per uniformare il testo all’atmosfera di diffusa buffonaggine che aleggia nei corridoi durante la fatidica Seconda Prova. Atmosfera della quale sono rimasto molto contento; non tanto perchè ci siamo trovati una ventina di versioni fatte, e campo libero nel passarcele, ma perchè l’anno prossimo avrò tutto il diritto di andare vicino ad un maturando cacatoimmano per la versione(magari neanche lo conoscerò, lo sentirò lamentarsi nel pullmann e mi girerò) e dire, con l’espressione spavalda di chi ne ha viste tante (vedi figura): “Ma dai, tranquillo, la versione è una CAZZATA PAZZESCA, cioè, si passa proprio TRANQUILLO!”, esattamente come è stato fatto con me. Lui, pur inconsciamente  consapevole del fatto ho ragione, mi odierà profondamente, dato che sa che la paura è l’unica arma che può farlo sopravvivere all’esame, e che, quindi, io lo sto praticamente spingendo sull’orlo del baratro. Inoltre, sempre inconsciamente  presagisce l’immensa gioia dell’entrare a scuola in lacrime, e dell’uscire baldanzoso e felice, gettando all’aria i bigliettini,  inveendo contro la grecità tutta, e  non vuole che questa gioia gli sia sottratta dal sapere che la versione è una cazzata. Io, invece, insisterò, sapendo che quando potrà vendicarsi su qualcuno, capirà che gli ho fatto solo bene.

Lo spavaldo che ha già fatto la versione:

 

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